ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 6 ottobre 2011

Jagermeister?


La Civiltà Cattolica, anno XXXIV, serie XII, vol. IV (fasc. 802, 6 nov. 1883) Firenze 1883, pag. 385-401. 
R. P. Raffaele Ballerini S.J.
DELL'OPERA DI MARTIN LUTERO
I.
Un nostro antico proverbio dice che l'opera loda il maestro. Già vedemmo, nel precedente articolo sopra Lutero, di che sorta uomo e maestro egli si fosse, e quanto a vicenda si onorassero l'uno e gli altri, i festeggiatori cioè ed il festeggiato, nella ricorrenza del costui quarto genetliaco centenario. Ma perocchè nell'uomo e nel maestro si è inteso glorificare l'opera sua, che fu la così detta Riforma, di questa daremo in iscorcio un'idea, che viemeglio illustri i meriti di chi ne fu autore.
La Riforma, ossia il Protestantismo, che da Martin Lutero trasse l'origine, molte e varie definizioni ha ricevute: altri la chiamarono la libertà del peccato, altri l'anarchia della fede, altri il delirio della ragione, altri il conquassamento dell'ordine. Più propriamente alcuni riformati moderni l'hanno denominata, col Chasles, la riabilitazione della carne, il rialzamento dell'altare della voluttà, in breve, la risurrezione del sensualismo pagano [1].

Relaxatio mundi

Ordini religiosi rilassati

Una lettrice del blog che svolge un lavoro molto ambito nel mondo, da un certo periodo di tempo si sente attrarre dalla vita religiosa. Mi ha scritto varie e-mail per chiedermi informazioni sugli istituti di vita consacrata, come nel seguente caso.

Grazie sei veramente gentile!
Ti saluto con tanto riconoscimento!
Che mi dici sulle suore di [...]?

Cara sorella in Cristo,
                                 ad essere sincero non conosco l'ordine delle suore di cui mi hai chiesto informazioni.

Comunque voglio darti ugualmente dei consigli generali che ti consentiranno di comprendere da te stessa se un ordine è rilassato o fervoroso.

De orbe et de dolio

Il Cardinal Piacenza ai Seminaristi sull'interpretazione corretta del Concilio
L'Osservatore Romano del 5 ottobre ha pubblicato ampi stralci dell'intervento La Parola di Dio nella vita del sacerdote, sulla ricezione dell'esortazione apostolica post-sinodale Verbum Domini di Benedetto XVI, pronunciato a Los Angeles, martedì 4 ottobre, dal cardinale prefetto della Congregazione per il Clero in una conferenza ai sacerdoti di lingua spagnola dell'arcidiocesi.

Nessun accenno, invece, alle significative e 'sapienti' esortazioni rivolte dal cardinale ai seminaristi nell'incontro svoltosi nella stessa data [testo integrale qui], che pubblico di seguito per condividerle con voi e alimentare la nostra riflessione, sottolineando come purtroppo anche nell'ambito ecclesiale l'informazione venga data con un taglio strumentale e discriminatorio, che riflette le linee portanti della cultura egemone.

Ermeneutica di rottura (artistica..?)

Lo scandalo omologante

Il fatto è noto: Andres Serrano ha fatto una foto dal titolo Piss Christ, una piatta esposizione di urina con dentro un crocifisso. In mostra al museo di Avignone, qualcuno ha preso a sassate la foto (il meccanismo è sempre lo stesso).
Sull’opera non c’è molto da dire. L’ennesima esibizione di una regressione alla fisiologia elementare che, in modo del tutto parassitario, acquista una mediazione simbolica sufficiente a innescare una qualche sorta di scandalo. Arte miserabile. E menzognera, perché cerca lo scandalo che non è scandalo.
In effetti, quello che mi interessa non è Serrano. Mi interessano invece alcune argomentazioni che questi casi suscitano in ambito cristiano. Come quella, ad esempio, di Sébastien Lapaque il quale partendo da una citazione di Tertulliano scrive:

Ermeneutica della rottura (architettonica..?)

Trasformare o radere al suolo?

giugno 6, 2011 di lc
Sul numero di maggio di Studi Cattolici è uscito un mio articolo dedicato al rapporto tra chiesa e corpo (pdf scaricabile qui). Ne riporto il pezzo conclusivo.
.
Una diffusa sudditanza ai presupposti teorici tipici della modernità ha prodotto spazi dove non è previsto che il corpo varchi la soglia. Spazi dove geometrie spigolose, cemento grezzo, lunghe pareti bianche non si rapportano alla misura e alla sensibilità di un corpo vivo. Spazi dove lo spirituale è concepito come il distillato di una scarnificazione. L’effetto che rimane è un’impressione di strutture mentali non abitabili, che possono approdare a uno spiritualismo ma non a una vita secondo lo Spirito.

Unicum! (x aspiranti santi modernisti)


Metti una sera a cena con Ariosto, Confucio e Lutero…





Da pochi giorni è uscito il secondo romanzo di Guido Ceronetti, In un amore felice (Adelphi, Milano 2011; il primo romanzo, Aquilegia, apparve per Rusconi nel 1973). Confesso di non apprezzare molto l’ultimo Ceronetti, ma ogni tanto è bello tornare a certe sue pagine. Come quella che riporto qui in calce, tratta dal suo fortunato e acre zibaldone medico, Il silenzio del corpo (I ed. 1979).
***
Le affinità inattese: Ludovico Ariosto e Confucio. Un debole e misterioso filo li lega, la comune nascita in Vergine. Si può vedere il Furioso come un Rito tradizionale perfettamente compiuto, un atto di ubbidienza e di rispetto confuciano ai maestri e ai padri.
Si può anche indagare sul loro rapporto pieno di cerimonioso timore, di faticosa cautela, con gli altri uomini. Confucio fu governatore per il duca Ting e per il duca di Lu, Ludovico governatore estense della Garfagnana. Diceva Confucio: «Se gli uomini dotati di bontà governassero per cento anni, potrebbero far scomparire la scelleratezza e abolire la pena di morte». Scriveva l’Ariosto: «Io ’l confesso ingenuamente, ch’io non son uomo da governare altri uomini, che ho troppa pietà, e non ho fronte di negare cosa che mi sia domandata».
A Ludovico bastava «un poco di vaccina e di montone» cucinati alla grossa; Confucio voleva carne cotta bene, tritata finemente, ma poca, mai superiore in quantità al riso. Di vino ne trincava molto, e pimentando con zenzero frustava l’intelligenza. Orrore per i frutti non di stagione (condiviso da tutta la dietetica orientale). E mangiando o stando a letto non parlava. Il silenzio a tavola è una massima capitale.
I raccoglitori di Discorsi a Tavola sono analecti d’impurità. Paragonare il silenzio a tavola di Confucio con la verbosità di Lutero. Straordinaria testimonianza, rutti pieni di potenza, le chiacchiere continue di Lutero, ma di vera sapienza non ne trovi. C’è come un brontolio di Natura cieca, uno schiumare sordo di terremoto; molto più magistrale il silenzio di Confucio. Tutta la sinistra grossolanità e follia del grande cristianesimo tra spruzzi di saliva, colpi di mandibole alla vacca mal cotta, al maiale speziato, birra e san Paolo, grazia e salsiccia: affascinante e grandioso, ma alla larga dal Maelstrom. In un pezzettino di zenzero di Confucio, la pace di un vero paesaggio sapienziale.
Quando non mi costringono a parlare mangiando, anch’io sono disteso e felice. Questa gente che si trova insieme a pranzo per intrecciare cucchiai e scemenze, che mangiando discute, gesticola, litiga, racconta fatti, decide affari, giudica letteratura, condanna o assolve accusati, come si può sopportarla? È un supplizio da evitare, se non si è come loro. Accetterei pranzi in compagnia purché nessuno fiatasse, e una bella voce calma leggesse cose facili da digerire.
(Testo tratto da G. Ceronetti, Il silenzio del corpo. Materiali per studio di medicina, ed. riv., Adelphi, Milano 2001, pp. 146-147)
http://letterepaoline.net/2011/05/12/metti-una-sera-a-cena/

Scherzetti o dolcetti? chierichette o vocazioni?

“Salvate le chierichette”


Chierichetti americani
CHIERICHETTI AMERICANI

I gesuiti americani lanciano una campagna per difendere la presenza delle bambine all’altare, un servizio nel quale i parroci favoriscono i maschi come possibili sacerdoti del futuro

GIACOMO GALEAZZICITTA' DEL VATICANO
«Save the altar girls». La prestigiosa e influente rivista America dei gesuiti americani, da sempre vicina alle istanze più liberal del cattolicesimo made in Usa, lancia una campagna per salvare le chierichette (le "altar girls"), penalizzate dai parroci per favorire i maschi in quanto «potenziali sacerdoti del futuro».
I gesuiti, i cui articoli non passano inosservati oltre il Tevere, ricordano che servire la messa non è un sacramento e nemmeno un ministero.

mercoledì 5 ottobre 2011

Risvegli?

        
LA BELLA ADDORMENTATA: UN LIBRO CHE FARA' DISCUTERE
Perché dopo il Vaticano II la Chiesa è entrata in crisi e perché si risveglierà
di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro 



 «Bella» perché, nonostante i nostri peccati, le nostre debolezze, i nostri tradimenti, i nostri errori, la Chiesa cattolica continua a essere, e sarà sempre, l'immacolata sposa di Cristo. «Addormentata» perché, in questi decenni, il peso dei nostri peccati, delle nostre debolezze, dei nostri tradimenti, dei nostri errori ha prodotto una crisi che ha ridotto al lumicino il vigore dottrinale e morale di tanti, troppi suoi figli.

Non ci son più i Dottori di una volta!


Santa Faustina, dottore della Chiesa?

Proposta di Cardinali e Vescovi nel II Congresso della Divina Misericordia
di Anita S. Bourdin
CRACOVIA, martedì, 4 ottobre 2011 (ZENIT.org).- Santa Faustina Kowalska potrebbe essere il primo dottore della Chiesa del terzo millennio: i Cardinali e i Vescovi riuniti a Cracovia-Lagiewniki per il II Congresso Mondiale della Divina Misericordia hanno indirizzato una lettera a Benedetto XVI chiedendo l’apertura del dossier.

martedì 4 ottobre 2011

Laici non significa ottusi

di Maurizio Caverzan
Il nuovo film di Olmi, Il villaggio di cartone, è stato proiettato ieri sera in anteprima al Piccolo teatro Strehler di Milano. E il regista più "religioso" d'Italia ora strappa applausi da Fabio Fazio
Il cristianesimo ridotto a religione sociale. A mistica della solidarietà e dell’accoglienza. È una tendenza via via crescente in televisione, al cinema, nei giornali. Ne abbiamo avuto un ultimo esempio anche l’altra sera a Che tempo che fa di Fabio Fazio, ospite principale Ermanno Olmi, in passato il cineasta italiano di più elevato spessore religioso.

lunedì 3 ottobre 2011

I nemici di S.Pio


Padre Pio ed i suoi nemici
Il lettore A. S. ci manda queste note di Michele O., 2002, su padre Pio, che ci consentono di conoscere meglio il grande Santo del Novecento.                                                           La redazione

Padre Pio ed i suoi nemici

Quando preti e rossi combattevano il frate del Gargano



DANZE INDIANE IN CATTEDRALE A BARI: I CATTIVI VIGNAIOLI FANNO APPASSIRE LA FEDE!

di Francesco Colafemmina

Quando vai a messa, dopo aver sentito il sacerdote versare fiumi di parole sulla vite e i tralci, sullo Spirito Santo che dovrebbe respirare in noi, su noi che dovremmo lasciarci potare da Cristo come la vite, etc. etc. etc., dopo aver sentito tutto ciò con grande spirito di sopportazione per la propagazione costante di insulse verbosità, non ti aspetti di dover vedere in pochi minuti la cattedrale trasformata nel teatro di danze indiane, eseguite in occasione dell'anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, il "Gandhi Jayanthi"! Questo mi è accaduto questa sera in Cattedrale, a Bari, e ho deciso pertanto di filmare lo "spettacolo" per voi...

I mercanti del tempio


Reliquie on line,boom di vendite
VATICANISTA DE LA STAMPA
La reliquia viaggia su internet: dalla veste bianca di papa Wojtyla alla ciocca di capelli di Santa Teresa di Gesù Bambino, non si arresta il mercato di testimonianze sacre in vendita on line. Milleseicento euro vengono chiesti per il reliquiario di San Vincenzo dè Paoli, 30 euro per una ciocca di capelli di Santa Teresa di Gesù Bambino, frammenti ossei di sei santi in 'offerta specialè a 430 euro.

Vescovi non conformisti? Meglio fossero solo autentici Pastori!


Servono vescovi italiani non conformisti, non pastori di centrodestra

Gli argomenti di Sergio Belardinelli e Sandro Bondi sono rilevanti e interessanti. Se i vescovi italiani si pongono il problema di tornare a una soggettività sociale e culturale unitaria dei cattolici, dunque politica, è importante sapere che politica sarà.

domenica 2 ottobre 2011

AAA (HHH?) profeti cercansi


L’anti-Vangelo della Chiesa italiana

Il libro
CERCASI PROFETI

Cercasi profeti disperatamente

FABRIZIO MASTROFINIROMA

Cercasi profeti, perché non ce ne sono. O almeno, quelli che pure avrebbero il titolo non vengono certo riconosciuti come tali. Il dito è puntato contro la Chiesa italiana cioè la Conferenza episcopale, che si applica moltissimi sul fronte delle “prestazioni” nel senso che si dedica alla ricerca dei soldi e cura moltissimo i rapporti istituzionali ed assai meno la qualità delle relazioni all’interno.

Il libro si legge tutto di un fiato ed ha il carattere di un agile pamphlet che intende mettere allo scoperto una gestione non ispirata al Vangelo. Il problema è “la coerenza” e “non l’appartenenza”, scrive l’autore nel capitolo su fede e politica.

Bon ton? O Pudore!?


Quando in chiesa scompare il bon ton

no al telefono in chiesa
NIENTE TELEFONI

Un nuovo libro fotografa i comportamenti maleducati durante le celebrazioni: dai telefonini alle gomme da masticare, dal chiacchiericcio alle liti per confessarsi passando per l’esibizione di minigonne vertiginose

GIACOMO GALEAZZICITTA' DEL VATICANO
Niente minigonne squilli alla messa. Stop alle chiacchiere durante le funzioni religiose e alle mani tuffate nell’acquasantiera, così come alle panche spostate per stare più comodi, al segno della croce fulmineo davanti al tabernacolo del Santissimo Sacramento, alle scorciatoie truffaldine per evitare le file davanti al confessionale. Da evitare le preghiere solitarie ad alta voce e le risposte a macchinetta, tipo «eccoltuospirito» o «benedettoneisecoliilsignore». Peggio ancora

Declino


articoli interventi e interviste
Declino degli ordini religiosi

E' la fine di una grande storia?


di Vittorio Messori
Ottimi affari, negli ultimi anni ma ancor più nei prossimi, per gli agenti immobiliari romani che trattano “grandi edifici di pregio“. Dopo il Concordato -e poi, con ritmo accelerato, nel secondo dopoguerra– congregazioni e istituti cattolici del mondo intero hanno costruito a Roma le loro Case Generalizie. Alcuni hanno eretto qui anche i loro noviziati e seminari. Spesso non si è badato a spese, soprattutto nell’ampiezza dell’area acquistata, sistemata a parco per proteggere tranquillità e privacy dei religiosi. I progettisti erano in gran parte del Paese d’origine dell’Istituto, così che Roma ha finito per ospitare una collezione di architettura mondiale (nel meglio e nel peggio), anche se quasi sempre invisibile dietro cancelli, mura, alberi.
Ebbene, non solo la secolarizzazione, ma anche le prospettive dopo il Vaticano II,  stanno realizzando silenziosamente

Vox populi.


Ragionando sul principio di non contraddizione...

"Don Piero Cantoni afferma che oggi l'alternativa non è quella fra il credere a Benedetto XVI o credere alla Tradizione, quanto piuttosto se farsi spiegare cos'è la Tradizione da Benedetto XVI o da mons. Brunero Gherardini o magari dalla Fraternità San Pio X, fondata da mons. Marcel Lefebvre". (Massimo Introvigne, "Concilio Vaticano II: istruzioni per l'uso" da La Bussola 24 settembre 2011)

E già... proprio qui casca l'asino! Dunque, ne deduco, che l'alternativa sia quella di piegare la logica, la ragione, la retta coscienza, al Papa o a qualcun altro.
Cosa c'è di più relativista di una simile asserzione? Mi pare che proprio Benedetto XVI abbia denunciato aspramente la "dittatura del relativismo". Come mai proprio i più papalini del Papa lo vogliono così apertamente smentire... Proprio loro!

venerdì 30 settembre 2011

Sancte Raphael, ora pro nobis!


Ahi, il San Raffaele

Tutta la storia dell'ospedale fondato da don Verzé raccontata dal Foglio

La procura di Milano ha depositato l’istanza per chiedere il fallimento dell’ospedale San Raffaele, su cui gravano 1,5 miliardi di euro di debiti. “Questa iniziativa – si legge nel cominicato firmato dal procuratore Bruti Liberati – è finalizzata all’intento di arrestare ulteriori dissipazioni patrimoniali, ma è altresì orientata a perseguire l’interesse pubblico”. “Il cda ne prende atto”, hanno risposto i vertici dell’ospedale. L’udienza dinnanzi al tribunale di Milano è stata fissata il 12 ottobre, due giorni dopo la scadenza per la presentazione del concordato preventivo.
Ma come si è arrivati a questo punto?