ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 24 giugno 2016

“Pre-conciliarismo” e “profetismo di sventura”?

MONS. FRANCESCO SPADAFORA       “TRE FONTANE”



Le tre chiese dell'abbazia delle Tre Fontane


PrologoNel 1984 monsignor Francesco Spadafora ha pubblicato un bellissimo libretto (164 pagine, 11 cm x 18 cm) intitolato Tre Fontane presso l’Editore Giovanni Volpe di Roma.

Abbiamo già visto il contenuto delle circa sessanta rivelazioni private, che la Madonna ha fatto a Bruno Cornacchiola dal 1947 al 2001, citando il libro di Saverio Gaeta Il VeggenteIl segreto delle tre fontane (Milano, Salani, 2016), il quale ha potuto consultare i quaderni lasciati dal Cornacchiola alla Associazione da lui fondata (SACRI (1)).

Ritorno sul tema poiché il libro di monsignor Spadafora, che non conosceva il contenuto delle rivelazioni private posteriori alla prima parte di quella resa  pubblica del 12 aprile 1947, mette molto bene in luce il quadro che circonda la figura di Cornacchiola e il rapporto speciale che la sua conversione, dovuta all’apparizione della Madonna a lui e ai suoi tre  figli, ha avuto con il papa Pio XII e l’apparizione della Madonna a Fatima avvenuta nel 1917. 

Pastor-exit..

Annunciare la Verità sarà ancora possibile? 

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I recenti casi di presunti “reati d’opinione” che hanno colpito il card. Antonio Cañizares Llovera (reo di aver tenuto una predica sulla questione della diffusione dell’ideologia gender nella società) e del sacerdote don Pusceddu (colpevole per aver letto San Paolo durante un’omelia), stanno allarmando molti cristiani (e non solo) su quello che potrebbe accadere se il decreto legge sull’“l’omofobia” dovesse passare nei prossimi mesi. Il problema di riaffermare la dottrina cattolica tutta intera sta diventando (ma in verità è da circa cinquant’anni che lo è) un problema non solo di coscienza, ma addirittura anche penale. Il compito principale dei sacerdoti è quello di curare le anime dei fedeli a loro affidate, indicandogli la strada tracciata da Cristo e mettendoli in guardia dai peccati che portano l’uomo fuori dalla Grazia di Dio

La cura delle anime..

L'ANGELO DELLA GIUSTIZIA

    L’angelo della giustizia e l’angelo dell’iniquità lottano per conquistare l’anima nostra. Ogni giorno le cronache ci parlano di crimini così atroci che gridano vendetta al cospetto di Dio sembra che il Bene e il Male non esistano più 
di F. Lamendola  






Ogni giorno, purtroppo, e con cadenza ormai ossessionante, le cronache diffuse da stampa e televisione ci parlano di crimini orrendi, di delitti così atroci, che gridano vendetta al cospetto di Dio; ci parlano, inoltre, di una disonestà, di un malcostume sempre più diffusi, generalizzati, e divenuti ormai pressoché la norma del comportamento umano: o, almeno, questa è l’impressione che se ne ricava, leggendole e ascoltandole. Ed è un’impressione angosciante, come se l’intera società in cui viviamo avesse perduto l’orientamento morale nel giro di pochissimi anni; come se i cerchioni della morale, dei valori consolidati e del puro e semplice buon senso, improvvisamente fossero saltati, e dal fondo della botte fuoriuscisse una feccia intollerabilmente nauseabonda, pestilenziale, della quale non sospettavamo neppure l’esistenza, al punto che ci domandiamo come avessimo potuto incubare una malattia così terribile, senza che dei chiari segni premonitori ci mettessero in allarme. Oppure siano stati ciechi davanti all’evidenza?

Dicono che “tempo fa” Dio ancora parlasse..

I figli di Caino, il tempo del grande esodo e i cultori del facile

Stiamo vivendo il tempo del Grande Esodo, l'ultimo Esodo, il definitivo. La "minoranza eletta" ha deciso per tutti noi, formando maggioranze fittizie e suicide, omertose e depresse, che seguono in silenzio i carri degli ossessi 
di Guliyeva Konul e Sergio Basile
I figli di Caino
 La straziante nostalgia dell'Eden e il "silenzio di Dio"                               
Roma – Siamo uomini, discendenti di Adamo ed Eva, ospiti su questa terra da 200 mila anni e oltre, perennemente avvinti nel lottare per la sopravvivenza contro il nostro nemico antico, il serpente. Un filo invisibile, di generazione in  generazione, ci lega con il nostro antenato Adamo, nonché la nostalgia per la casa del Padre Eterno, per il paradiso perduto, l’Eden biblico, che non è altro, in estrema sintesi, che la pace dell'anima. Corriamo, strisciamo, cadiamo, ci alziamo, piangiamo, sussurriamo, gridiamo dal più profondo del nostro animo – spesso senza neppure riconoscerlo – con un pathos straziante: “Padre, pietà! Riprendimi, perdonami!”. In fondo, anche nell'animo del più ateo degli uomini è presente questa realtà: c'è un germe di eternità e trascendenza, un quark di meraviglia per la grande opera dell'universo che ci spinge a riconoscere la nostra miseria e l'esistenza di un essere superiore che sorregge i pianeti e regge l'infinito. Ma l’egoismo e la superbia spesso e volentieri prendono il sopravvento, al punto da indurci a voler deificare noi stessi (vero, utopistico, obiettivo dei giudeo-massoni… e non solo). Dicono che “tempo fa” Dio ancora parlasse con gli uomini faccia a faccia; poi a un certo punto smise, forse perché aveva detto tutto quel che c'era da dire, probabilmente stanco di ripetere sempre le stesse cose. Da allora scese un silenzio assordante sul mondo, rotto di tanto in tanto da manifestazioni soprannaturali: apparizioni, segni e miracoli eucaristici. Dio, oggi, sembra non rispondere più alle domande degli uomini; non ci parla più formalmente, pur facendolo con gran costanza nell'intimo delle nostre coscienze. Malgrado tutto e nonostante i pesanti segni della storia, la gran parte dell’umanità – anche quella che conosce Cristo o quella che avrebbe la possibilità di approfondirne la conoscenza – non si converte. Perché, dunque, non ci siamo redenti?

Valori retrocattivi..?

SODOMA E GOMORRA

    Sodoma e Gomorra: eppure la Bibbia parla chiaro. Cardinali massoni, preti modernisti e teologi fasulli possono girarci intorno fin che vogliono, ma il risultato sarà sempre quello: la Bibbia condanna l’omosessualità 
di Francesco Lamendola  



Cardinali massoni, preti modernisti e teologi fasulli possono girarci intorno fin che vogliono; possono arrampicarsi sugli specchi per far dire alla Bibbia ciò che essa non dice, o il contrario di ciò che dice; possono mobilitare legioni di filologi, di linguisti, di esegeti, per proporre nuove e diverse traduzioni della Sacra Scrittura: ma il risultato, alla fine, sarà sempre quello e non cambierà di un millimetro:la Bibbia condanna la pratica dell’omosessualità come un peccato gravissimo; uno dei quattro, fra tutti quanti, – secondo il Catechismo di san Pio X, che non è un documento dei Padri antichi o dei Dottori medioevali, ma appartiene al XX secolo (la prima edizione venne pubblicata nel 1905) - che gridano vendetta al cospetto di Dio.

Tempo indeterminato

Se un vescovo mette un suo prete alla gogna

Novità da Cagliari: il vescovo impone il silenzio al sacerdote che aveva citato nell'omelia un duro passaggio di San Paolo sull'omosessualità. Davvero triste lo spettacolo di un pastore disposto a sacrificare un prete per ingraziarsi chi comanda.


Divieto a tempo indeterminato di predicare e di prendere posizioni pubbliche; chiusura del canale You Tube con le sue omelie; sconfessione pubblica del sacerdote e scuse del vescovo a tutto il mondo gay. Sono queste in sintesi le misure prese dall’arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio, nei confronti di don Massimiliano Pusceddu, il sacerdote reo di aver duramente criticato in una omelia le unioni civili e avere citato San Paolo per denunciare l’omosessualismo dilagante. Dell’omelia di don Pusceddu e del linciaggio mediatico a cui è stato sottoposto abbiamo riferito alcuni giorni fa (clicca qui).

Un altro passo della rivoluzione

Esortazione «Amoris laetitia»
Una sovversione della morale coniugale






Lo scorso 8 aprile è stata pubblicata l’Esortazione Amoris Laetitia di Papa Francesco, che è di una straordinaria gravità, in quanto rappresenta un sovvertimento, non solo delle condizioni richieste per ricevere i sacramenti, soprattutto della Santissima Eucaristia, ma anche della morale coniugale e di tutta la morale cattolica in generale.
Vediamo perché.

Franceschiello e il Saladinone

"Genocidio", la parola che Francesco non vuole più dire

L'ha tolta dal suo vocabolario alla vigilia del viaggio in Armenia. Eppure in passato l'ha usata più volte, anche per lo sterminio compiuto dai turchi un secolo fa. Ecco perché ha deciso di cancellarla

di Sandro Magister





ROMA, 24 giugno 2016 – Nel presentare tre giorni fa alla stampa il viaggio in Armenia che papa Francesco ha iniziato stamane, padre Federico Lombardi ha evitato deliberatamente di usare il termine "genocidio", in riferimento allo sterminio subito un secolo fa da quel popolo.

E ne aveva tutti i motivi. Perché pochi giorni prima, il 18 giugno, conversando a Roma con la comunità di Villa Nazareth, papa Francesco in persona aveva avvisato di non voler più usare quella parola, nemmeno riferita alle stragi dei cristiani di oggi:

"A me non piace – e voglio dirlo chiaramente–, a me non piace quando si parla di un 'genocidio' dei cristiani, per esempio nel Medio Oriente. Questo è un riduzionismo… Non facciamo un riduzionismo sociologico di quello che è un mistero della fede: il martirio".

giovedì 23 giugno 2016

I rintocchi della campana

Una riflessione sul paradiso 

“Amen dico tibi: Hodie mecum eris in paradiso” (Lc 23, 43)
“Lì si vedrà ciò che tenem per fede, / non dimostrato, ma fia per sé noto / a guisa del ver  primo che l’uom crede” (Par, II, 43 – 45)
di Carla D’Agostino Ungaretti

zprdsLe  parole rivolte da Gesù morente al suo compagno di supplizio, che lo implora di ricordarsi di lui quando entrerà nel suo regno, sono solo otto e tra le più commoventi e foriere di speranza del Vangelo secondo Luca e, nonostante siano così poche, ci offrono lo spunto per meditare su alcuni aspetti della nostra fede ciascuno dei quali, a sua volta, è un pozzo senza fondo dal quale si possono continuamente attingere nuove consapevolezze spirituali e innumerevoli  spunti di meditazione tali da meritare che si scrivano interi e sempre nuovi volumi su di essi: il peccato, la conversione, la misericordia di Dio, la salvezza eterna e, da ultimo, il Paradiso. E allora, da cattolica “bambina” ben consapevole di essere (come dice Dante) “in piccioletta barca”, anche io cercherò di meditare un po’ su questo mistero, nel quale si concretizza la nostra salvezza, facendomi guidare da Benedetto XVI, che io considero (tanto per usare ancora una volta un’espressione dantesca) “lo mio maestro e ‘l mio autore”[1]e da quell’ immenso monumento di fede, di speranza, di carità, di teologia e di poesia che è la Divina Commedia, uno dei miei “livres de chevet”.
La Bibbia non usa molto spesso il termine “paradiso”. Il termine ebraico gan(giardino) con il quale la Genesi indica il “paradiso terrestre”  fu tradotto dai Settanta con  l’espressione “paradèisos” – a sua volta derivata dalla lingua babilonese – che voleva indicare la familiarità con Dio e con le creature di cui l’uomo godeva prima del peccato. Alludendo alla vita eterna, il Nuovo Testamento usa anche altre immagini come Cielo, Terra Promessa, Tempio santo, Gerusalemme nuova, Banchetto celeste. (per esempio, 2 Cor 12, 4; Ap 2, 7). Comunque, usando il termine “Paradiso” la Chiesa ribadisce che la salvezza consiste nella perfetta ed eterna comunione con Dio.

Davanti a Dio non possiamo mentire

UNA SOLA E' LA META

    Abbiamo due patrie, due padri, due leggi: ma una sola è la meta. Il fatto di avere due patrie, due padri, due leggi e due cittadinanze, non significa necessariamente che dobbiamo trovarci in conflitto insanabile con noi stessi 
di Francesco Lamendola   

Il buon cittadino ha due patrie, e le ama entrambe: la patria di quaggiù e la patria di lassù; la terra natia in questa vita, e la patria celeste che ci attende dopo la morte. Ciascuno di noi ha due padri: quello umano e quello divino; dal primo abbiamo ricevuto la vita materiale, che però non è stata da lui creata, ma solo trasmessa, così come lui, a sua volta, l’ha ricevuta; dal secondo abbiamo ricevuto la vita soprannaturale, e questa, sì, ci è stata donata dal nulla. E ciascun essere umano ha due leggi da rispettare: quelle umane e quelle divine; le prime sono stabilite dal gruppo, dalla tribù, dalla società, dallo stato; le seconde sono stabilite da Dio; le prime possono cambiare nel corso del tempo, diventando lecito ciò che era illecito, e viceversa; le seconde sono eterne e immutabili. Ciascuno di noi, pertanto, possiede come una doppia cittadinanza: siamo con un piede, per così dire, immersi nella vita di quaggiù, e partecipi degli affanni, delle speranze, dei timori della vita terrena; con l’altro, invece, siamo proiettati verso l’eterno, siamo chiamati a vivere fin da ora la dimensione dell’Assoluto, preparando le condizioni per il nostro destino eterno.

Frontline (*) anche per Ipazia?


I nuovi falsi profeti e le menzogne di Enzo Bianchi.


Una simile arrogante sfrontatezza nel Bianchi si può spiegare solo perché, in questa tragica ed ingovernabile situazione, che sta vivendo oggi la Chiesa, è spalleggiato da potenti forze anti-cristiche, sicché, come ai tempi oscuri del X secolo, Marozia e le potenti famiglie romane spadroneggiavano sul Papa, così oggi spadroneggiano i ben più astuti modernisti, presenti ormai nella Santa Sede e tra gli stessi “collaboratori” del Papa, che non si capisce per quali motivi se li tiene o li assume, o perché forse spera di tenerli a bada o perché non è capace di cavarseli d’attorno […].
«Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole».
[II Lettera del Beato Apostolo Paolo a Timoteo, 4, 3-4].
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Enzo bianchi con Giovanni Paolo II
Giovanni Paolo II dona una corona del rosario a Enzo Bianchi, forse per invitarlo a pregare la Beata Vergine Maria per la conversione dei luterani?

Il famoso monaco Enzo Bianchi ha tenuto di recente a Torino una conferenza dal titolo “Etica cristiana e malattia” in occasione del XX congresso nazionale FADOI [Federazione Associazioni Dirigenti Ospedalieri Italiani]. In essa Bianchi intenderebbe presentare l’etica cristiana concernente il tema del dolore, del male e della morte, invece di fatto espone una visione meramente filantropica, per non dire atea, che meglio rispecchia l’etica razionalistica dell’Illuminismo o della Massoneria e nulla ha a che vedere con l’etica cristiana.
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Deus sabaoth?

Soccorso armato in Libia. La proposta de "L'Osservatore Romano"


migranti
Nell'udienza generale di mercoledì 22 giugno, una dozzina di migranti africani si sono uniti a papa Francesco, che non ha mancato di rinnovare il suo incessante appello a "non escludere nessuno", a "dare posto a tutti", a "lasciare venire tutti".
Ma la politica degli Stati nei confronti del fenomeno migratorio non si può identificare in questo solo gesto di carità tipicamente cristiana. Deve procedere oltre, deve ideare e percorrere sue strade.
Una di queste, nuova e coraggiosa, è stata prospettata lo scorso 17 giugno su "L'Osservatore Romano" da un diplomatico italiano di alto livello, in una doppia pagina dal titolo generale "L'Europa di fronte alla crisi dei migranti".
Ma incredibilmente, la proposta lanciata da quel diplomatico su "L'Osservatore" non ha trovato ascolto. Non è stata ripresa e discussa. È come caduta nel vuoto.
Una ragione in più per riferirne qui i tratti essenziali.

L’ammmore, supera ogni ostacolo..


“Interesse preminente del minore”, nel diritto italiota


Sacrificio e pentimenti.

Una riflessione su san Pietro, il primo Vicario di Cristo

(di Cristina Siccardi) La Chiesa si accinge a fare memoria liturgica dei Santi Pietro e Paolo, pertanto il 29 giugno è giorno di preghiera, ma anche di riflessione. La Chiesa, guidata da papa Francesco, vive una difficilissima stagione, se da un lato i media si compiacciono ogni qualvolta il Papa esterna pensieri pauperisti, ecumenici, tolleranti la moderna ed adultera impostazione familiare e favorevoli all’emigrazione di massa in Europa, dall’altra le chiese sono sempre più vuote; i seminari sempre più spopolati; i parroci, in riduzione, sempre più distratti in faccende sociali e mondane; mentre gli anziani membri di molte congregazioni e molti ordini religiosi, sia maschili che femminili, sono sofferenti testimoni della chiusura dei loro istituti per mancanza di vocazioni.

Il troppo, stroppia..

Troppe vocazioni Il vescovo chiude la FraternitàLa Chiesa del Belgio, in piena crisi di vocazioni, ha deciso di non ospitare più la Fraternità sacerdotale dei Santi apostoli che ha attirato in soli tre anni 27 membri, 6 sacerdoti e 21 seminaristi. La decisione del nuovo arcivescovo di Malines-Bruxelles, monsignor Jozef De Kesel, appare paradossale nelle motivazioni: «La maggior parte dei seminaristi provengono dalla Francia, nonostante vi siano molte diocesi francesi in cui mancano sacerdoti». Ed è rivolta tra i laici.

Per il meglio… o per il peggio?


Quando si dice… la riconoscenza 



L’agenzia Zenit, del 22 giugno 2016, ha diffuso la notizia che Francesco, al secolo Bergoglio, ha prefatto il primo volume di una raccolta di omelie sul sacerdozio pronunciate da Benedetto, al secolo Ratzinger, e pubblicata da Cantagalli, Siena.
Il titolo del volume è: Insegnare e imparare l’amore di Dio; il titolo del pezzo di Zenit è: “Un maestro di fede”. L’ode a Benedetto del successore Francesco.
Non facciamo della facile ironia, ma in verità i due titoli ci appaiono un po’ eccessivi, sia per ciò che suggeriscono, sia per ciò che rappresentano: il primo un gratuito riconoscimento ad un ex papa che all’amore di Dio ha preferito un comodo rifugio in Vaticano pur pretendendo di essere ancora “papa”; il secondo un interessato panegirico di un beneficiato al suo benefattore.

mercoledì 22 giugno 2016

Il giorno più lungo del secolo



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Il Segreto ancora Celato

La rapida “maturazione” dei bambini d’oggi!

INNOCENZA E CRIMINE PIU' ODIOSO

    Il crimine più odioso della modernità: la distruzione dell’innocenza infantile. Stupisce vedere come un tacito patto sia stato stretto fra le principali agenzie educative per sottrarre ai bambini una visione incantata del mondo 
di Francesco Lamendola  


I bambini non sono degli angioletti; questo lo si sa, nessuno più lo mette in dubbio, ammesso e non concesso che i nostri nonni o bisnonni lo credessero davvero, solo perché ritenevano giusto non dare scandalo davanti ad essi e proteggere, in qualche modo, la loro innocenza; e non è nemmeno vero che la “scoperta” della amoralità infantile risalga a Sigmund Freud: basta leggere un qualsiasi scrittore che abbia rappresentato nelle sue opere il mondo dell’infanzia, per esempio Ippolito Nievo, con la celebre figura della Pisana neLe confessioni di un italiano, oppure Charles Dickens (David Copperfield), o Victor Hugo (I miserabili), o Ferenc Molnár (I ragazzi della Via Pàl), o Mark Twain (Tom Sawyer e Huckleberry Finn), per rendersi conto che, già prima di Freud, erano ben pochi quelli che ancora credevano alla favola del bambino tutto innocenza, purezza e candore, esposto alla cattiveria del mondo degli adulti.
Da qui a indulgere nella esagerazione opposta, secondo la quale il bambino sarebbe naturalmente malizioso, intrigante, bassamente astuto, e che non sia necessario proteggerlo in alcun modo dai cattivi influssi che potrebbero venirgli dai grandi, anzi, prima imparerà a diventare adulto lui stesso, e tanto meglio sarà, tuttavia, ce ne corre assai:

Il "finto tonto"

 

Durante un discorso pronunciato il 16 Giugno,
Bergoglio ha testualmente detto, riferendosi a Nostro Signore,
che "fa un po' lo scemo", "ha mancato verso la morale" e che "non era uno pulito".

L'unico "scemo", o - come ha edulcorato il suo ufficio stampa - il "finto tonto"
pare essere solo l'autore di queste bestemmie.

Nell'assordante silenzio dei Sacri Pastori...
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Il buio oltre la siepe dei grilli

TRENT’ANNI DI BUIO PRIMA DI PAPA FRANCESCO.

         MA COSA COMBINA IL VATICANISTA DEL TG1?

Cercando documentazione sulle recenti critiche avanzate dal vaticanista del TG1 Aldo Maria Valli al Santo Padre, che anche a mio avviso prestano il fianco a non pochi appunti, trovo da un lato chi, come il Dott. Valli, muove contro il presente pontefice -per me Santo Padre- e chi, come il teologo e docente Andrea Grillo1, non solo utilizza  i presupposti del teologo Sua Ecc. il Card. Kasper per rivisitare la dottrina dell’indissolubilità nella versione alternativa dell’ “indisponibilità”, (apertura al divorzio per esaurimento -morte- della relazione), ma, e questo è il punto, rimprovera a Valli di essere “antibergogliano”. Come se il punto sarebbe essere bergogliani o meno.
Cosa fa, allora, il teologo Andrea Grillo? Scrive una replica confutativa (vedi l’articolo intero:   A. M. Valli e la caricatura di papa Francesco in …

Eccone un breve passaggio
Il teologo Andrea Grillo
… Noi veniamo da 30 anni in cui progressivamente si è erosa ogni possibilità di “discernimento” per
affermare soltanto “valori e verità oggettive” su cui si è appiattito il Vangelo, per paura e per
diffidenza. Francesco, che ha ereditato questa pesantissima eredità, ha semplicemente recuperato,
accanto ai principi e alle norme generali, le relazioni e i casi particolari. Questa è la posizione
equilibrata e prudente, mentre ci eravamo tutti abituati allo stile drastico dell’ “aut-aut”, del quale
Valli sembra diventato un nostalgico piuttosto acceso. …

COSA COMBINA, ALLORA, IL CONFUTATORE?

Il teologo, che assunse la docenza durante il pontificato di San Giovanni Paolo II, contesta non un Papa, ma forse due … in un sol colpo ed in poche righe:
… Noi veniamo da 30 anni in cui progressivamente si è erosa ogni possibilità di “discernimento” per
affermare soltanto “valori e verità oggettive” su cui si è appiattito il Vangelo, per paura e per
diffidenza. Giovanni Paolo II paura? Lui e Papa Benedetto, già suo braccio destro, diffidenza?
Considerato che dal Concilio sono passati 50 anni; i 30 anni sono quelli di Paolo VI e Giovanni Paolo II? Non penso, perché quindici più ventisette darebbe quarantadue, mentre i ventisette di Giovanni Paolo II e gli otto di Benedetto XVI danno il risultato di trentacinque. Più vicina questa somma al periodo puramente generico indicato dal teologo, no?
Bergogliani o Ratzingeriani non è questo il problema.
Se crediamo, tutti, (teologi, vaticanisti, fedeli, pastori, parroci), che il Santo Padre sia un dono dello Spirito, dobbiamo abbassare i toni e ricercare nelle Loro parole la continuità nella Loro specificità, senza piegare, anche involontariamente, certo animati da buone intenzioni, le Loro parole. Non si proibisce a nessuno di parlare, ma evitiamo la guerra. Ma attenzione; questo lo dico non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per i lettori di una stampa non omologata, per noi semplici e minimi collaboratori, come mi considero.
Mi permettete una battuta? Poveri GPII e BtoXVI. Qualcuno vi aspetta all’Alfonsiana per un poco di ripasso di pastoral-teologia!
Così va il mondo, diceva il Crocifisso a Don Camillo!
————–
1. Il teologo Andrea Grillo dal 1994 è docente di teologia sacramentaria e liturgica presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo in Roma, e presso l’ILP della Abbazia di S. Giustina in Padova. Riveste diversi e prestigiosi incarichi legati alla sua professione (cf pagina web di Andrea Grillo).

La caccia al prete

Nostro dovere cristiano: difendere il Consacrato, l'Unto del Signore!


Potremmo trovare mille motivazioni, anche valide, per biasimare l'opera di un Consacrato e per abbandonarlo  inesorabilmente alla Giustizia Divina ed al disprezzo umano.
La sacra unzione crismale non conferisce infatti l'immunità ad un sacerdote indegno.
Il Sacro ordine presbiterale non immette i Consacrati in una casta di intoccabili tantè che essi vengono tentati dal diavolo mille volte di più di un laico e quando peccano lo fanno con una determinazione assai 
maggiore di normale fedele. 

Di preti-Giuda ne è piena la storia della Chiesa.
Guardiamo, ad esempio, come attualmente alcuni preti-Giuda stanno umiliando la Mistica Sposa di Cristo !



Alzare solo le sopracciglia?

Criticare il Papa. Si può (si deve)?
Si può – si deve – criticare il Papa? E’ una questione, una frase che certamente farà alzare le sopracciglia a molti cattolici. E' anche il senso di un lungo commento, molto articolato e interessante, che Jeffrey Mirus, fondatore di Catholic Culture, scrive oggi su quello che è una delle più seguite e autorevoli voci cattoliche sul web nel mondo anglofono.

La ‘sfida’ del barletto

SE QUESTO E' UN PAPA 




Ci siamo finalmente!
Il matrimonio religioso, il Sacramento della Chiesa Cattolica, quello che rende – o meglio: quello che rendeva - il vincolo coniugale santo ed indissolubile davanti a Dio e agli uomini, è stato annullato, con editto “estempore” o più correntemente, “a braccio”, dal regnante Papa che, debellata la dottrina millenaria quale ciarpame ingombrante ed inutile, stabilisce, in termini di prassi, essere preferibile una convivenza in cui sia praticata una laica ed umana reciproca fedeltà, piuttosto che un matrimonio religioso celebrato da sposi privi della consapevolezza di compiere un atto sacro.

La portata della rivoluzione

Rivoluzione papale

La vera svolta di Francesco è nella scelta dei nuovi vescovi. In Italia ne ha già nominati 85
Papa Francesco (foto LaPresse)
La vera svolta di Francesco è nella scelta dei nuovi vescovi. In Italia ne ha già nominati 85
Roma. Più che nei controversi documenti post sinodali e nella lenta riforma della governance curiale, la rivoluzione di Francesco consiste nella scelta dei nuovi vescovi mandati a guidare le diocesi sparse nel mondo. In un recente articolo pubblicato dal Sir, il Servizio d’informazione religiosa della Conferenza episcopale italiana, si legge che nel primo triennio di pontificato Bergoglio ha nominato per la sola Italia ottantacinque vescovi: più di un terzo del totale, essendo duecentoventisei le diocesi presenti nel nostro paese. L’età media dei prescelti è di cinquant’anni, il che significa che il mandato è – in teoria – di almeno venticinque anni. Il tempo sufficiente, insomma, per lasciare un’impronta tangibile.

martedì 21 giugno 2016

Ma l’Agnello li vincerà


L’occidente senza katèchon si prepara all’imminente intronizzazione di Lucifero


Untitled-1-720x14 essi vivonoEra il 1988. In tempi quindi non sospetti, sugli schermi cinematografici passava un film di “fantascienza” scartato dalla critica e ignorato dal pubblico dal titolo “Essi vivono noi dormiamo”. Eppure il regista hollywoodiano John Carpenter è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico di tutto rispetto, molto noto nell’ambiente e molto informato sui piani della sètta del Nuovo Ordine Mondiale. Almeno per lo spettatore degli anni ’80, la pellicola, a prima vista, poteva sembrare un calderone pieno di sciocchezze e vacuità. In realtà, Essi vivono comunica un forte messaggio riguardo l’élite descrivendo chiaramente il piano degli Illuminati e l’ambizione del controllo delle masse di tutto il mondo. Mentre seguiamo il protagonista del film John Nada (nada in spagnolo significa “niente”) nel suo vagabondare senza mèta per la città, la telecamera si concentra spesso su persone che guardano ipnotizzate la televisione e assorbono quindi passivamente tutti i suoi messaggi. La gente comune sembra apprezzare gli show televisivi proposti…. mezzi di distrazione di massa per il rimbecillimento umano su scala globale, almeno fino a quando un’organizzazione, riuscendo ad oscurare le frequenze, si mette a trasmettere messaggi sovversivi su chi li controlla. Nell’aria, infatti, c’è una sensazione di costante pericolo: gli elicotteri sorvolano e controllano la città e certi preti, agli angoli della città, avvertono il pericolo imminente urlando senza sosta per informare il popolo sui pericoli che i loro governanti ordiscono ai loro danni. Appena arrivato in città, Nada ascolta incuriosito la predica di un sacerdote tiene all’aperto:
«Si mimetizzano tra di noi come serpenti… e quando il serpente vomiterà dalla sua bocca, sarete travolti «dal fiume del suo assenzio. A loro si sono prostituiti tutti i governanti e la Terra è diventata un covo di corpi pieni di spiriti immondi perché le nazioni stanno bevendo il vino della loro sfrenata concupiscenza e i governanti si sono prostituiti con loro e i mercanti si sono arricchiti del loro lusso sfrenato. SVEGLIATEVI HANNO PRESO IL POSTO DI DIO»!