ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 12 marzo 2015

Il latinorum che non piace ai patmosidi

Introibo ad altare Dei

Pio-XII-10

Nei giorni scorsi Jorge Mario Bergoglio ha festeggiato i 50 anni della prima Messa in italiano,
celebrata da Paolo VI il 7 marzo 1965.
Oggi, festa di San Gregorio Magno, pubblichiamo un lungo articolo di don Francesco Ricossa a difesa della Messa Romana e della sua lingua.

PERCHÉ DICIAMO LA MESSA IN LATINO, di don Francesco Ricossa
Domenica 7 marzo, Paolo VI ha celebrato la Messa vespertina nella chiesa di Ognissanti, in italiano” (1). In quel giorno, prima domenica di Quaresima del1965, per la prima volta, la Messa non era più celebrata in latino, ma in lingua volgare.
Commenta Mons. Bugnini, principale artefice della riforma liturgica: “Quel 7 marzo divenne una data storica della riforma liturgica ed una sua pietra miliare. Era un p- rimo frutto tangibile del Concilio ancora in pieno svolgimento, l’inizio di un processo di accostamento della liturgia alle assemblee partecipanti, del suo cambiamento di aspetto, dopo secoli di intangibile uniformità” (2).

Diritti e storti

L’aborto diventa non solo diritto ma ideologia di stato. E Francesco?

Svolta culturale luciferina al Parlamento europeo. La mozione Tarabella è la tipica espressione di sordità etica di fronte al male


Papa Francesco (foto LaPresse)


Un parlamentare italo-belga (e non si sa che cosa significhi etnicamente), tale Tarabella, ha proposto al Parlamento europeo di approvare uno statuto dei diritti femminili sotto forma di mozione al cui centro sta la rivendicazione dell’aborto come diritto. Maggioranza schiacciante, con qualche pusillo distinguo di cattolici adulti e furbi, approva. E schiaccia una minoranza popolare e conservatrice, schiaccia sia il corpo della donna sia il bambino non ancora nato.

Gospa mailing list

Papa Francesco scettico sulle apparizioni: “Messaggi? Maria non lavora alle poste”

Papa Francesco scettico sulle apparizioni: “Messaggi? Maria non lavora alle poste”

In Calabria una casalinga afferma di vedere la Madonna, che le parlerebbe ogni 13 del mese. Accorrono in centinaia, ma la Chiesa chiede prudenza. Dalla "mistica" di Reggio a Medjugorje, il Vaticano invita a sospendere i pellegrinaggi. Cautele che rispecchiano la posizione del nuovo papato

La coppia acre

SULLA REITERATA, DEL TUTTO INFONDATA POLEMICA DEL “BINOMIO DI PATMOS” CONTRO MARIA GUARINI, COLPEVOLE DI DIFENDERE L’ ORTODOSSIA DELLA FSSPX E DI CRITICARE CERTI BEN NOTI ARTICOLI DEL DISCUSSO VATICANO II.


(di  Paolo  Pasqualucci – Prima parte su http://chiesaepostconcilio.blogspot.it) In un tono che vorrebbe addirittura esser quello dell’ammonimento solenne per la salvezza della sua anima, Don Ariel Levi di Gualdo e Padre Giovanni Cavalcoli OP, in un recente articolo sul loro sito, esortano Maria Guarini a “convertirsi” indirizzandole la frase  pronunziata dai sacerdoti all’imposizione delle Ceneri sulle teste dei fedeli:  “convertiti e credi al Vangelo”.  “Convertiti”, cioè “smetti di lottare contro la Chiesa, la sua dottrina e il suo magistero in nome della tua idea soggettiva di Chiesa”[1].  Tanto sconquasso la suddetta lo provocherebbe tramite il suo noto e frequentato blog “Chiesa e postconcilio”, libera palestra di discussione sulla grave crisi che attanaglia la Chiesa e i fedeli tutti da circa cinquant’anni.  A chi nega a priori l’esistenza della crisi o si ostina ad attribuirla unicamente alle degenerazioni del post-concilio, ogni critica all’andazzo dominante che fatalmente coinvolga in qualche modo il Concilio è vista come un attentato di lesa maestà conciliare e manifestazione di una concezione “soggettiva” della Chiesa, quasi fossero i critici – in realtà cattolici smarriti in cerca di un ubi consistam – tanti piccoli Lutero.

Poco ecumenico?

Il poco ecumenico Patriarca di Mosca: "Roma? Ognuno pensi ai propri affari"



Il Patriarca ortodosso di Mosca, Kirill
Per la prima volta, il patriarca di Mosca Kirill ha rilasciato una lunga intervista a una testata laica, la Tass. Dalle sue parole non c'è alcuno spazio a quelle aperture ecumeniche che a Roma sperano di intravedere da anni, anzi.

Sanremo in campo ?

Celentano contro Buttafuoco: “Tu intellettual farisaico, Pa’ Francesco un puro”


ROMA – Giù le mani da “Pa’ Francesco”. Così Adriano Celentano replica a Pietrangelo Buttafuoco che in un articolo apparso sul Fatto Quotidiano aveva definito Bergoglio un’icona pop, il cui “effetto Marziano a Roma” era già svanito.
Parole che il cantautore non ha gradito, al punto da spingerlo a farsi carico d’ufficio delle difese di Pa’ Francesco (come lo chiama lui) che è
“uno di quei puri di cuore contro cui oggi, come ieri, nulla possono gli `intellettual-farisaici´ del nostro tempo che rosicano di fronte alla schiacciante sconfitta”.

Catechesi quaresimale patmosiàna !?

Lo squallore morale di un'assoluzione


BERLUSCONI RUBY CASSAZIONE

"Ius et lex. La silenziosa sacralità del diritto è stata soppiantata dalla verbosa esteriorità della legge". Era il venticinque giugno del 2003 quando Gustavo Zagrebelsky, vicepresidente della Corte Costituzionale, pronunciava queste parole a Montecitorio. E aggiungeva: "Il mondo del diritto è saturo di leggi. La legalità, quale corrispondenza alla legge, è rimasta sola unità di misura giuridica e ha scalzato la legittimità, quale rispondenza al diritto".
Queste altissime parole mi sono ritornate in mente mentre le mie orecchie ascoltavano, incredule, la sentenza della Corte di Cassazione: non fu concussione per costrizione e non fu prostituzione minorile. Non fu reato... Ma restano, comunque, i fatti delittuosi e vergognosi per uno statista.

mercoledì 11 marzo 2015

Sursum corda! Habemus ad Dominum!

IN ALTO I NOSTRI CUORI. AMMIRARE IN VOLO LA BELLEZZA DI DIECI TESORI DI FEDE E CREATIVITÀ CATTOLICA

I cattolici che non si arresero


Un giorno i fedeli che avranno perseverato nella fedeltà alla Tradizione saranno ricordati come “i cattolici che non si arresero"


I cattolici che non si arresero
Coloro che amano davvero la Chiesa Cattolica, ossia il Corpo Mistico di Cristo, hanno il cuore in lacrime a causa del tradimento di coloro che invece di difendere a spada tratta i valori non negoziabili, hanno tradito la Dottrina Cattolica e sono passati armi e bagagli nello schieramento dei seguaci del relativismo dogmatico e morale, guadagnandosi così l'applauso dei mondani di tutte le risme.

“AAA cercasi direttore spirituale cattolico

Mai come in questi tempi rimanere soli è stato così pericoloso per il destino delle anime. Nella “Scala del Paradiso”, San Giovanni Climaco scrive in proposito: “Quanti confidano in se stessi e credono di non aver bisogno di nessuna guida spirituale si ingannano. (…) Senza una guida ci si allontana dalla retta via, per quanto prudenti si possa essere”

Mercoledì 11 marzo 2015

E’ pervenuta in Redazione:

Caro Alessandro Gnocchi,
ho ormai superato i 50 e fin dall’infanzia ho frequentato parrocchia, oratorio,  associazione e anche la “stanza dei bottoni”. Poi ho lasciato. Qualche anno fa in una fase di sconforto spirituale ho avuto la tentazione di fare un annuncio su quei settimanali di cerco, vendo, offro con una inserzione del tipo: “AAA cercasi direttore spirituale cattolico. Chiamare solo se esperti. No psicanalisi”.

La cattedra degli spretati

Firenze. Dalla cattedra di San Zanobi gli spretati attaccano il celibato sacerdotale  

di Pucci Cipriani

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“Nei Vangeli Gesù chiamò i suoi primi apostoli per fare di essi “dei pescatori d’uomini” (Mt 4,19; Mc 1,17; Lc 5,10) , essi“lasciarono tutto e lo seguirono” (Lc 5,11; cf. Mt 4,20 – 22; Mc 1,18 – 20). Un giorno fu lo stesso Pietro a ricordare questo aspetto della vocazione apostolica, dicendo a Gesù : “Ecco noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito” (Mt 19,27; Mc 10,28; cf. Lc 18,28). Gesù allora indicò  tutti i distacchi necessari “a causa mia – disse – e a causa del Vangelo” (Mc 10,29). Non si trattava soltanto di rinunciare a dei beni materiali , come la “casa” o i “campi” , ma anche di separarsi dalle persone più care “fratelli o sorelle o padre o madre o figli” , - così dicono Matteo e Marco - “moglie o fratelli o genitori o figli” - così dice Luca (18,29)…

L'ora dell'Africa

Ha il più alto numero di convertiti alla fede cattolica. E ha anche il più alto numero di martiri. Come agli albori del cristianesimo. Passato e presente di un continente che ha sempre più peso nella Chiesa mondiale 


di Sandro Magister



ROMA, 11 marzo 2015 – È il continente con il più alto numero di convertiti e di martiri. Eppure è anche il più trascurato e sottovalutato, da parte della vecchia cristianità occidentale.

O almeno, lo era fino a una stagione fa. Perché da quando la spada dell'islam si è fatta più feroce e non solo miete vittime in Africa, sopra e sotto il Sahara, ma estende la minaccia alla sponda nord del Mediterraneo, l'attenzione al cattolicesimo africano si è fatta ovunque più acuta e angosciata.

Non solo. L'Africa è la grande sorpresa anche negli equilibri mondiali della gerarchia cattolica. Il sinodo dello scorso ottobre ne è stata la prova clamorosa. Partito con marcata impronta eurocentrica, in primo luogo tedesca, si è trovato la strada sbarrata dall'inattesa resistenza dei vescovi africani a qualsiasi cambiamento della dottrina e della prassi in materia di matrimonio indissolubile e di omosessualità.

Götterdämmerung !?

Porporati tedeschi agli stracci: “Quelle di Marx sono chiacchiere da bar”



Il cardinale Marx
Roma. “Il cardinale Marx ha dichiarato lapidario: ‘Non siamo una filiale di Roma. Ogni conferenza episcopale è responsabile per la pastorale all’interno della propria sfera culturale e ha il compito peculiare di annunciare il Vangelo’. Da persona che si occupa di etica sociale, il cardinale Marx s’intende di indipendenza delle filiali delle grandi aziende. Ma nel contesto della chiesa, dichiarazioni di questo tipo appartengono piuttosto a discorsi da bar”.

Ramanzine "va e vieni"

Papa: mi aiutano le critiche di chi non è d'accordo con me
AGI

- Papa: andrò in Argentina nel 2016
- Papa: il trionfalismo dei narcotrafficanti
- Papa: l'amore ha bisogno del contatto fisico
- Papa: la fede non è un sentimento
(Salvatore Izzo) Papa Francesco e' consapevole di avere intorno a se' persone che non sono d’accordo con quello che fa e dice, ma questo non lo preoccupa perche', spiega, "ascoltare le persone, a me, non ha mai fatto male". "Ogni volta che le ho ascoltate - dice nell'intervista a Cracova News, il giornale autogestito dai ragazzi di una parrocchia di periferia di Buenos Aires -  mi e' sempre andata bene. Le volte che non le ho ascoltate mi e' andata male. Perche' anche se non sei d'accordo con loro, sempre ti danno qualcosa o ti mettono in una situazione che ti spinge a ripensare le tue posizioni. E questo ti arricchisce".

La compagnia del denigrato

Le false accuse a Pio XII

Malgrado innumerevoli testimonianze e studi, si continua a denigrare la figura di Pio XII. Cosa c’è dietro questa insistenza?
Che forse questo grande Papa stia ancora pagando il suo forte anticomunismo?
Da tempo si getta fango sulla figura di Pio XII. E lo si fa in grande stile. Pensiamo al film di Costa Graves, Amen o all’ennesimo libro sul rapporto Chiesa cattolica-ebrei, con un titolo che è tutto un programma, I papi contro gli ebrei, di David Kertzer.
Per non parlare del contorno, che molte volte assume toni ridicoli. Ricordate quel cartellone cinematografico, proprio del film Amen, firmato dal grande (si fa per dire) Oliviero Toscani? Un cartellone dove dalla Croce cristiana veniva fuori la croce uncinata; messaggio fin troppo chiaro anche per uno scolaretto di scuola elementare: il nazismo sarebbe nato dal cristianesimo. Che non si possa pretendere molto da chi per mestiere fa il fotografo è cosa evidente, ma ciò non ci sottrae dal dovere di dare qualche consiglio: Toscani vada a leggersi anche solo qualcosa di quella che è ormai un‘immensa bibliografia sul rapporto paganesimo-hitlerismo; e non trascuri una puntatina sulle religioni orientali, scoprirebbe tante croci uncinate nell’iconografia indù.

martedì 10 marzo 2015

Introìbo ad altare Dei

IL DECALOGO DEL BUON CHIERICHETTO. PERCHÉ SERVIRE ALL'ALTARE È PIÙ IMPORTANTE DI QUANTO SI PENSI

Il decalogo del buon chierichetto. Perché servire all'altare è più importante di quanto si pensi
Pubblichiamo qui un decalogo per chierichetti scritto dallo statunitense padre Dwight Lonecker, pastore anglicano convertitosi nel 1995 al cattolicesimo e oggi sacerdote cattolico.

1) Ricordati che… non sei necessario. Lo so, non sembra un grande punto di partenza… ma è vero: il sacerdote può fare da solo tutto quello che fai durante la Messa. Ciò significa che il tuo ruolo nella liturgia è più che un semplice “essere utile”. Leggi gli altri nove punti per capire bene cosa intendo.

Bei tipi..!?

Lo speciale segretario del Sinodo autunnale


Come è noto, eminenti Padri del Sinodo del 2014 si sono vivamente lamentati del segretario Forte, adombrando la sua partigianeria a favore dei “progressisti”. Ma era già noto da tempo che Forte era il pupillo di Kasper, il teologo in ginocchio di fronte al mondo.
Forte viene da Tubinga, l’Università di Kung, prediletto discepolo di K. Rahner, ed è il fedele ripetitore della cristologica “trascendentale” di Rahner. Ritornò in Italia con la retorica barthiana del “Totalmente Altro” (la verità non si può afferrare né dire), con la retorica heideggeriana dell’essere “gettato verso la morte”, con la retorica kasperiana della nostra appartenenza alla storia che rifiuta “staticità e fissismo”. Forte si fece notare per aver organizzato a Napoli un benevolo convegno su Giordano Bruno e forse anche per questo meritò di essere agganciato dal Cardinale Martini (elogiato costui infine dalla Massoneria).
Secondo Forte la conoscenza della verità produce violenza, credenti e atei sono in ricerca della verità allo stesso titolo, cattolici e protestanti sono nella stessa Chiesa in grado diverso, ebrei e cristiani hanno un unico anello di congiunzione: Gesù Cristo (rifiutato dagli uni adorato dagli altri).
Con questa mentalità inclusivista il segretario Forte ha gestito i documenti del Sinodo del 2014, suscitando la protesta dei Padri ligi al principio di non contraddizione.
Don Ennio Innocenti

Lo stravolgimento dell'idea dell'inferno


Il termine inferno viene da infero (che sta sotto), opposto a supero ( che sta sopra). La creatura, che volle invertire l’ordine della realtà creata, dovette subirla e restare sotto, esclusa da sopra, cioè esclusa dal Bene e quindi da ogni bene, sola col suo odio. E questa è la situazione infernale, l’inferno.
Ma oggi questa parola ha un altro senso, un senso non più metafisico, ma solo storico e talvolta un senso ancor più debole, psicologico, per cui si dice che un qualsiasi disastro fisico è l’inferno, un grande dispiacere è l’inferno.
Insomma: cancellata la metafisica, resta soltanto la fenomenologia storica e psicologica.
Il guaio è che lo stravolgimento ha invaso anche la teologia, sulle ali di una metafisica poco soddisfacente. Infatti un gesuita di nome Balthasar ridusse la persona a relazione, sicché l’essere che non ha relazione positiva è negativo, quindi non ha consistenza, sicché l’essere infero, escluso dal Bene, essendo negativo, non esiste … e così negli inferi, nell’inferno, non c’è nessuno, non esiste.
Si deve aggiungere che questo gesuita uscì dalla Compagnia di Gesù, essendosi messo al seguito d’una vedova due volte maritata. Fu lui che mise in giro l’idea che Gesù aveva rinunciato, per farsi uomo, alla sua divinità e, anzi, che aveva o perdere anche ogni speranza scendendo negli inferi delle creature “negative”.
Nessuno si deve meravigliare perché questo gesuita era diventato teologo non con una regolare tesi di teologia, ma con una tesi di letteratura tedesca.
Io mi sdegnai molto per l’accreditamento cristiano che egli fece di un librone ermeneutico dei tarocchi.
Don Ennio Innocenti

A chi ci dobbiamo raccomandare?



A proposito del velo delle donne in chiesa

Ho letto il testo di D. Leonardo M. Pompei sul velo delle donne in chiesa. Tutto giusto e condivisibile, ma adesso purtroppo come si fa?...

Quello che invece credo sia possibile e assolutamente doveroso porre come regola severa e senza eccezioni, è che il velo lo debbano indossare le donne chiamate a svolgere il ministero di ministri straordinari della Comunione (anche se sarebbe meglio che questo ministero fosse riservato esclusivamente ai ministri ordinari), tanto più se si tratta di suore.

L'ignavia presente

Il coraggio di Costantino e l’ignavia presente

Il precursore del disastro

Teilhard de Chardin:
Precursore del Concilio e la sua liturgia

Dr. Remi Amelunxen
La Messa tridentina è stata mai formalmente abrogata da Papa Paolo VI. Questo per dire che non una parola nel Missale Romanum di Paolo VI, rilasciato il 3 aprile 1969 lo ha stabilito. Anche se Paolo VI non ha abrogato la messa tridentina, egli tuttavia, attraverso il famigerato p Annibale Bugnini,ha incaricato tutti i Vescovi del mondo per l'attuazione del Novus Ordo Missae .

Paolo VI Novus Ordo Missae in italianoRoma, 1975: Per la prima volta, Paolo VI diceva ilNovus Ordo in italiano
Il resto è storia. Ai fini pratici, con quella direttiva, la Messa tridentina è stata posta in un limbo. Anche se non è stata formalmente proibita, questo lo era praticamente . Solo i Vescovi e i sacerdoti che hanno resistito al Novus Ordo dall'inizio hanno continuato a dire la Messa tridentina Tutti gli altri obbedivano alla direttiva papale, che esercitò una intimidazione universale sopra la grande maggioranza dei sacerdoti a soccombere al. Novus Ordo - oppure era la fine del loro apostolato. 

2000 contro 50..!

L’attrattiva teologica della Messa "di sempre"

Card. Alfons M. Stickler
Testo della Conferenza tenuta a New York (U.S.A.)
Maggio 1995
La Messa Tridentina indica il rito della Messa stabilito dal Papa Pio V su richiesta del Concilio di Trento e promulgato il 5 dicembre 1570. Questo messale presenta l’antico rito romano, nel quale sono state soppresse aggiunte e alterazioni diverse. Al momento della promulgazione, sono stati conservati i riti esistenti da almeno duecento anni. E’ dunque più corretto chiamare questo messale la liturgia di Papa Pio V.

Da piangere?

Scontro finale sul vescovo che difende la famiglia nelle scuole cattoliche

Mons. Cordileone che fa piangere i prof pro-gay a San Francisco

L'arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone (foto LaPresse)
Roma. Siamo alla conta delle firme, a San Francisco. Da una parte docenti e studenti che invocano un passo indietro del vescovo, reo d’aver chiesto che nelle scuole cattoliche si insegnino cose conformi al Magistero cattolico. Dall’altra, le organizzazioni pro life che si schierano dalla parte di monsignor Salvatore Cordileone, il presule che ha messo nero su bianco un regolamento in cui spiega che non è proprio il caso di impiegare ore per raccontare ai giovani alunni che la contraccezione va bene, che è giusto proseguire la ricerca sulle cellule staminali e che la legge naturale non impedisce le unioni omosessuali.

Il prossimo decapitato ?


L’ISIS TI TOGLIE LA VITA, L’IDEOLOGIA GENDER TI STRAPPA L’IDENTITA’ – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 9 marzo 2015

In Italia dall’8 marzo 2015 c’è un nuovo ‘mostro’ creato dalla nota lobby: un sacerdote comasco, don Angelo Perego, che ha brevemente pubblicizzato un incontro su temi antropologici comparando Isis e ideologia gender. Rilanciata con evidenza dai media, la notizia ha provocato molti commenti trasudanti gravi pregiudizi. Che dimostrano come in Italia sia di molto cresciuta l’intolleranza anti-cattolica. Il sacerdote spesso contrapposto alle presunte ‘aperture’ di papa Francesco.

Dall’8 marzo 2015 in Italia si aggira un nuovo ‘mostro’, un sacerdote che èpericolosissimo ‘omofobo’, meritevole per alcuni di essere cacciato dalla Chiesa cattolica. E’ don Angelo Perego, parroco di Arosio (comune lombardo di 5mila abitanti tra Como e Seregno, decanato di Cantù, arcidiocesi di Milano). Quale delitto nefando ha commesso il sacerdote settantenne, conosciuto per la sua grande sensibilità sociale (ha costituito tra l’altro – insieme con i parrocchiani, il comune e la Caritas– un fondo d’aiuto per i giovani disoccupati)? Si è addirittura permesso di invitare, alla fine della messa, i fedeli a partecipare a un incontro sull’ideologia del gender, fissato per il 27 marzo, osservando che tale ideologia è più pericolosa dell’Isis, perché ci attacca dall’interno e non dall’esterno come l’estremismo islamico.

lunedì 9 marzo 2015

Come un otre esposto al fumo


Vuoi il fumo o l’aria pura?


Io sono come un otre esposto al fumo, ma non dimentico i tuoi insegnamenti (Sal 118, 79).
Quando si dice che una cosa è come fumo negli occhi, si intende di solito, semplicemente, qualcosa di fastidioso e irritante. Il fumo può tuttavia avere effetti più gravi: se respirato, può provocare un’intossicazione. Nella società e nella Chiesa attuali il fumo delle chiacchiere ideologiche appesta ormai l’atmosfera da decenni: è naturale che tanti ne siano rimasti intossicati. Chi vi resiste, come afferma la divina Parola, è come un otre esposto al fumo: soffre profondamente, ma al tempo stesso lotta per non lasciarsi intossicare o, eventualmente, per disintossicarsi. La stessa Parola di Dio ci prescrive il tipo di terapia necessaria a questo fine: non dimenticare i Suoi insegnamenti, che sono immutabili e, di conseguenza, sempre validi, capaci di resistere a qualsiasi tentativo di “aggiornarli” in ragione delle “mutate condizioni” della società.

Il troppo "stroppia"

Il “sovrappiù di disponibilità pastorale” e i rischi per la Dottrina – una lettera di Carla D’Agostino Ungaretti

Caro Direttore,
zzppmhLa “Bussola quotidiana” del 6 marzo ha pubblicato un’interessante intervista al vaticanista americano John Allen Jr. sul papato di Francesco, in attesa che sia pubblicato in Italia il suo libro The Francis Miracle: inside the transformation of the Pope and the church  (Time books, New York). Devo confessare che questa intervista mi ha intrigato molto e mi spinge a condividere con te e con gli amici di Riscossa Cristiana certi miei sentimenti e certi moti interiori del mio animo
Tutti quelli che mi conoscono sanno che io sono cattolica, apostolica, romana e papalina. Cattolica perché romana e romana perché cattolica: questi ultimi due aggettivi, per quanto mi riguarda, sono strettamente intrecciati, il che vuol dire che il mio cattolicesimo non significa solo fedeltà assoluta alla Parola del Dio rivelata da Gesù Cristo, ma anche fedeltà assoluta al Vicario di Lui nel momento in cui il Papato si presenta come istituzione anche terrena. In parole povere: sono cattolica fino al midollo.

Il segno della fine ?


L’effetto Marziano a Roma è già alle sue spalle. Francesco Bergoglio, il Papa che piace a tutti, ha già esaurito la metafora di Ennio Flaiano. Le Città eterna, infatti, ha più che digerito la novità. Non c’è, Diocenescampi, la pernacchia all’angolo di Via Veneto ma ciò che compete a questo Pontificato è solo reiterazione del popolaresco. Perfino Sergio Mattarella (uno che col cattocomunismo ci campa), prendendo il tram, ricalca l’effetto torpedone del Papa ma tutta questa estetica della sottrazione del fasto curiale, in Bergoglio, non è sottrazione mondana e non è neppure il jihad del francescanesimo. È solo tristo poveraccismo.

Menù secondo emeritus bishop mcDonalds'

Bettazzi: «Quale Chiesa? Quale Papa?»


La copertina del libro di mons. Bettazzi
LA COPERTINA DEL LIBRO DI MONS. BETTAZZI

È il titolo del nuovo volume (Emi) del Vescovo emerito di Ivrea 

«Personalmente in lui ritrovo tanto di Gesù, la riconoscenza al Padre misericordioso e lo spirito di preghiera, l’attenzione e l’amore al prossimo, proprio cominciando dai più piccoli e dai più sofferenti, una grande speranza che va al di là di tutte le contraddizioni e le tenebre della vita e della storia, la semplicità, anche di abitazione». È a papa Francesco che si riferisce Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, nel suo ultimo libro «Quale Chiesa? Quale Papa?» (Emi 2014, pp. 123), un essenziale compendio di ecclesiologia dai rinnovati profili ermeneutici.

Bettazzi, classe 1923, è l’unico padre conciliare italiano ancora vivente.

Vatican bluff 2


RENZI SCHERZA COI SANTI - L'ACCORDO ITALIA-VATICANO PER CANCELLARE IL SEGRETO BANCARIO NON ESISTE - UN DIPLOMATICO RIVELA A “LIBERO” CHE ALL'AMBASCIATA ITALIANA PRESSO LA SANTA SEDE NON C'E' ALCUN DOSSIER SUL FISCO TRA ROMA E I SACRI PALAZZI

Gli annunci del premier sono "un regalo" al Vaticano per "dare una verginità che non c'è affatto" - Difficile replicare le intese già firmate con Svizzera e Montercarlo perché i termini per far aderire alla voluntary disclosure i paesi in black list sono scaduti il 2 marzo ...

"muta fiant lábia dolósa" (Psalmus 30,19) ?

Papa Francesco e il caso Moro

La notizia che papa Francesco ha dato il benestare per la deposizione - davanti alla nuova Commissione parlamentare di inchiesta sul "caso Moro" - di monsignorAntonello Mennini, oggi nunzio apostolico in Gran Bretagna e a suo tempo particolare amico e confessore dello statista democristiano, è un fatto di rilevanza nazionale da più di un punto di vista.

Orfanelli cercano Papapapà

I ciellini in crisi cercano aiuto da papa Francesco

Finita tra inchieste e scandali la stagione del potere, il movimento prova a ripartire dal Vaticano
di Comunione e Liberazione, giunti a Roma per il sessantesimo anniversario del movimento (Credits:iAndreas Solaro/Afp/Getty Images)

Roma, 7 marzo 2015: il Papa saluta la folla di fedeli di Comunione e Liberazione, giunti a Roma per il sessantesimo anniversario del movimento (Credits:iAndreas Solaro/Afp/Getty Images)






















l Papa sta provando a cambiare pure Comunione e liberazione, il movimento fondato da don Giussani – di cui ricorrevano nei giorni scorsi i 10 anni dalla morte - oggi attraversato da una profonda crisi interna e da un ripensamento sulla propria identità. In circa 80 mila sono andati in piazza San Pietro lo scorso sabato 7 marzo per incontrare papa Francesco; il pontefice argentino non ha fatto sconti al popolo ciellino e allo stesso tempo lo ha preso sul serio proponendogli una visione di Chiesa non autoreferenziale, non “impresaria”, capace di stare anche dalla parte dei peccatori, di quelli che cadono e possono rialzarsi;