Il suo ultimo Angelus
da papa, il 24 febbraio, seconda domenica di Quaresima, Benedetto XVI
l’ha dedicato, come sempre, a spiegare il Vangelo della messa, in questo
caso la trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor.
Alla sua rinuncia al pontificato ha fatto riferimento con sobrietà, con queste semplici parole:
“Cari fratelli e sorelle, questa Parola di Dio la sento in modo particolare rivolta a me, in questo momento della mia vita. Il Signore mi chiama a ’salire sul monte’, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui ho cercato di farlo fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze”.
E ora solo pochissimi giorni dividono Benedetto XVI dal ritiro, con ancora una sola udienza alla folla, quella di mercoledì 27 febbraio in piazza San Pietro.
Ma una volta resa effettiva la sua rinuncia al papato, ci si può chiedere se sarà accolta da tutti i cattolici. Di certo, si sa che il filosofo e teologo tradizionalista Enrico Maria Radaelli – come www.chiesa ha documentato – l’ha già respinta in quanto “impossibile metafisicamente e misticamente”. Con la conseguenza che “il papa subentrante, suo malgrado, non sarà che un antipapa”.
Alla sua rinuncia al pontificato ha fatto riferimento con sobrietà, con queste semplici parole:
“Cari fratelli e sorelle, questa Parola di Dio la sento in modo particolare rivolta a me, in questo momento della mia vita. Il Signore mi chiama a ’salire sul monte’, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui ho cercato di farlo fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze”.
E ora solo pochissimi giorni dividono Benedetto XVI dal ritiro, con ancora una sola udienza alla folla, quella di mercoledì 27 febbraio in piazza San Pietro.
Ma una volta resa effettiva la sua rinuncia al papato, ci si può chiedere se sarà accolta da tutti i cattolici. Di certo, si sa che il filosofo e teologo tradizionalista Enrico Maria Radaelli – come www.chiesa ha documentato – l’ha già respinta in quanto “impossibile metafisicamente e misticamente”. Con la conseguenza che “il papa subentrante, suo malgrado, non sarà che un antipapa”.