ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 11 marzo 2013

“I pronostici dei vaticanisti non si avverano mai”


Conclave 2013, il toto Papa: in pole il ciellino Scola e il brasiliano Scherer

Al secondo posto della classifica c'è il francocanadese Ouellet, che sembra essere il candidato ideale di Benedetto XVI. A perdere quota gli statunitensi: il cappuccino arcivescovo di Boston Sean Patrick O'Malley, autore di una grande opera di pulizia dopo lo scandalo dei preti pedofili e l'arcivescovo di New York Timothy Michael Dolan

Conclave 2013, il toto Papa: in pole il ciellino Scola e il brasiliano Scherer

Gregorio XVII il Papa in Rosso


 

Il Cardinal Siri il 18 settembre 1988 nell'ultima intervista che concesse a Benny Lai, il più anziano dei Vaticanisti, riguardo la Sua presunta elezione a Pontefice: 

Chiedendo perdono a Dio per non avere accettato la candidatura nei conclavi cui aveva partecipato, Siri lasciò intendere di provare una profonda amarezza per i cambiamenti che avevano interessato la Chiesa dopo il pontificato di Pio XII:
"Ho fatto male, perché avrei evitato di compiere certe azioni... Vorrei dire, ma ho timore a dirlo, certi errori. Quindi ho avuto un grande rimorso e ho chiesto perdono a Dio. Ho commesso un errore, e oggi lo capisco. Spero che Dio mi perdoni. »
(Sergio Romano, Giuseppe Siri, principe vescovo di Genova, Il Corriere della Sera, 1 giugno 2006)..."

LA CLAVE DEL CONCLAVE:

CURIA RIFORMATORI

Ok, un papa non italiano. Ma “dev’essere significativamente straniero, magari domenicano o cappuccino – “Gli americani sono, prima di tutto e troppo, americani” - La denuncia anonima, nei giorni dello scandalo, sulle porte di certi uffici furono incollate, col nastro adesivo, foto di corvi…

Giulio Anselmi per "La Repubblica"

Anche se non si vota ancora, il borsino dei cardinali sale, scende, talvolta sussulta. Mercoledì sera si segnalava l'avanzata dell'arcivescovo di Milano Scola, uno dei pochi italiani teoricamente papabili, sorretto da un'inedita cordata franco-americana: quaranta voti! Ma subito una voce proveniente dalle Congregazioni frenava: «Sul suo nome si spaccherebbe il blocco italiano ».

CONCLAVECONCLAVE
La squadra yankee è sempre al centro dell'attenzione, ma, anche per la scarsa sintonia con gran parte dei colleghi italiani, identificati con la screditatissima curia romana, il leone di New York Dolan e il cappuccino di Boston O'Malley non sembrano fare gran passi verso il trono pontificio (traguardo che non entusiasmerebbe, tra l'altro, il loro governo nazionale). «Gli americani sono, prima di tutto e troppo, americani», chiosa sardonico un monsignore della Segreteria di Stato. Si riferirà all'ombra lunga della superpotenza che è sempre apparsa preclusiva per l'elezione al papato o alle insistenti richieste di trasparenza da parte dei porporati Usa?

Il grande fratello universale Livio alla gospoguerra?


«Tempi da Anticristo, un Papa guerriero ci guiderà»
«Si avvicina il tempo della grande prova, e l’unico modo per rispondere è una riforma della Chiesa attraverso la santità». Padre Livio Fanzaga, direttore e vera anima di Radio Maria, non ha dubbi. Guidato anche dai messaggi trasmessi dai veggenti di Medjugorje, sa leggere in profondità questo nostro tempo così pieno di incognite, con un mondo attraversato da una grave crisi, morale ancora prima che economica, e una Chiesa che aspetta l’elezione del nuovo Papa tra tensioni e divisioni.
Padre Livio, dai microfoni di Radio Maria lei insiste molto sulla prova che aspetta il mondo e soprattutto la Chiesa. Ma quali sono i segni che questo tempo si avvicina?

Toto Papa?



- COSA HANNO IN COMUNE SCALFARI E BISIGNANI? IL NOME DEL PROSSIMO PAPA: SEAN O'MALLEY

1. cosa hanno in comune scalfari e bisignani? il nome del prossimo papa: o'malley - 2. barba bianca, saio marrone, sandali, per eu-genio il frate cappuccino ‘’ha tutte le caratteristiche pastorali delle quali la chiesa sembra avere urgente bisogno’’ - 3. bisi invece era ieri tra i fedeli ad assistere alla messa del cardinale di boston - 4. 68 anni, o'malley è popolare perche’ incarna la semplicità e il coraggio delle sfide: ha risollevato la chiesa americana dopo gli scandali degli abusi sessuali vendendo il vescovado di boston per indennizzare chi era stato oggetto di abusi - 5. “parla un italiano un po’ come stanlio e ollio ma anche wojtyla all’inizio era così”                                                                                     1. «HO GIÀ IL BIGLIETTO DI RITORNO RESTERÒ IL VOSTRO CARDINALE»

Papessa in arrivo! (ma queste non si dimettono mai?)


Il Conclave delle donne

teologhe a congresso
TEOLOGHE A CONGRESSO

Il 53% dei cattolici Usa è favorevole al sacerdozio femminile ma per molti nel sacro collegio è ancora un tabù. Ora religiose o laiche chiedono di essere valorizzate anche nei posti di comando. Che cosa deve cambiare?

GIACOMO GALEAZZICITTA' DEL VATICANO
I cardinali sono indaffarati nei conciliaboli pre-conclave, mentre una donna prete inglese passeggia in piazza San Pietro. Quali richieste avrebbero rivolto ai conclavisti le superiori degli ordini femminili, le religiose e le laiche impegnate nella Chiesa? Un appello a più voci: valorizzare il «genio femminile» anche nei posti di comando. Nelle congregazioni generali possono essere ascoltati tutti gli esperti richiesti dal sacro collegio, purché siano di sesso maschile.

Niños imaginan el próximo Papa


Alla vigilia del Conclave, il sostegno diviso tra quattro candidati

Per l'elezione servono 77 voti. Scola ne conta 40. Ma la sorpresa potrebbe essere l'americano Dolan. 

Per essere eletto servono 77 voti. Ma alla vigilia del Conclave con cui si deve eleggere il 266° successore di Pietroancora nessun cardinale ha in mano il pacchetto di consensi necessari. E le congetture, fuori e dentro le mura blindate del Vaticano, si fanno incessanti.
Il cardinale di Parigi,  André Vingt-Trois, ha parlato di «una mezza dozzina di candidati» che potrebbero uscire dalla Cappella Sistina come il  futuro pontefice. Ma, dopo nove congregazioni e una decima da tenersi la mattina dell'11 marzo, sono ormai quattro i favoriti di cui si parla apertamente come successore di Benedetto XVI.
QUATTRO NOMI SUL PIATTO. Molti porporati, infatti, hanno in mente due o tre opzioni. E dunque pare probabile che al primo scrutinio, alle 16,30 del 12 marzo, si votino almeno tre o quattro candidati, ognuno con in mano un pacchetto di circa 30 voti: il teologo canadese  Marc Ouellet; il sudamericano Odilo Pedro Scherer, sostenuto anche dalla Curia; e l'arcivescovo di Milano Angelo Scola, appoggiato più dagli europei che dagli italiani.
I nomi nordamericani ed europei sono più affini e potrebbero far convergere i loro voti, in nome di un intervento anti Curia per rifondare il sistema (e, soprattutto, per dare a uno straniero lontano dagli intrighi romani un posto nella potentissima segreteria di Stato).

Lo show è finito?

Emanuela Orlandi e gli abusi sessuali nella scuola di musica

Una pista emerge a trent'anni dalla scomparsa della ragazzina

Lo show è finito? Dopo la recita della Banda della Magliana, preceduta dal terrorismo internazionale, dal rapimento degli agenti dei servizi segreti con relativo trasferimento in misteriose cliniche e altre spettacolari amenità che hanno riempito le cronache dei giornali italiani, la pista degli abusi sessuali nella scuola che Emanuela Orlandi frequentava sembra essere quella seguita con maggiore costanza dagli inquirenti che indagano sul caso della ragazzina di cittadinanza vaticana scomparsa nel 1983. Della storia parla Libero in un articolo a firma di Gianluigi Nuzzi:

MASSONERIA, IL SERPENTE CHE STRISCIA NELLA CHIESA. 3


GIA’ PRIMA DELLA “LISTA PECORELLI”, UN PRETE CORAGGIOSO DENUNCIAVA LE INFILTRAZIONI MASSONICHE NELLA CHIESA - di Pucci Cipriani

MASSONERIA, IL SERPENTE CHE STRISCIA NELLA CHIESA. GIA’ PRIMA DELLA “LISTA PECORELLI”, UN PRETE CORAGGIOSO DENUNCIAVA LE INFILTRAZIONI MASSONICHE NELLA CHIESA
di Pucci Cipriani

Prima che in Vaticano deflagrasse la bomba della "Lista Pecorelli"(12 settembre 1978) con i nominativi dei prelati "presunti massoni", faceva scalpore la rivista mensile "SI’ SI’  NO NO" diretta dal coraggioso sacerdote don Francesco Putti, che già nell'ottobre del 1975 denunziava "...TENTATIVI PER UNA MASSONERIA 'CRISTIANA' “, in cui si poteva leggere:

domenica 10 marzo 2013

Verso la Chiesa "sine Papa"

Gli sviluppi del papato
Joseph Ratzinger
JOSEPH RATZINGER

Le analisi del teologo e giornalista Johannes Röser rilanciate nel blog sul sito della Casa Editrice Queriniana

La «rinuncia» di Benedetto XVI è un gesto di ampia portata, tutto ancora da interpretare, che andrà inevitabilmente collocato al posto giusto solo fra qualche anno, quando la storia potrà leggerlo nella prospettiva migliore. È l’opinione di Johannes Röser teologo e giornalista, caporedattore di Christ in der Gegenwart della casa Editrice Herder.

La rinuncia di Ratzinger:


intervista a don Ricossa

Le dimissioni di Ratzinger? «Novità assoluta: nessun Papa aveva mai rinunciato per l’età»


Cum Clava?

CONCLAVE SOTTO CHIAVE - PER L’ELEZIONE DEL NUOVO PAPA, LA CURIA HA PREDISPOSTO MISURE DI SICUREZZA MILITARI: MESSI IN FUNZIONE GLI APPARATI DI DISTURBO DELLE FREQUENZE ELETTROMAGNETICHE (JAMMER), UTILIZZATI ANCHE DAI NOSTRI SOLDATI IN AFGHANISTAN CONTRO GLI ATTENTATI AI MEZZI BLINDATI - METAL DETECTOR OVUNQUE E AMBIENTI SCHERMATI PER EVITARE COMUNICAZIONI DA E VERSO LA CAPPELLA SISTINA - MARTEDÌ SERA LE PRIME “FUMATE”…
Giacomo Galeazzi per "la Stampa"
CONCLAVECONCLAVE
Odore fortissimo di vernice. Ancora non è prevedibile il nome del nuovo Papa né quando sarà eletto, ma che ci saranno delle fumate a partire da martedì sera è certo. Il seggio elettorale più prestigioso del mondo è in allestimento. Stufe a sinistra con tubi arrampicati fino al soffitto. Prima della balaustra la pedana che conduce al pavimento già rialzato e rivestito di panno chiaro. Tavoli in ordine sparso e qualche sedia sotto al Giudizio universale di Michelangelo.

Papa del Gadu

SILENZIO, PARLA GELLI - DAL VATICANO ALLA POLITICA, L’EX VENERABILE SCODELLA RICORDI E “PROFEZIE”: “RAVASI SARÀ IL NUOVO PAPA: È CONOSCIUTO, COLTO E MEDIATICO. BERTONE INVECE DEVE STARE ATTENTO A NON PRENDERE TROPPI CAFFÈ…” - “GRILLO? È UN FUOCO DI PAGLIA CHE INCARNA LA RABBIA SOCIALE” - “BERLUSCONI DA GIOVANE ERA ‘UNA BELLA TESTA’. BISIGNANI È UN ‘FIGLIOCCIO’, GRANDE TESSITORE D’AFFARI: LO METTEMMO ALL'ANSA, SAPENDO DI POTER FAR AFFIDAMENTO SU DI LUI”…

Stefano Citati per il "Fatto quotidiano"
Licio Gelli xLICIO GELLI X
Licio Gelli ascolta e parla, srotolando una memoria precisa e alla lunga inquietante. Fa nomi e previsioni. "Ravasi" prossimo nuovo papa "perché è conosciuto, colto e mediatico". "Il Camerlengo ha in questo momento tanto potere nelle mani - parla di Bertone, non facendone il nome - eppure deve stare attento a non prendere troppi caffè".

La chiesa che danza al Conclave


Tra rivoluzione, messe pop e ortodossia, le chance del cattolicesimo latinoamericano, il più grande serbatoio di fedeli del mondo. Assediato però dalle sette

Per avere una prova dello stato di salute della chiesa cattolica in America latina è sufficiente dare uno sguardo al santuario Theotokos Madre di Dio di San Paolo, in Brasile. E’ la chiesa più grande del Sudamerica, superando di gran lunga il santuario di Nostra Signora di Aparecida. Inaugurata alla fine del 2011, si estende su uno spazio di 30 mila metri quadrati. L’altare è alto cinque metri, un’enorme croce di quarantaquattro metri d’altezza conduce i visitatori al complesso voluto da don Marcelo Rossi, brillante sacerdote quarantaquattrenne di origini marchigiane che in cinque anni è riuscito a creare questo “santuario, polo di riflessione, di meditazione e attrazione turistica” capace di accogliere fino a centomila fedeli.

Church màgnager


Dopo il prepensionamento del prof. Ratzinger, entrano in Consiglio di Amministrazione, certi della nomina ad Amministratori Delegati, il dott. Scola e l'ing. Scherer. Entrambi si saranno già fatti confezionare un costoso abito sartoriale, così come aveva fatto l'ultima volta il geom. Tettamanzi.

La paura di tutti? Un Papa “lefebvriano”


Conclave, Sant’Egidio teme, CL spera. La paura di tutti? Un Papa “lefebvriano”

Più dei casi pedofilia ad angosciare i cardinali sono le possibili retromarce sulla liturgia dopo le aperture di Ratzinger. Intanto movimenti e congregazioni (gesuiti, salesiani, cappuccini) cercano di capire quale influenza avranno. In pole position i ciellini che puntano su Scola

Conclave, Sant’Egidio teme, CL spera. La paura di tutti? Un Papa “lefebvriano”

La calata degli Unni


I cardinali tedeschi arrivati a Roma per “attuare il Concilio”

Attivi e organizzati, chiedono più tempo per discutere di ecumenismo, evangelizzazione e centralismo romano

Accanto agli organizzatissimi cardinali americani giunti a Roma per le Congregazioni generali e per il Conclave che eleggerà il successore di Benedetto XVI, c’è un altro gruppo di porporati che si sta dando da fare per approfondire il dibattito a porte chiuse nelle sessioni che si tengono quotidianamente nell’Aula nuova del Sinodo, contribuendo così a rimandare la decisione sull’ingresso nella Cappella Sistina di qualche giorno.

Habemus papam. Ma se l’eletto si trova in Patagonia?



viaggio
Nel precedente post il professor Sergio Audano si interrogava sulla procedura nel caso dell’elezione di un papa esterno al collegio cardinalizio. E chiedeva: “Viene mandata una missione a chiedere al neo eletto se accetta? E nel frattempo si interrompono gli scrutini e le relative fumate?”.

Un lettore ci ha immediatamente scritto che le regole ci sono, anche se l’ultimo caso del genere risale al lontano 1271.
A lui la parola.
*
QUANDO IL NUOVO PAPA NON È NELLA CAPPELLA SISTINA
Vaticano, ultimi preparativi per il Conclave

Dopo giorni di pretattica, il 12 inizia la partita. Ma la tensione è alta sul toto-nome dopo la lunga stagione di scandali. Slovenia: Chiesa condannata a risarcire vittima di pedofilia.

Tutto è pronto. Le stufe sono state preparate. Le stanze sono state assegnate. L'ultimo dei 115 cardinali è arrivato nella Città eterna. E anche il camino da cui è destinato uscire il fumo bianco del nuovo pontificato ha fatto la sua comparsa sul tetto della Capella San Sistina. Le fumate sono previste ogni giorno alle 12 e alle 19. Ora l'unico conclave svolto sotto l'occhio vigile di un ex pontefice, o pontefice emerito, può iniziare.

Quando vivo un papa se ne fa un altro


papi

Ricevo dal professor Sergio Audano, grecista e latinista, e pubblico.
*
Caro Magister, le scrivo sollecitato dal suo bel post odierno e dall’intervento autorevole del prof. Carlo Fantappiè:
> Avviso di pericolo: una Chiesa con due papi
Condivido molto il fatto che non è stata definita in maniera sufficiente consona al diritto canonico la nuova posizione di Benedetto XVI.

Ancora sulla Liturgia. Ossia, la Bellezza.


Una giovane lettrice scrive:
«Leggo i commenti sulla dimissione del Papa e mi viene da sorridere. Ci si affanna a giustificare o a condannare la sua scelta, inneggiando alla modernità o gridando al tradimento della tradizione. Ho una età che non mi permette di ricordare la Chiesa prima del Concilio, ma mi viene da sorridere pensando che forse Dio sta ridendo delle nostre convinzioni su cosa sia giusto per celebrarLo. Mi viene da pensare che i riti che seguiamo sono comunque frutto dell’uomo che si è sforzato di pensare cosa Dio volesse da noi.

sabato 9 marzo 2013

Avviso di pericolo: una Chiesa con due papi



L'imminente conclave eleggerà il nuovo pontefice. Ma non scioglierà le incognite sul ruolo del cosiddetto "papa emerito". Un grande canonista mostra i rischi di tale qualifica. E di altri equivoci che le fanno da contorno ROMA, 9 marzo 2013 – Il nuovo papa in procinto di essere eletto come guiderà la Chiesa con ancora in vita colui che lo ha preceduto sulla cattedra di Pietro?

Nell'imminenza del conclave, le incognite su come prenderà forma tale coabitazione sono ancora in larga misura irrisolte.

Resta tuttora incerta, in particolare, la qualifica da attribuire a Joseph Ratzinger dopo la sua rinuncia al papato.

I ministri della malavita vaticana.


 Re, Sodano, Bertone e la sinistra candidatura papale di Scherer

I “MINISTRI DELLA MALAVITA” VATICANA

Re, Sodano-Sandri e Bertone

E la sinistra candidatura del cardinale Scherer al papato

  A proposito della rimozione di tre sacerdoti della Fraternità San Pio X 

di Belvecchio

Dopo aver letto la lettera circolare del Segretario generale della Fraternità San Pio X a tutti i Superiori, con la quale si dà notizia della rimozione “da ogni ministero” di tre sacerdoti del Distretto di Francia, sentiamo il dovere di fare alcune considerazioni che ci sembrano, non solo necessarie, ma soprattutto obbligate.

Diciamo subito che avremmo preferito non dover intervenire così direttamente, lasciando che parlassero i documenti, ma il tenore e il contenuto di questa lettera ci obbligano a dire chiaramente ciò che pensiamo, sia come semplici fedeli che beneficiano, grazie a Dio, dell’apostolato della Fraternità, sia e soprattutto per onestà intellettuale e carità cristiana.

Riflessioni

Alcune riflessioni sull’«Ordo Equester Templi – Cavalieri Templari Cattolici d’Italia» (O.E.T.)


di P. Paolo Maria Siano, FI) 1. Il 06 giugno 2005[1] e il 19 maggio 2009[2], il Vicariato di Roma vieta ai Parroci e ai Rettori di chiese della Diocesi di Roma di concedere l’uso di chiese e cappelle per le investiture dei membri di cosiddetti «Ordini templari» o «cavallereschi».

Che non fumino le canne..Ormus !


Vaticano, montato il comignolo sul tetto della Cappella Sistina

Tutto pronto per l'inizio del Conclave, in programma martedì 12. I nomi forti che circolano: il brasiliano Odilo Pedro Scherer e l'arcivescovo di Milano Angelo Scola
In Vaticano è quasi tutto pronto per il Conclave. Stamani è stato installato il comignoloesterno sul tetto della Cappella Sistina. E' collegato alla stufa da cui partirà la fumata nera o bianca, a seconda dell'elezione o meno del nuovo pontefice.

Sfida all' o.k.corral..

Angelo Scola nuovo Papa per i bookmaker: martedì comincia il Conclave



ROMA – Tutti i principali bookmaker consideranoAngelo Scola come favorito del Conclave (al via martedì) per la successione a Joseph Ratinger. La tabella elaborata dal sito Oddschecker.com le società di scommesse Bet365, SkyBet, Boyle Sports, Betfred, Sportingbet, Bet Victor, Paddy Power, Stan James, Ladbrokes, Coral, William Hill, Bwin, YouWin, BetWay e Pinnacle segnalano il 71enne arcivescovo di Milano in vantaggio su 64enne cardinale ghanese Peter Turkson, presidente del Pontifico Consiglio della Giustizia e della Pace, e sul 78enne segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone.

Purificazione


«Tutti sanno del terribile caso di padre Maciel. Dobbiamo certamente considerare chi è stato coinvolto. Anche se in buona fede erano convinti che Maciel fosse un uomo di Dio: questo fatto ora è di pubblico dominio. La gente sa chi è stato associato a lui. E questo potrebbe condurre alla sensazione che non è la direzione da prendere». Sono le ultime parole di un cardinale statunitense, Francis George di Chicago, dopo che anche il «gruppo degli americani» ha accettato, per evitare ulteriori tensioni, il «black-out» informativo imposto dal decano del Collegio Cardinalizio, Angelo Sodano.

PRIMO PUNTO PER BERTONE


 - LA DECISIONE DI ANTICIPARE IL CONCLAVE AL 12 MARZO È UNA VITTORIA DELLA CURIA CHE HA FRETTA DI CHIUDERE LA PRATICA, A DIFFERENZA DEI PORPORATI STRANIERI VOLEVANO PIÙ TEMPO PER CAPIRE TUTTE LE BEGHE VATICANE - MANCA UN CANDIDATO FORTE IN GRADO DI RACCOGLIERE 77 VOTI SU 115 ELETTORI: AI PRIMI SCRUTINI SARANNO ‘PESATI’ SCOLA E DOLAN MA SE LE COSE SI COMPLICANO TROVERANNO SPAZIO GLI OUTSIDER…

Giacomo Galeazzi per "la Stampa"
CARDINALE TARCISIO BERTONECARDINALE TARCISIO BERTONE
Accordo trovato: il conclave per eleggere il nuovo Papa comincerà martedì. Al mattino nella basilica di San Pietro il decano Sodano celebrerà la messa «pro eligendo Pontifice». Nel pomeriggio l'ingresso in processione dei cardinali nella Cappella Sistina. Poi l'«extra omnes» e l'ultima meditazione tenuta dal maltese Prosper Grech. Nella stessa serata, se i porporati lo decideranno, avverrà il primo scrutinio. In piazza i fedeli con lo sguardo rivolto al camino per vedere se la fumata sarà nera o bianca.

OGM teologici


La Teologia dei DISSIDENTI


Se uno pseudo teologo afferma che gli angeli non esistono,
 oppure che il demonio e l’inferno non esistono, oppure che
Gesù non è risorto fisicamente, oppure che il peccato originale
è solo un errore dei progenitori, oppure che la S. Messa non è il
sacrificio della Croce, ma soltanto un banchetto; oppure che
bisogna riconsiderare la presenza reale e la conversione eucaristica
 perché sarebbero posizioni sbagliate; oppure che la Chiesa e i preti
non erano nel pensiero di Gesù storico, ma sono entrambi
un’invenzione della comunità cristiana dopo la risurrezione
 o più tardi; che all’inizio della Chiesa non esistevano i preti
che furono inventati nel terzo secolo oppure che la Chiesa
è scomparsa nel 3° scolo ed è riapparsa solo col Concilio Vaticano II; oppure che la differenza
tra sacerdozio ministeriale e comune sarebbe solo di grado e non di essenza; oppure
 che il magistero della Chiesa e l’insegnamento del Papa sono un optional; oppure
che l’infallibilità del Papa o del Magistero non sono da considerare come punti fissi;
 oppure che la Tradizione della Chiesa è un elemento ingombrante, perché ciò che conta
 è solo la moderna esegesi biblica; oppure che il Concilio Vaticano II è stata una rottura rispetto
 a tuta la Tradizione della Chiesa; oppure che gli insegnamenti morali del Magistero della
 Chiesa sono solo orientativi, e vanno rivisti, soprattutto in merito ad omosessualità,
anticoncezionali,
rapporti prematrimoniali, fecondazione artificiale, ecc.,
oppure che l’ascetica era adatta per gli uomini del MedioEvo, ma oggi sarebbe insignificante;
e poi, addirittura – al colmo del ridicolo – si afferma pure che chi si attiene all’insegnamento
ufficiale della Chiesa avrebbe una fede infantile. Ebbene in questi ed atri casi, siete autorizzati
a contestare pubblicamente questi pseudo-teologi e anche ad andarvene (costoro non solo
sono dei falsi teologi, ma sono anche dei falsi cristiani), ma soprattutto dovete denunciare,
in qualche modo, questi abusi prima all’autorità competente e poi, senza escludere nessuna
altra ipotesi, anche alla Santa sede. Il principio enunciato nel Documento della Congregazione
 per il culto divino “Redemptionis Sacramentum, al n. 183, non vale solo per la liturgia, ma anche
 per la catechesi.


L’Istruzione sulla vocazione ecclesiale del teologo, emanata il 24 maggio 1990 dalla 
Congregazione per la Dottrina della Fede con l’approvazione del Sommo Pontefice
Giovanni Paolo II, vide la luce in un contesto che non è giusto dimenticare: venne
infatti pubblicata negli anni di massima contestazione e dissenso verso il Magistero.
Il contesto storico, senza nulla togliere o aggiungere all'autorevolezza della dottrina
 insegnata, lo riveste anche della luce della Provvidenza divina.



1. Prologo in Germania e prime manifestazioni del dissensoAlla fine del 1988 viene diffuso
dai mass media mondiali un testo di Bernhard Haring fortemente critico verso il pontificato
 di Giovanni Paolo II - in particolare per l'appoggio da lui dato alla benemerita opera
di Mons. Carlo Caffarra in materia di etica sessuale -, seguito, il 25-1-1989, dalla cosiddetta
Dichiarazione di Colonia, firmata da numerosi ed influenti teologi tedeschi, olandesi, svizzeri e
austriaci.
La prima presa di posizione italiana a favore della citata Dichiarazione, proviene - ovviamente -
 delle cosiddette Comunità di base (CdB), d'origine brasiliana e di impostazione marxista, che
manifestano solidarietà verso il notissimo teologo Hans Kung - che verrà in seguito sospeso
dall'insegnamento - e sperano in “un cambiamento di una chiesa autoritaria e centralistica [...]
consentendo così una reale autonomia delle chiese locali al cui interno si affermino libertà e
vangelica, democrazia, coscienza critica, uguaglianza, carismi, diritti umani” . La stampa italiana -



 con la sola eccezione di Inos Biffi su Avvenire in genere manifesta consenso alla Dichiarazione,
 mentre dalle colonne del quotidiano comunista Paese Sera, il teologo progressista Giovanni
 Gennari parla del “momento più difficile” di tutto il pontificato di Giovanni Paolo II, evidenziando
come l'azione “repressiva” del Papa non abbia fino a quel momento ottenuto l'effetto desiderato
perché, nel mondo teologico, “la pentola, sotto, bolle, e i coperchi hanno cominciato a saltare” e
porta
 ad esempio il fatto che l'autorevolissima rivista progressista Concilium dedichi un servizio
speciale al tema delle nomine dei vescovi, uno dei punti centrali della Dichiarazione di Colonia.
 Dal canto suo, Francesco Margiotta Broglio, dalle colonne del Corriere della Sera, dà spazio
all'opinione del teologo Karl Rahner, membro della Commissione Teologica Pontificia, secondo
il quale è oggi “molto difficile tracciare con esattezza i confini dell'ortodossia”. Provoca
sensazione, infine,
la lettera dei giovani comunisti del Triveneto che esprime condivisione di scopi e obiettivi
 della manifestazione promossa dal movimento Beati i costruttori di pace, con il movimento
Pax Christi, il suo presidente Mons. Tonino Bello e con il religioso poeta P. David Maria Turoldo.
Alla Dichiarazione di Colonia, i cui sottoscrittori continuano ad aumentare, seguono
“dichiarazioni” di intellettuali e teologi francesi, di sessantadue teologi spagnoli, mentre si
 diffondono costantemente nuovi appelli per il “dialogo nella chiesa” e segnali di dissenso da
parte di esponenti di numerosissimi ordini religiosi. Il 15 maggio 1989, finalmente e purtroppo,
anche teologi italiani diffondono il cosiddetto Documento dei sessantatre.



2. Il Documento “dei sessantatre” teologi italianiSe la presa di posizione delle Comunità di Base
non trova molto seguito a causa delle sue tesi estremistiche, più adatte al mondo latino-americano
che a quello italiano, con il Documento dei sessantatre, invece, emerge in tutta la sua drammaticità
la condizione delle istituzioni teologiche italiane. Si tratta, infatti, del primo manifesto pubblico di
 dissenso verso il Papa sottoscritto da docenti ed esponenti della teologia e della cultura, la maggior
 parte dei quali esercita la sua professione in seminari ed istituzioni educative ecclesiastiche.
La “Lettera ai cristiani” - diffusa attraverso la rivista Il Regno - Attualità e intitolata
“Oggi nella chiesa...” -, nasce dal “disagio per determinati atteggiamenti dell'autorità centrale
 della chiesa nell'ambito dell'insegnamento, in quello della disciplina e in quello istituzionale”,
nonché dalla “impressione che la chiesa cattolica sia percorsa da forti spinte regressive”.
 I punti su cui i contestatori fanno leva per ignorare o ridimensionare l'autorità del Pontefice
 sono così sintetizzabili:
1. il Concilio Vaticano II costituirebbe una “svolta”, radicale e irreversibile, nella “comprensione
della fede ecclesiale”; 2. il Deposito della Fede custodito dalla Sede Apostolica non avrebbe valore
in sè, nè valore assoluto, ma piuttosto lo otterrebbe per la sua “connotazione pastorale”, la sola
che renderebbe possibile “l'interpretazione fedele della verità dentro l'esistenza storica della
comunità”; 3. la Santa Sede si farebbe “condizionare dalla logica mondana”, da una “mentalità
di privilegio”, trascurando lo “stile di Cristo”; 4. la natura gerarchica della Chiesa Visibile dovrebbe
 lasciare il posto a una “concezione della chiesa come comunione di chiese; 5. la funzione
 magisteriale del primato petrino non escluderebbe la “varietà dei modi di intendere e di vivere
la fede che lo Spirito suscita nelle diverse comunità”; 6. la funzione del Magistero Pontificio
“nella chiesa delle origini” non era “riducibile alla funzione di guida della comunità” e, pertanto,
 occorre ripensare tale funzione; 7. non si dovrebbe parlare di infallibilità del Magistero, anche di
quello ordinario universale, ma della sua funzione “pastorale”; 8. la liceità dei pronunciamenti
del Magistero in materia di etica sarebbe “certamente necessario approfondire”; 9.
l compito dei teologi non si svolge solo “divulgando l'insegnamento del magistero
e approfondendo le ragioni che ne giustificano le prese di posizione” ma, piuttosto,
 “quando raccolgono e propongono le domande nuove [...] o quando percorrono [...] sentieri inesplorati”. Nonostante l'ambiguità di alcune affermazioni, ritengo superfluo commentare queste tesi per la loro evidente pericolosità.



3. L'elenco dei firmatari L'elenco dei firmatari è il seguente:
 Attilio Agnoletto (Università Statale di Milano), Giuseppe Alberigo
 (Università di Bologna), Dario Antiseri (Università LUISS di Roma),
 Giuseppe Barbaccia (Università di Palermo), Giuseppe Barbaglio (Roma),
Maria Cristina Bartolomei (Università di Milano), Giuseppe Battelli (Istituto per le Scienze
Religiose Bologna), Fabio Bassi (Bruxelles), Edoardo Benvenuto (Università di Genova),
 Enzo Bianchi (Comunità di Bose), Bruna Bocchini (Università di Firenze), Giampiero Bof
(Istituto Superiore di Scienze Religiose Urbino), Franco Bolgiani (Università di Torino),
Gianantonio Borgonovo (Seminario arcivescovile di Venegono, Milano),
 Franco Giulio Brambilla (Seminario arcivescovile di Venegono, Milano),
Remo Cacitti (Università di Milano), Pier Giorgio Camaiani (Università di Firenze), Giacomo Canobbio (Seminario di Cremona), Giovanni Cerei (Roma), Enrico Chiavacci (Studio teologico fiorentino), Settimio Cipriani (Facoltà teologica dell'Italia meridionale, Napoli), Tullio Citrino (Seminario arcivescovile di Venegono, Milano), Pasquale Colella(Università di Salerno),
 Franco Conigliano (Università di Palermo), Eugenio Costa (Centro Teologico di Torino),
 Carlo d'Adda (Università di Bologna), Mario Degli Innocenti
(Istituto per le Scienze Religiose Bologna), Luigi Della Torre
(Direttore di "Servizio della parola", Roma), Roberto dell'Oro
(Seminario arcivescovile di Venegono, Milano), Severino Dianich
(Studio Teologico Fiorentino), Achille Erba (Comunità San Dalmazzo, Torino),
 Rinaldo Fabris (Seminario di Udine), Giovanni Ferretti (Università di Macerata),
 Roberto Filippini (Studio teologico interdiocesano, Pisa), Alberto Gallas
 (Università del Sacro Cuore, Milano), Paolo Giannoni (Studio Teologico fiorentino),
Rosino Gibellini (Direttore Editoriale Queriniana, Brescia),
Réginald Grégoire (Università di Pavia), Giorgio Guala (Alessandria),
 Maurilio Guasco (Università diTorino), Giorgio Jossa (Università di Napoli),
Siro Lombardini (Università di Torino), Italo Mancini (Università di Urbino),
Luciano Martini (Università di Firenze), Alberto Melloni
(Istituto per le Scienze Religiose, Bologna), Andrea Milano (Università della Basilicata),
 Carlo Molari (Roma), Dalmazio Mongillo (Roma), Mauro Nicolosi
 (Istituto di scienze religiose di Monreale, Palermo), Flavio Pajer (Istituto di liturgia pastorale,
Padova), Giannino Piana (Seminario di Novara),
Paolo Prodi – fratello del politico Romano Prodi (Università di Bologna),
 Armido Rizzi (Centro S. Apollinare, Fiesole)Giuseppe Ruggieri
(Studio teologico S. Paolo, Catania), Giuliano Sansonetti (Università di Ferrara), Luigi Sartori
 (Seminario maggiore, Padova), Cosimo Scordato (Facoltà teologica sicula, Palermo),
Mario Serenthà (Seminario arcivescovile di Venegono, Milano), Massimo Toschi (Lucca),
 Davide Maria Turoldo (Priorato S. Egidio, Sotto il Monte), Maria Vingiani
(Segretariato attività ecumeniche, Roma), Francesco Zanchini (Università abbruzzese, Teramo),
 Giuseppe Zarone (Università di Salerno).



4. L'istruzione “Donum veritatis” e la reazione dei dissidenti Circa un anno dopo la presa
di posizione dei teologi italiani - ossia dopo un tempo brevissimo per le consuetudini della
 Sede Apostolica -, la Congregazione per la Dottrina della Fede emette il chiaroveggente
 documento citato all'inizio di questo articolo, cioè l'istruzione Donum veritatis,sulla vocazione
 ecclesiale del teologo. Anche questo documento viene purtroppo accolto con viva ostilità da
teologi contestatori vecchi e nuovi. Il quotidiano cattolico ufficiale di Francia La Croix l'accusa
 di porre “la libertà del teologo dellospazio ristretto di una obbedienza molto
 spirituale al magistero”, mentre il segretario dell'Associazione teologica spagnola,
Juan José Tamayo sostiene che l'Istruzione “lascia ai teologi un unico compito,
quello di essere la claque del magistero”. Seguono pure un "manifesto" di protesta
della Società Teologica Cattolica d'America e la “Dichiarazione di Tubinga”,
 del 12 luglio 1990, firmata da ventidue professori di teologia tedeschi, olandesi e svizzeri,
 in cui si chiede che il Papa rinunci all'infallibilità in materia morale. In Italia, la ribellione
è meno organizzata dell'anno precedente, ma comunque significativa. Se da testate giornalistiche
come Il Manifesto, La Repubblica, Il Corriere della Sera, vengono i consueti tentativi di inasprire
 i problemi ecclesiali, giunge invece inaspettato un editoriale del diffusissimo periodico
Il Regno-Attualità intitolato Richiesta di speranza, secondo il quale la figura di teologo
prospettata dalla Santa Sede sarebbe in opposizione al Concilio Vaticano II. Sul quotidiano
 Il Secolo XIX, il noto progressista Padre Ernesto Balducci si rammarica per la mancata
nascita di una chiesa popolare, che tragga la sua autorità dal basso. Gravissima è
pure l'ospitalità data dal più diffuso settimanale cattolico d'Italia a Severino Dianich,
già firmatario della Lettera ai cristiani del 1989, il quale sostiene che “c'è oggi nella Chiesa
 una tendenza ad allargare gli spazi dell'autorità rispetto a quelli della libertà della ricerca”.
Non mancano le Comunità di Base (CdB), che per bocca di don Franco Barbero chiedono
 all'allora cardinale Ratzinger di occuparsi non già dei teologi ribelli ma piuttosto di quelli
“eccessivamente obbedienti”.



A più di vent'anni dai fatti qui narrati, viene da chiedersi: il movimento di dissenso è sparito
o soltanto entrato “in sonno”? I teologi firmatari delle varie dichiarazioni hanno modificato
le loro posizioni oppure hanno continuato ad insegnarle? Con quale danno per gli studenti?
 Siccome siamo sicuri che nessuno di loro è stato rimosso dal suo incarico, ma che tutti lo hanno
 conservato, ci chiediamo: se lo hanno conservato, hanno ritrattato le teorie che avevano
 sottoscritto? Ricordiamo a tutti che i teologi, di per sé, non sono magistero, non sono
da obbedire come il Papa, i vescovi, ecc. Quindi un teologo che pretenda di porsi come
un “magistero parallelo” non solo è abusivo, ma è anche ridicolo. Ogni cosa che ci viene
 proposta deve essere confrontata col Catechismo della Chiesa Cattolica e i documenti
 ufficiali della Chiesa. Ricordiamo le illuminate parole dell’ex Card. Ratzinger, oggi Papa
Benedetto XVI, a proposito della fede della Chiesa: “Ogni cattolico deve avere il coraggio
 di credere che la sua fede (in comunione con quella della Chiesa) supera ogni “nuovo magistero”
 (ogni “magistero parallelo”), degli esperti, degli intellettuali”
 (Rapporto sulla Fede, Edizioni Paoline, 1985, p. 76).
(fonte: Fede e Cultura)
Tratto da: corsiadeiservi.it
Pubblicato da Semiur
http://sursumcorda-dominum.blogspot.it/2013/03/la-teologia-dei-dissidenti.html

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Conservatore ratzingeriano

Christoph Schönborn, se questo è un conservatore…
schonborn
Per intero, si chiama Christoph Maria Michael Hugo Damian Peter Adalbert Schönborn. Secondogenito del conte Hugo-Damian von Schönborn e della baronessa Eleonore Ottilie Hilda Maria von Doblhoff, è nato il 22 gennaio 1945 nella vecchia Austria.
L’arcivescovo di Vienna, papabile fra i papabili, piace molto al mondo, al gran mondo, ma anche a quello degli strati più bassi, dove si agitano i movimenti che danno alle elite l’occasione per suscitare i cambiamenti più radicali.

venerdì 8 marzo 2013

SULLE ALTURE DEL DOLAN

AVREMO IL PAPA DI NEW YORK CITY? LA FINALE DEL CONCLAVE POTREBBE ESSERE USA-BRASILE - BERTONE E SODANO COSTRETTI AD ALLEARSI PER CONTRASTARE GLI AMERICANI: L’ANTI-DOLAN POTREBBE ESSERE L’ARCIVESCOVO MEZZO-TEDESCO DI SAN PAOLO, ODILO PEDRO SCHERER - LA “BASE” SPONSORIZZA L’ARCIVESCOVO DI BOSTON, O’MALLEY, CAPPUCCINO ONNIPRESENTE SUL WEB - IL VOTO ELETTRONICO METTE IN CRISI I MONSIGNORI…
Franco Bechis per "Libero"
TIMOTHY DOLAN ARCIVESCOVO DI NEW YORK jpegTIMOTHY DOLAN ARCIVESCOVO DI NEW YORK JPEG
Se il buongiorno si vede dal pre-conclave, l'attesa di una elezione a breve del successore di Benedetto XVI rischia di essere assai lunga. Anche ieri durante le congregazioni generali che si tengono sia mattino che pomeriggio, nessuno ha rischiato di fare mettere ai voti la proposta di una data entro cui iniziare il conclave. Fumata nera per l'inizio, cosa che rende ancora più ingarbugliata la strada verso la vera fumata bianca. La data del conclave non viene messa ai voti per paura che sia bocciata dai più. Magari perché la maggioranza dei cardinali pensa che non sia ancora matura la discussione.

WHAT’S IOR NAME?

SUL CONCLAVE L’OMBRA DELL’ANTIRICICLAGGIO - LA CACCIATA DI GOTTI TEDESCHI BRUCIA ANCORA: E’ STATO BERTONE A DECIDERE? - IL BOARD CHE HA SFIDUCIATO L’EX BOSS DELLA BANCA DI DIO RISPONDE ALLA SEGRETERIA DI STATO - GOTTI AVREBBE PESTATO TROPPI CALLI PREMENDO SU NORME STRINGENTI, ANNACQUATE POI DA JEFFREY LENA E DA UN GIURISTA VICINO A TARCISIONE - LE SPINTE INTERNE A DISFARSI DELLA BANCA…. -

Marco Bardazzi e Andrea Tornielli per LaStampa.it
CARDINALE TARCISIO BERTONECARDINALE TARCISIO BERTONE
«lo Ior non è San Marino. Può provare a essere il Liechtenstein, che è riuscito a ripulire la propria immagine. La sfida è ardua, la cattiva pubblicità di questi tempi non si cancellerà facilmente».

INGOVERNABILITA’ “METAFISICA”

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 INIZIATA CON L’ASSALTO ALLA SEDE SANTA: CIECHI CHE GUIDANO CIECHI!


Quante volte abbiamo visto avverarsi quanto era immaginario in certi film; del papa venuto dall’Est (I sandali del Pescatore) che si fa prendere di simpatie per le malefiche fantasie di Teilhard de Chardin; del presidente americano nero che vuol cambiare l’America… Eppure, quando un cattolico scrive sull’ingovernabilità programmata in Italia, in Europa, nel mondo, non lavora su alcun immaginario, ma su una spaventosa realtà del mondo contemporaneo; descrive un’immane crisi religiosa che la tralasciata visione del «Terzo Segreto» ricorda – invano – perché oggi si amano più i moti rivoluzionari, che la tranquillità dell’ordine che porta alla pace; più i film di fantascienza che la scienza delle profezie!