(In margine all’udienza privata concessa da papa Bergoglio al sig. Eugenio Scalfari il 24 settembre 2013).
Avevamo, in una nostra precedente nota (Fino a quando?), pronunciato voto perpetuo di silenzio su tutto quanto papa Bergoglio avrebbe detto o scritto, ammettendo la nostra stanchezza e l’impossibilità di star dietro a quantità omeriche di affermazioni che non ci peritiamo di ritenere eretiche e devianti. Infastidisce, innanzi tutto, questa maniacale esposizione massmediatica giornaliera, e contemporaneamente questo suo stravolgere, capovolgere e umiliare in senso antropologico, modernista e giacobino l’immagine di sé, pontefice cattolico, VICARIO DI CRISTO, ridotto in un qualunque sciatto personaggio, “uno come tanti, uno come voi” che dicono la sua ma non si preoccupano di dire quella di Dio.