ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 20 marzo 2015

Ascolta, si fa notte

INTERVISTA (2a Parte) - Prof. Roberto de Mattei [CorrispondenzaRomana.it] - La crisi del matrimonio cattolico nel post-concilio Vaticano II fino al Sinodo dei Vescovi del 2014 Dall’errore conciliare fondante questa crisi fino alle “aperture”, o meglio ai cedimenti, del Sinodo per la famiglia. - A cura di don Stefano FSSPX - 03/03/2015. 

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Lui lo è

Il Cristo giudice

“È cosa terribile cadere nelle mani del Dio vivente” (Eb 10,31)
(di Paolo Pasqualucci)
  1. Una verità di fede lasciata cadere nell’oblío
La pastorale odierna della Chiesa cattolica mai rammenta ai fedeli che Nostro Signore Gesù Cristo – seconda persona della Santissima Trinità, consustanziale al Padre, a Lui l’onore e la gloria nei secoli dei secoli – è il giusto giudice che deciderà infallibilmente del destino eterno dell’anima di ciascuno, immediatamente dopo la sua morte, mandandolo per sempre in Paradiso o all’Inferno.

Lex dissacrandi

Perché si costruiscono chiese brutte?

La chiesa come costruzione deve essere segno di una Presenza divina e reale. Anche la sua architettura deve parlare con linguaggio sacramentale: ecco perché ci sono segni, forme e atmosfere che, pur variando di secolo in secolo, non possono mai essere omesse.

Come devono essere costruite le chiese? Che giudizio si può dare a certe costruzioni di chiese che sempre più vengono costruite?
Prima di tutto va detto che le chiese devono esprimere la dimensione del sacro. Il problema però è che su questo sono d’accordo tutti, anche coloro che progettano chiese a forma di cubo. Ogni riferimento al “Cubo” dell’archistar Fuksas (“chiesa” che è nella città di Foligno) non è puramente casuale.
Ci sono infatti due modi di intendere il sacro. Uno corretto ed uno scorretto. Il corretto è intenderlo come categoria che irrompe nel profano senza farsi contaminare dal profano e senza confondersi con esso. Il secondo (quello scorretto) legge il sacro sì come un’irruzione nel profano, ma nel senso di una fusione con esso.

Per il duo Scalfari-Bergoglio?

Metropolitan Kirill leads an Orthodox Christmas Mass  in Moscow

Relativismo e liberalismo secondo il patriarca Kirill

Il capo della Chiesa Ortodossa Russa, intervistato dall'agenzia di stampa Itar-Tass, parla del relativismo di oggi e del liberalismo che l’ha generato. Traduzione a cura di Alvise Pozzi
- Sua Santità, potrebbe gentilmente spiegarci, dove si dovrebbe ricercare la Verità ai giorni nostri e chi ne abbia il monopolio?
Cerchiamo di ragionarci sopra insieme.

Squilibrati in casa


Fine vita alla francese. “Avvenire” vota contro, “L’Osservatore Romano” a favore


finevita

Risposta equilibrata“. Con questo titolo in grande evidenza “L’Osservatore Romano” del 19 marzo ha salutato positivamente l’approvazione da parte dell’assemblea nazionale francese, con 436 voti contro 34, della proposta di legge sul fine vita che ha preso il nome dei due senatori che l’hanno presentata, Jean Leonetti e Alain Claeys.
“Siamo ben lontani da un’ottica eutanasica – spiega il giornale del papa, a firma di Ferdinando Cancelli – e le polemiche che si sono levate in questi giorni paiono perciò decisamente controproducenti e spesso superficiali”.
Quali polemiche? E da parte di chi? Effettivamente “Avvenire”, il quotidiano della conferenza episcopale italiana, ha dato della legge francese una lettura opposta a quella de “L’Osservatore”.

Il sentimentalismo e la verità

Il cardinale Burke invita alla pubblica testimonianza


(di Cristina Siccardi) «Con amarezza si può affermare che nella società si sta perdendo sempre di più e in un modo spaventosamente rapido tutto il senso del matrimonio, come Dio l’ha iscritto nel cuore umano e come Egli ce l’ha insegnato nelle Sacre Scritture, soprattutto nelle parole di Cristo nel Vangelo», così ha dichiarato il Cardinale Raymond Leo Burke a Biella il 13 marzo scorso, durante la presentazione del libro Permanere nella verità di Cristo. Matrimonio e comunione nella Chiesa cattolica(Ed.Cantagalli, Siena 2014, pp. 304).
«In altre parole», ha proseguito, «si sta perdendo il senso della natura umana stessa, che ha la sua manifestazione fondamentale nella vocazione matrimoniale e la formazione della famiglia sul fondamento della promessa mutua e solenne, tra un uomo e una donna, di amore totale, totale nel senso di fedeltà e totale nel senso di definitività fino alla morteIn questo contesto dobbiamo interpretare il senso delle discussioni di questo periodo, che possiamo chiamare sinodale, tra la prima Assemblea Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, tenutasi nell’ottobre scorso, e la seconda Assemblea Ordinaria che si terrà nell’ottobre prossimo».

Un orpello “per vecchi nostalgici”

La Messa in latino per una Chiesa in uscita?


La Messa in latino per una Chiesa in uscita?” è il provocatorio titolo della conferenza che il prof. Roberto Spataro, docente presso la Pontifica Università Salesiana, terrà venerdì 20 marzo alle ore 18,30 presso l’Istituto Marcelline, viale Otranto 67, in Lecce. 

Un titolo che dietro l’apparente ossimoro (che riecheggia uno dei principi più noti di Papa Francesco) intende proporre una lettura vivace ed attualissima della “Messa in latino” che, a partire dal Summorum Pontificum di Benedetto XVI, tanto favore sta ottenendo tra i giovani, contraddicendo nei fatti una diffusa ostilità di coloro che la considerano un orpello “per vecchi nostalgici”.

Borsino del sinodo

Sinodo, la posizione USA (Kurtz)
Il National Catholic Register pubblica un’interessante intervista al presidente della Conferenza Episcopale statunitense centrata in gran parte sul Sinodo per la famiglia che avrà luogo a Roma in ottobre.
Il National Catholic Register pubblica un’interessante intervista al presidente della Conferenza Episcopale statunitense centrata in gran parte sul Sinodo per la famiglia che avrà luogo a Roma in ottobre.   

L’arcivescovo di Louisville, Joseph Kurtz, ha dichiarato che nel suo ruolo di uno dei quattro delegati votati dalla Conferenza episcopale, “La dimensione che porterò sarà quella dell’unità e dell’integrità di come preghiamo, di come crediamo e di come offriamo cura pastorale. Sarà molto importante che non ci sia un gap fra il modo in cui preghiamo, crediamo e offriamo cura pastorale”.   

giovedì 19 marzo 2015

Abemus ad Joseph

San Giuseppe, chiave per interpretare la crisi attuale

Potrà sembrare un caso ma la crisi della famiglia – almeno nel nostro Paese – è andata di pari passo con il venir progressivamente meno della devozione a san Giuseppe. Per certi versi è paradossale che questo sia accaduto dopo un Concilio Vaticano II che Giovanni XXIII aveva posto proprio sotto la protezione di san Giuseppe con la Lettera apostolica Le Voci (1961). Ma probabilmente l’ondata progressista seguita al Concilio fece sì che la devozione a san Giuseppe fosse considerata una di quelle superstizioni preconciliari che erano superate da una Chiesa ormai protesa nell’abbraccio al mondo.
Ad ogni modo la stretta relazione tra crisi della famiglia e oscuramento della figura di San Giuseppe risulta più chiara se pensiamo che tanti psicologi sono concordi nel sostenere che uno dei principali problemi della nostra società è l’eclissi o l’assenza del padre. Mancano i padri e manca un modello di paternità, come invece san Giuseppe è stato per tante generazioni.

“corruptio optimi pessima”

Padre Kolbe e la Massoneria – 4 – Tattiche e strategie dell’Armata dell’Anticristo

Promozione della corruzione in tutti i settori della società, attacchi
alla Chiesa e monopolio totale su TV, stampa e mass media. 
Video in allegato:

A cura di
Centro San Giorgio e Redazione "Qui Europa"
massoneria - San Massimiliano Kolbe
 Tattiche e strategie della Massoneria nella lotta contro la Chiesa           
Roma, Brescia – (continua da qui Padre Massimiliano Kolbe e la Giudeo-Massoneria – Prima Parte  qui Padre Massimiliano Kolbe e la Giudeo-Massoneria – 2 e qui Il corpo e l‘armata del Serpente infernale). Tattica, nel gergo militare è la «branca dell’arte militare che tratta i principi generali, i criteri e le modalità per l’impiego delle unità e dei mezzi di combattimento»(73). La strategia, invece, è la «branca dell’arte militare che tratta della condotta della guerra» (74). Tattiche e strategie sono ordinate, ovviamente, a vincere la guerra: le tattiche servono alla strategia, in quanto sono le tattiche che concretizzano e attuano la strategia e cioè la condotta della guerra, messa in atto per arrivare alla vittoria.

Dalla lavanda dei piedi a quella del bidè?

Arcigay di Cassero, quando non basta Papa Francesco a pranzo con 10 transessuali
Arcigay di Cassero, quando non basta Papa Francesco a pranzo con 10 transessuali
“Ogni ideologia che non riesce a farsi alleata la Chiesa la perseguita ferocemente, sia uccidendo i cristiani sia insultando ciò che essi hanno di più caro. E vede giusto: in una Chiesa fedele al Vangelo non troverebbe mai l’appoggio incondizionato e cieco, di cui ogni menzogna ha bisogno per sopravvivere.

Qui lo dico, poi lo smentisco?

scalfari Scalfari e l’inferno che non c’è

di Antonio Socci

L’ha rifatto. E’ chiaro che Eugenio Scalfari ha una curiosità speciale (forse anche una certa inquietudine) per il nostro destino eterno.
Domenica scorsa, 15 marzo, nel suo editoriale su Repubblica, il “fondatore” ha di nuovo attribuito a papa Francesco, di cui è amico, confidente e intervistatore, delle tesi imbarazzanti e a dir poco esplosive.
Ecco cosa scrive Scalfari:
“Chi ha avuto il dono di conoscere papa Francesco sa che l’egoismo è il nemico più pericoloso per la nostra specie. (…) Se l’egoismo soverchia e soffoca l’amore per gli altri, offusca la scintilla divina che è dentro di lui e si autocondanna. Che cosa accade a quell’anima spenta? Sarà punita? E come? La riposta di Francesco è netta e chiara: non c’è punizione ma l’annullamento di quell’anima. Tutte le altre partecipano alla beatitudine di vivere in presenza del Padre. Le anime annullate non fanno parte di quel convito, con la morte del corpo il loro percorso è finito”.

Noli hos tangere !?

Il Papa e Comunione e liberazione, chi è il vescovo ciellino che rimbrotta i gesuiti


Fatti, ricostruzioni e curiosità
Cosa succede tra Papa Francesco e Comunione e Liberazione? Durante l’udienza riservata concessa al movimento cattolico nel decennale della morte del fondatore, Luigi Giussani, Bergoglio non ha usato toni troppo teneri.
In un discorso durato diciassette minuti e quattro secondi davanti a 80 mila ciellini giunti da tutta Italia, il Pontefice ha intessuto un elogio del fondatore, di cui ha ribadito d’essere un estimatore. Ha però riservato la seconda parte del suo discorso a mettere in guardia i ciellini dall’indugiare sul passato e, così facendo, di mal interpretare il carisma stesso di Giussani.
Sta di fatto che, pochi giorni dopo, Comunione e Liberazione è risalita alla cronache per la vicenda che ha coinvolto - per il momento solo in senso mediatico - Maurizio Lupi.

Pastori e pastorale

Il fallimento pastorale del ralliement di Leone XIII

di Roberto de Mattei) Leone XIII (1878-1903) è stato certamente uno dei più importanti Papi dell’epoca moderna, non solo per la lunghezza del suo pontificato, secondo solo a quello del Beato Pio IX, ma soprattutto per la vastità e la ricchezza del suo Magistero. Questo insegnamento comprende encicliche fondamentali, come la Aeterni Patris (1879) sulla restaurazione tomista della filosofia, la Arcanum (1880) sull’indissolubilità del matrimonio, l’Humanum genus (1884) contro la massoneria, l’Immortale Dei (1885) sulla costituzione cristiana degli Stati, la Rerum Novarum (1891) sulla questione operaia e sociale.
Il Magistero di Papa Gioacchino Pecci ci appare come un corpus organico, in continuità con gli insegnamenti del suo predecessore Pio IX e del suo successore Pio X. La reale svolta e novità del pontificato leonino riguarda invece la politica ecclesiastica e l’atteggiamento pastorale nei confronti della modernità.

Fai da te..?


Comunione in bocca, in mano o in tasca?


comunione in bocca
È ugualmente triste aver visto abbastanza spesso alcuni comunicanti strapparmi letteralmente l’Ostia dalle mani piuttosto che ricevere il Corpo di Cristo in modo conveniente.

Evvài Georg..!

Parla padre Georg Gaenswein: “Vi racconto la mia vita con due Papi. E le lettere d’amore che ancora ricevo” – INTERVISTA ESCLUSIVA

La forza di Bergoglio. La salute di Ratzinger. E le tante lettere di misteriose spasimanti che ancora riceve. Padre Georg si racconta in una lunga intervista esclusiva, che Oggi pubblica sul numero in edicola

Monsignor Georg Gaenswein racconta la sua vita con due Papi. E lo fa in una lunga intervista esclusiva che ha concesso al settimanale Oggi in edicola. In cui, l’omo che vive accanto a Papa Benedetto XVI e Papa Francesco, racconta dettagli inediti sulla vita in Vaticano di ratzinger e Bergoglio. Soffermandosi anche sulle lettere d’amore che continua a ricevere da misteriose spasimanti – FOTO ESCLUSIVE | LE LACRIME DI PADRE GEROG: VIDEO

mercoledì 18 marzo 2015

La vi minuscola, da campo

Il posto della grazia e del soprannaturale nel travaglio della teologia cattolica più recente

 

C’è un pericolo incombente sopra qualsiasi teologia contemporanea, e specialmente sopra quella cristiana e cattolica; un pericolo difficile da combattere perché viene sovente presentato non come tale, ma come un giusto e doveroso adeguamento allo “spirito dei tempi”, vale a dire della modernità: una tendenza sempre più marcata e sempre più diffusa verso una concezione naturalistica del mondo e, implicitamente, della religione stessa.
In altre parole: non si adora più il Creatore, ma le creature; non si ripone più ogni fiducia nella Provvidenza, ma nella ragione umana; non ci si attende il riscatto dalla grazia, ma dall’azione dell’uomo; non ci affida più allo Spirito, ma alla tecnica; non ci si riconosce peccatori e bisognosi di redenzione, perché ci si vuol redimere da sé: e, del resto, che cose ci sarà mai da redimere, se l’uomo è una creatura così autosufficiente, da non aver bisogno di Dio, anzi, se è vero che l’uomo diventa adulto – come dicono, appunto, alcuni teologi, specialmente protestanti, del XX secolo – nel momento in cui sa vivere come se Dio non ci fosse?

Cardinali cattolici trovansi (ancora per quanto?)

Il Card. Zen: "Coloro che amano la Forma Straordinaria devono avere la possibilità di seguirla"


di Paix Liturgique, lettera 64 

Nella nostra lettera francese n°174, aprile 2009, ci siamo soffermati sulla scelta fatta dal Cardinale Joseph Zen Ze-Kiun, S.D.B. (Salesiano di don Bosco), allora Vescovo di Hong-Kong, di celebrare la sua ultima messa pontificale secondo la forma straordinaria del rito romano. Il Cardinale in quell'occasione aveva dichiarato che desiderava consacrare ai fedeli legati alla liturgia tradizionale della Chiesa, una parte del proprio tempo di prelato emerito.

Cinque anni dopo, possiamo osservare che il Cardinale Zen, tenendo fede alla sua parola, ha accompagnato la vita spirituale e sacramentale della comunità tradizionale dell'ex colonia britannica, celebrando spesso secondo il messale di San Giovanni XXIII, dando le cresime, tenendo conferenze, assistendo all'ordinazione diaconale di uno dei membri del suo ordine, ecc.
Alla fine del 2014, in occasione di una conferenza sulla missione in Asia presso l'università pontificale urbaniana di Roma, il traduttore della nostra lettera tedesca si è potuto intrattenere qualche momento con Sua Eminenza ed ha potuto rivolgergli alcune domande alle quali siamo grati abbia risposto con grande benevolenza ed estrema carità.

Vescovi cattolici cercansi

I vescovi polacchi alla prova del Sinodo: “Difenderemo l’eredità di Wojtyla”


Vescovi polacchi
Roma. In una lunga intervista al National Catholic Register, il presidente della Conferenza episcopale statunitense, mons. Joseph Kurtz, parla del prossimo Sinodo ordinario sulla famiglia e spiega che dalle sue parti, a differenza della Germania del cardinale Reinhard Marx, dove le aspettative sono alte e le attese non possono essere disattese (come disse un anno fa Walter Kasper) l’approssimarsi dell’appuntamento autunnale non crea grande ansia: “Da un lato c’è la volontà di raggiungere le persone più bisognose e dall’altro i fedeli vogliono essere rassicurati sul fatto che noi non ci distaccheremo dagli insegnamenti della chiesa. Sono giustamente preoccupati” sul fatto che la fedeltà al magistero della chiesa possa venire meno: “Mi farò carico di questa preoccupazione”, ha aggiunto Kurtz, che a Roma rappresenterà gli Stati Uniti insieme al cardinale DiNardo e ai vescovi Chaput e Gómez.

Ordalia cercasi?


Se il sangue si scioglie davanti a Francesco 
Corriere della Sera 
(Marco Demarco)  Vuoi vedere che questa volta San Gennaro farà il miracolo? L’auspicio, che nessuno potrebbe correttamente formulare, tanto più un uomo di Chiesa, visto che un miracolo su commissione suonerebbe male, quasi una contraddizione in termini, è nascosto tra le righe di un libro appena stampato. A parlare nel testo (Lettere a Francesco, Guida editore) è cardinale Crescenzio Sepe l’occasione è data dall’arrivo del Papa a Napoli, sabato prossimo.
Quell’auspicio spunta a pagina 24, dopo preoccupate riflessioni su Napoli, città «di parole più che di fatti», dove promesse e impegni «vengono triturati come polvere». Mentre la città vive in religiosa attesa la vigilia, si ricostruisce dunque un episodio che avvenne il 21 maggio del 2007. Quel giorno, un altro papa in visita a Napoli, Benedetto XVI, entrò nella Cappella del tesoro di San Gennaro.

il Conclave indecidibile...?


Dopo aver scritto il precedente post  E' Papa oppure no?,  ho riflettuto sulla situazione che si sarà venuta a creare nell’ultimo Conclave, quello che il 13 marzo 2013 ha eletto Bergoglio.
Dal racconto della Piquè  (vedi nota 1) si è saputo che dopo la quarta votazione del giorno è stata fatta una conta delle schede che risultavano essere 116  anziché 115 e questo perché (dice la Piqué ) un cardinale elettore si era sbagliato inserendo assieme due schede che erano rimaste attaccate, una bianca e una votata: a quel punto  si è deciso di annullare la votazione  (ma di non bruciare subito le schede invalide) e si è proceduto a farne  un’altra (la quinta del giorno nonostante ne fossero permesse solo quattro).

Barelle per inconcepibili

Il Papa contro i legalisti: "La Chiesa ha le porte sempre aperte"

Francesco e l'ospedale da campo: misericordia è accogliere i feriti


Papa Francesco (foto LaPresse)


"Un uomo, una donna, che si sente malato nell'anima, triste, che ha fatto tanti sbagli nella vita, a un certo momento sente che le acque si muovono, c'è lo Spirito Santo che muove qualcosa, o sente una parola. 'Ah, io vorrei andare!', e prende coraggio e va. E quante volte oggi nelle comunità cristiane trova le porte chiuse". Si sente dire "Ma tu non puoi, no, tu non puoi. Tu hai sbagliato qui e non puoi. Se vuoi venire, vieni alla Messa, ma rimani lì, ma non fare di più".

L'agonia della Chiesa e il nostro dovere

È utile smascherare gli stratagemmi dei modernisti, far vedere che questi eretici mentono quando pretendono di non toccare la Chiesa, ma di aiutarla soltanto a rinnovarsi e ad espandersi. In realtà la tradiscono, vogliono farla morire, perché le strappano ipocritamente ciò che è necessario alla sua vita, per sostituirvi ciò che dovrebbe farla morire se non avesse la promessa divina di superare qualsiasi disastro. In effetti alla Chiesa, che è maestra di verità, i modernisti pretendono di imporre un modo di dire e un tipo di magistero che la muterebbero in una pseudo-profetessa diabolica, che impartisce al mondo una dottrina infinitamente fluida in una fraseologia vagamente cristiana. Alla Chiesa che dispensa la grazia di Dio tramite i sette Sacramenti e che offre al Signore l'unico vero Sacrificio, pretendono di imporre un altro Messale ed un altro rituale che generalizzerebbero l'invalidità sacramentale o il sacrilegio e trasformerebbero la liturgia in una misera impresa di rappresentazioni sedicenti religiose.

Subire una nuova Chiesa e una nuova Fede?

… credo che uno degli aspetti del martirio a cui siamo chiamati stia nel prendere atto che, ordinariamente, i pastori lavorano per un’altra chiesa e diffondono un’altra fede. Del resto basta un’onesta considerazione sui dati di fatto: insegnano una nuova dottrina, diffondono una nuova morale, celebrano un nuovo rito, si abbeverano di una nuova filosofia… Che cosa è tutto questo se non una nuova chiesa? Certo, sarebbe molto facile e comodo cadere nella tentazione di andarsene da un’altra parte. Invece noi sappiamo che lì, sotto questa falsa chiesa, arde la brace della vera Chiesa.  

E’ pervenuta in Redazione:

Caro Alessandro,
vorrei esternare i miei turbamenti e le mie dolorose perplessità di fronte a una Chiesa che non è più per me il punto di riferimento di un tempo. Mi sento smarrita, mi mancano la determinazione e la sua antica forza difensiva, la sicurezza della verità, la sua consolazione, il suo consiglio; vorrei che mi scusasse meno e mi ammonisse di più e che la sua dottrina che è valsa per quasi un paio di millenni non si sfaldasse adesso in mille rivoli e interpretazioni o in contorsioni misericordiose che di misericordia hanno ben poco e anzi, inducono rovinosamente all’errore. La Chiesa alza oggi la voce sulla moralità dell’ormai finito Berlusconi, ma è muta di fronte alle emergenze educative (aborto, fecondazione artificiale, teoria del gender, matrimonio gay, cosiddetta educazione all’affettività cominciando dall’infanzia, eutanasia, ecc). Mi addolora la liturgia martoriata e con essa il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Nostro Signore; vedo le devozioni passare in secondo piano, compromessa la trasmissione della dottrina e della fede demandata a catechisti spesso non all’altezza. Mi fa male vederla inginocchiata davanti al mondo e penso che sarebbe bene che si occupasse soprattutto della salvezza delle anime, com’era suo antico compito, perché è corpo mistico di Cristo e non comunità di corpi. Ma confido in Gesù Cristo e nelle Sue promesse e nell’aiuto della Sua Santissima Madre, rifugio dei peccatori e consolatrice degli afflitti.
Sia lodato Gesù Cristo
Antonina Sicari

martedì 17 marzo 2015

Il putsch della misericordia

E finalmente è arrivato il grande colpo di teatro. Da un teatrante consumato ed esperto, ma soprattutto di una  volontà di ferro e di un ego smisurato.

di Patrizia Fermani
.
zzprtfcltBergoglio è stato portato sulla loggia delle benedizioni, da quanti hanno pensato che il tempo fosse maturo per  affondare definitivamente la barca di Pietro. Al popolo di Dio è bastato  lanciare le noccioline della demagogia a costo zero, quella che dopo il sessantotto ha commosso le classi medio alte sedotte dal finto povero. L’amore masochistico dei preti postconciliari  per i nemici ufficiali della Chiesa di  Cristo poteva finalmente essere ricambiato. Così ogni maitresse à penser  di  Repubblica e dintorni di punto in bianco ha potuto gridare al mondo che la chiesa è morta e quindi  viva la nuova Chiesa per definizione cosa altra rispetto alla precedente : esiliato un Papa si fa una nuova Chiesa .

Il nuovo Denzingher (Incompreso da chi?)



Il dossier in difesa di Francesco, colpito dalla “destra” e dalla “sinistra”


A due anni dall’elezione al soglio pontificio, pubblichiamo il promesso dossier su Papa Francesco, in particolare concentrandoci sulle critiche ricevute e sugli aspetti controversi che lo riguardano.
Come abbiamo scritto nell’introduzione del documento, per molti non ha senso un dossier di questo tipo: Francesco è apparentemente uno dei Pontefici più amati degli ultimi secoli. Eppure siamo convinti che egli sia invece uno dei più incompresi, sicuramente molto di più del suo predecessore.

Pochi pani&pesci?

Papa Francesco non vuole “cricche” al Giubileo

L’annuncio a 9 mesi dall’anno santo rende impossibili le grandi opere. E i commissari straordinari

Papa Francesco annuncia un Giubileo straordinario per il 2016

 (Credits: ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)



Strano Paese davvero questo, dove le coincidenze diventano quasi un'ossessione e la storia si ripete di continuo perché nulla passa o cambia mai fino in fondo. Così, a 15 anni dal grande Giubileo del 2000, ecco un altro anno santo e di nuovo un’inchiesta su una presunta “cricca” di grandi opere e grandi eventi. Senza contare – parallelamente - la sempiterna discussione su chi deve fare il commissario per il nuovo Giubileo indetto da papa Francesco. I fatti s'incrociano, le date si accavallano, gli uomini cambiano – ma fino a un certo punto –  le reazioni del mondo politico rimangono le stesse.

Certo c'è anche qualche differenza rispetto ad allora: Bergoglio non ha avvertito nessuno dell'iniziativa che stava per prendere, ma l'ha annunciata a sorpresa il 13 marzo, anniversario della sua elezione, a soli nove mesi dall’inizio dell’anno santo, il prossimo 8 dicembre. Non c'è tempo per mettere in cantiere parcheggi multipiano e multimiliardari, strutture d'accoglienza, una pioggia d'interventi sulla viabilità, e di moltiplicare appalti e appaltini come fossero pani e pesci.