Il laicismo cresce nella “penombra cristiana” più che nell’umanesimo ateo
Il processo della secolarizzazione occidentale non ha la forma di una disputa fra accusa e difesa, non è una rappresentazione con due attori che furiosamente lottano, religiosi da una parte e laicisti dall’altra. Non è un duello manicheo fra ultrà di due opposte concezioni del mondo. C’è una terza forza in campo, forse la più determinante in quel radicale percorso di ridefinizione dei rapporti sociali in senso secolarista che è in corso sotto varie etichette, dal neogiacobinismo francese alla più felpata sterilizzazione delle conseguenze politiche e culturali del cristianesimo nella terra della libertà religiosa, l’America: la “penombra cristiana”, quell’area culturalmente cristiana per eredità e convenzione sociale, quelli della messa una volta ogni tanto e del matrimonio in chiesa per far contenta la nonna e non sgarrare sul protocollo.