Lettera aperta a Don Carron
Caro don Carron,
mi permetto una esegesi del suo scritto, pubblicato sul Corriere della Sera del 24, in relazione alla legge sulle unioni civili.
Noto anzitutto, anche se dovrebbe essere la conclusione, che Lei su tale legge non ha nulla da dire, non ha alcun parere, alcungiudizio da dare.
Se per don Giussani ogni avvenimento può essere giudicato alla luce dell’Incontro con Cristo, per lei ciò di cui parla tutto il paese non merita un giudizio chiaro, inequivocabile.
Ma veniamo al suo scritto. Lei inzia così:
Caro direttore, dopo mesi di discussioni intorno alle unioni civili, il disegno di legge Cirinnà approda in Parlamento, scatenando una nuova manifestazione di piazza, anzi due, una a favore e una contraria. Chi sostiene il progetto reclama il riconoscimento di nuovi diritti; chi vi si oppone lo fa per difendere diritti tradizionali.