La gioia dev’essere fulgida caratteristica dei discepoli di Cristo. Non, però, la gioia mondana e materialista, che lascia presto il posto alla tristezza dell’insoddisfazione. La gioia cristiana è gioia soprannaturale, frutto della carità e vive della speranza del Cielo, nonostante pene e tribolazioni.
La gioia è una caratteristica essenziale del cristiano, che si sa amato e redento da Dio.
Però, dobbiamo riconoscerlo: spesso, basta un nonnulla per buttarci nella tristezza e nello scoraggiamento. È pur vero che ci sono anche delle gioie false, delle gioie cattive, che sono delle tristezze mascherate. Santa Teresa, grande psicologa, diceva: «Diffidate di un’anima sempre gioiosa: è una anima malata». La falsa gioia è la gioia materialista, che non dura, la gioia (o meglio il piacere) del peccato che non lascia dietro di sé che ceneri e amarezze. È anche la gioia dell’uomo superficiale che cerca soltanto di divertirsi per dimenticare la grande scommessa dell’esistenza: che si dimentica dell’eternità, che ride per non vedere le tenebre della sua anima. È la gioia sciocca di colui che fugge il reale, che non vuole guardare la realtà, che chiama bene anche il male.
Però, dobbiamo riconoscerlo: spesso, basta un nonnulla per buttarci nella tristezza e nello scoraggiamento. È pur vero che ci sono anche delle gioie false, delle gioie cattive, che sono delle tristezze mascherate. Santa Teresa, grande psicologa, diceva: «Diffidate di un’anima sempre gioiosa: è una anima malata». La falsa gioia è la gioia materialista, che non dura, la gioia (o meglio il piacere) del peccato che non lascia dietro di sé che ceneri e amarezze. È anche la gioia dell’uomo superficiale che cerca soltanto di divertirsi per dimenticare la grande scommessa dell’esistenza: che si dimentica dell’eternità, che ride per non vedere le tenebre della sua anima. È la gioia sciocca di colui che fugge il reale, che non vuole guardare la realtà, che chiama bene anche il male.