Charlie Hebdo: non abbiamo imparato nulla?
Avevo deciso di non parlare dell’attentato avvenuto in Francia, a
Parigi: un po’ perchè mi sembra inutile parlarne a caldo, un po’ perchè
mi sembra
si faccia il gioco di chi vuole creare clamore,
e quindi alla fine fare il gioco di chi ha organizzato tale strage, un
po’ perchè sappiamo, per esperienza, che gli attentati sono un ottimo
sistema per ottenere in fretta qualcosa che sarebbe o molto lungo o
addirittura impossibile ottenere. Esiste quindi una buona probabilità
che la prima versione, quella del terrorismo islamico, non stia in
piedi.
Credo che, seguendo la ragione del
cui prodest, sia facile capire come questi eventi facciano il gioco di chi cerca lo scontro di civiltà. E in molti ci cascano. Ad esempio
Antonio Socci,
che per altri versi ammiro molto, su questo fronte non lo capisco
proprio. Nella sua newsletter critica il Papa perchè, qundo critica la
violenza, gli assassini, gli atti terroristici, non cita mai la parola
Islam. Capito? Per Socci non basta puntare il dito contro il peccato, e
neanche basta puntarlo contro il peccatore singolo:
vuole erigere lo scontro a tutta una classe, come se tutti gli islamici fossero nemici da cui difendersi. Ci è cascato anche lui.