ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 19 gennaio 2017

Un “terremoto”… ma nessuno piange

E’ in atto la più grande crisi nella Chiesa Se non ci sono più preti non piange quasi più nessuno. È questa la triste constatazione che ci tocca fare. 



Ogni anno in Italia oltre 40 sacerdoti chiedono la dispensa dal ministero per sposarsi o perché non si sentono più adatti a servire la Chiesa da pastori. E molti altri ottengono periodi sabbatici per superare difficoltà e dubbi.
Assistiamo alla più grande crisi sacerdotale della storia della Chiesa, intere terre in Europa sono ormai senza sacerdote e tutto tace. Non sentirete nemmeno un vescovo gridare all’allarme, piangere con i suoi fedeli, domandare a tutti una grande preghiera per le vocazioni sacerdotali; intimare un digiuno e una grande supplica perché il Signore abbia pietà del suo popolo.


E insistono..!

L'incisione del francobollo, Lutero zampogna del demonio,
è di Erhard Schoen, del 1535.
Francesco: Lutero voleva rinnovare la Chiesa, non dividerla






Dubia affissi sulla porta della mensa di Santa Marta?


Gerhard Ludwig Müller
«Se se ne accorge il Sant’Uffizio…» Vecchie e nuove storie di Papi e Prefetti


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«Non si tratta di un pericolo per la fede». Questo il giudizio del card. Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, espresso qualche giorno fa in un’intervista realizzata per l’approfondimento Mediaset Stanze Vaticane di Fabio Marchese Ragona. Una presa di distanze dalle critiche avanzate attraverso le pagine dei giornali e ancor più da una possibile correzione pubblica al Papa, per un Sant’Uffizio che nei secoli ha fatto della segretezza una garanzia e un punto di forza.

Povero cattolico.,,


Il “Silence” del povero Scorsese. Povero cattolico.


Due o tre note sul film di  Martin   Scorsese, “Silence”, che sfiora la storia di alcuni gesuiti che, andati in Giappone come missionari, finirono per  abiurare.
Fin dall’inizio, un tipico “anacronismo” americano: i due giovani ed ardenti gesuiti che “discutono” gli ordini del superiore,  ribattono e controbattono.  Come fossero studenti di un college americano del ventunesimo secolo, e non  giovani reclute della Compagnia  del XVII, formati ed educati alla  disciplina militare e all’obbedienza perinde ac cadaver  al superiore, che nel caso si chiama “il generale” dell’Ordine.

Giovane americano del XXI secolo

Senza Dio cattolico

L’intenzione di preghiera ecumenica e antropocentrica
di papa Francesco:
l’unione dei cristiani «al servizio delle sfide dell’umanità»



Il video con l'intenzione di preghiera del gennaio 2017 è reperibile su youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=MobnalFxb-0

Ecco il testo:

Nel mondo attuale, molti cristiani di diverse Chiese lavorano insieme al servizio dell’umanità bisognosa, per la difesa della vita umana e della sua dignità, del creato e contro le ingiustizie.
Questo desiderio di camminare insieme, di collaborare nel servizio e nella solidarietà nei confronti dei più deboli e di coloro che soffrono è motivo di gioia per tutti.

Unisci la tua voce alla mia per pregare perché tutti contribuiscano con la preghiera e la carità fraterna a ristabilire la piena comunione ecclesiale al servizio delle sfide dell’umanità.


A buon intenditor poche parole..

Roma locuta est, causa finita est
Basta con i pretestuosi dubia… è tutto chiaro!




Ed è chiaro che, non solo è finita la vessata questio sull’Amoris laetitia, ma è finita la Chiesa cattolica, almeno come si sperava ancora disperatamente che ne fosse rimasta in piedi qualcosa.
No. Non è finita la Chiesa di Cristo, con la sua grazia e con i suoi fedeli guidati dai pastori rimasti obbedienti a Nostro Signore. No. E’ finita la Chiesa ufficiale, sostituita da una contro-Chiesa guidata da pastori infidi e composta da fedeli addormentati e rassegnati a lasciarsi guidare verso la nuova religione mondiale unica che di Cristo conserva speciosamente solo il nome.

Il "sì"e il "no", tutti insieme, appassionatamente


"Sì" o "no" per me pari sono. A Firenze "Amoris laetitia" funziona così


Firenze

Quella dei vescovi di Malta è solo l'ultima delle istruzioni che alcuni vescovi hanno dato alle rispettive diocesi, su come interpretare e mettere in pratica "Amoris laetitia".
Istruzioni spesso tra loro contraddittorie, per cui avviene che in una diocesi la comunione ai divorziati risposati che vivono "more uxorio" è ammessa, mentre in un'altra diocesi, magari confinante, no.
Ma c'è di più. Accade persino che in qualche diocesi siano ammessi ufficialmente sia il "sì" che il "no", tutti e due insieme.
È questo il caso, ad esempio, dell'arcidiocesi di Firenze.

La via della sapienza

SAPIENZA E' TIMORE DI DIO

    «Tutta la sapienza è timore di Dio» (Sir. 19, 19). Un concetto che la cultura moderna ha dimenticato, seppellito, rifiutato: la cultura moderna nasce da una ribellione contro il timor di Dio ed è una lucida follia
 di Francesco Lamendola  








 C’è un aureo passo dell’Antico Testamento in cui si riassume perfettamente il concetto della sapienza umana: è nel libro del Siracide, e recita così (19, 19-20): Tutta la sapienza è timore di Dio, e in ogni sapienza è la pratica della legge. Non c’è sapienza nella conoscenza del male; non è mai prudenza il consiglio dei peccatori. V’è un’abilità che è abominevole, c’è uno stolto cui manca solo la saggezza. Passo che si può e si deve integrare con l’insegnamento complessivo del Nuovo Testamento – altrimenti i cristiani non sarebbero tali, ma giudei – che si può riassumere con le parole di Gesù Cristo: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente; ed amerai il prossimo tuo come te stesso (cfr. Matteo, 22, 38-39). E al quale si può e si deve aggiungere un’altra cosa ancora, che è fondamentale: l’Incarnazione del Verbo e la sua Passione, Morte e Resurrezione per la redenzione dell’umanità; infatti, come dice san Paolo (1 Corinti, 15, 14), se Cristo non fosse risorto, la nostra predicazione sarebbe senza fondamento, e vana la vostra fede.

mercoledì 18 gennaio 2017

Finito rapidamente nel mirino

10, 100, 1000 DON MINUTELLA

    La neochiesa modernista si prepari a vedersela con dieci, cento, mille don Minutella. La sua denuncia è rivolta contro una neochiesa, o contro-chiesa, che vorrebbe trasformare la Chiesa cattolica in una agenzia umanitaria 
di Francesco Lamendola  




Dell’acqua miracolosa che scaturisce da una fonte trovata scavando là dove Maria avrebbe indicato, a Carini, in Sicilia, non sappiamo nulla, non abbiamo informazioni attendibili e sospendiamo il giudizio; lo stesso vale per le locuzioni soprannaturali di Maria Vergine, di cui sarebbe destinatario don Alessandro Maria Minutella, parroco nel rione Romagna di Palermo e fondatore, in comune di Carini, di una comunità denominata Piccola Nazareth.
Una cosa, però, sappiamo: che, dopo aver ascoltato alcuni video disponibili su Youtube, nei quali il sacerdote parla dell’attuale crisi della Chiesa cattolica, della sua rovinosa deriva modernista e relativista, e di come i cattolici si debbano preparare e organizzare per resistere a questo tentativo di sovversione interna della sana e autentica dottrina cattolica, ci siamo trovati interamente d’accordo con le sue affermazioni, dalla prima all’ultima.

Come si invertirà la rotta?

Il futuro della Chiesa: tra la Emmerich, mons. Fellay e i dubia

Non possiamo non guardare l’attuale scenario ecclesiale che con gli stessi occhi colmi di preoccupazione con cui nelle sue visioni contemplava i nostri giorni la ⇒Beata Catherine Emmerich, nel lontano 1820: “Vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava gradualmente prendendo il sopravvento e la religione Cattolica stava precipitando in una completa decadenza”.
Le profezie della beata offrono un ritratto puntuale e chiaro dello spaccato di storia di Chiesa che stiamo vivendo, o meglio patendo: “grande miseria” spirituale, “follia”, “malvagità”, “confusione” e “una totale cecità”. 
Questa è la “strana”, “grande” e “stravagante” Chiesa di Francesco,  “di umana creazione”, che ha una “tremenda influenza sulla gente” e in cui “tutti devono essere ammessi”! 
Come negarlo? 
Magari lo stesso Cardinal Müller arriverá a censurare o sbugiardare la Santa, come quando qualche sera fa ha pensato di pronunciare pubblicamente una solenne bugia: “Non c’è alcun pericolo per la Fede [in Amoris Laetitia]!”

La neochiesa celebra le sue esequie sorridendo festosa

Milano kaputt. Cronache dell’ennesimo tradimento 

Niente di nuovo. Inizia oggi la settimana “per l’unità dei cristiani” e con tragica monotonia la neochiesa celebra le sue esequie sorridendo festosa. Ma non ha il diritto di trascinare i fedeli all’inferno. E poi, mi scuserete, ma c’è anche una questione personale.

di Paolo Deotto


È vero, mi si potrebbe obiettare: “Ma di che ti meravigli? Era già tutto previsto e programmato. Tu stesso hai scritto due articoli su questo”.
Vero, verissimo. Ho già scritto due articoli sulla “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani “ (clicca qui e qui) e quindi non ho nulla da aggiungere sulla sostanza. La cronaca del tradimento, accuratamente preparato da Roma con tanto di “istruzioni per l’uso” è monotona e prevedibile. Il conducator ordina, i sottoposti obbediscono.

Il sociologo cieco predica ai sordi


"La convergenza tra il Papa e chi la pensa come Caffarra è impossibile"


Girotondo d'idee sull'intervista concessa al Foglio dall'arcivescovo emerito di Bologna. Parlano Massimo Introvigne, Robert Royal, Roland Noè


Roma. “L’intervista al cardinale Carlo Caffarra conferma la sua capacità di porre questioni teologiche, e nello stesso tempo filosofiche, con un rigore e una raffinatezza che hanno pochi eguali nella chiesa e anche nella cultura italiana di oggi. Sul rischio culturale di una dittatura del relativismo, di cui Caffarra parlò ancora prima di Benedetto XVI, come non dargli ragione?”, dice al Foglio Massimo Introvigne, sociologo e direttore del Cesnur (Centro studi sulle nuove religioni), commentando la conversazione con l’arcivescovo emerito di Bologna pubblicata sabato scorso da questo giornale.

Nonostante lo stridore di denti

Ancora sulla FSSPX



Un lettore, che dichiara di trovarsi in genere in sintonia con quanto vado sostenendo in questo blog, mi ha scritto per esprimere il suo dissenso a proposito delle idee da me espresse nel post del 4 gennaio scorso (“Modi diversi di vivere la tradizione”). E mi sottopone una serie di domande piuttosto impegnative:

Ignoranza invincibile


L’Arcidiocesi di Pescara pone i protestanti in cattedra                                           

(di Mauro Faverzani) Ci fu un tempo in cui ai buoni Cattolici di qualsiasi età le parrocchie si preoccupavano d’insegnare la retta Dottrina. Ci fu un tempo in cui si apprendevano dal Catechismo almeno i fondamenti della propria fede. Ed il Catechismo, quello detto di san Pio X, era molto chiaro: «Gli eretici sono i battezzati che si ostinano a non credere qualche verità rivelata da Dio e insegnata dalla Chiesa, per esempio, i protestanti» (n. 127) ed ancora: «Superstizione è l’uso di riti sconvenienti, vani o proibiti dalla Chiesa» (n. 172).
Oggi non è più così. Oggi, nella nuova “Chiesa della misericordia”, sulle questioni religiose regna un’ignoranza invincibile, il rispetto umano ha sostituito il timor di Dio, l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso han sostituito l’annuncio, persino i pastori non son più gli stessi – in genere i buoni, vecchi parroci –, bensì quelli protestanti ed ai battezzati si preferisce insegnare Lutero.

Campagna di vaccinazione

Appello alla preghiera

perché Papa Francesco confermi la prassi immutabile della Chiesa
riguardo alla verità dell’indissolubilità del matrimonio


Dopo la pubblicazione dell’Esortazione Apostolica Amoris laetitia in alcune chiese particolari sono state pubblicate norme applicative e interpretazioni, secondo le quali i divorziati che hanno contratto un matrimonio civilmente con un nuovo partner, nonostante il vincolo sacramentale che continua a legarli ai loro legittimi coniugi, possono essere ammessi ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia senza adempiere il dovere Divinamente stabilito di interrompere la violazione del loro vincolo matrimoniale sacramentale.

La convivenza more uxorio con una persona che non è il legittimo coniuge, rappresenta allo stesso tempo un’offesa all’Alleanza della salvezza, di cui il Matrimonio sacramentale è segno (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2384), e un’offesa al carattere nuziale del mistero eucaristico stesso. Papa Benedetto XVI ha rilevato una tale correlazione: “L’Eucaristia corrobora in modo inesauribile l’unità e l’amore indissolubili di ogni Matrimonio cristiano. In esso, in forza del sacramento, il vincolo coniugale è intrinsecamente connesso all’unità eucaristica tra Cristo sposo e la Chiesa sposa(cfr. Ef 5,31-32)” (Esortazione Apostolica Sacramentum caritatis, 27).

Instaurare omnia in Christo?

Dopo l’Amoris laetitia, confessori e pastori senza via d’uscita


(di Cristina Siccardi) Nell’era in cui il Papa dice «chi sono io per giudicare?» è diventato difficile e talvolta impossibile, per parroci e sacerdoti coscienziosi, espletare il sacramento della confessione in serenità. Se Roma non trasmette l’abc del comportamento etico cattolico, i sacerdoti sono in grande difficoltà con i loro fedeli.
Il Cattolicesimo è profondamente in pericolo, vittima di un’aggressione cieca e lesiva di insegnamenti che vanno contro la fede. L’autodemolizione fa passi da gigante. Monsignor George Wadih Bacouni, Vescovo melkita di Haifa e co-presidente dell’Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa è assai preoccupato: «Anche da noi le nuove generazioni si stanno allontanando dalla Chiesa», ad allontanare i giovani dalla Chiesa sono, secondo il Vescovo melkita, anche «l’errata comprensione del concetto di laicità e gli scandali di alcuni uomini di chiesa, riferibili non ad abusi sessuali ma ad una testimonianza di vita poco confacente alla vita sacerdotale e religiosa» (Agenzia SIR, 16 gennaio 2017).

martedì 17 gennaio 2017

il “secolo di Maria”


Il venerabile Pio XII, il Papa di Fatima


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Nel 2017 non ricorre solo il centenario delle apparizioni mariane di Fatima, ma anche quello della consacrazione episcopale dell’allora mons. Eugenio Pacelli, avvenuta proprio il 13 maggio, lo stesso giorno della prima apparizione della Santissima Vergine ai tre Pastorelli. Divenuto, il 2 marzo del 1939, il 260° Successore del beato Apostolo Pietro col nome di Pio XII, egli fu il primo vero “papa di Fatima”.

«La Beata Vergine, la Madonna del Rosario venerata a Fatima, la Santa Madre di Dio che portò la vittoria a Lepanto, vi assisterà con la Sua potenza» (S. S. Pio XII, enciclica Saeculo Exeunte)
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Antefatti
Tutto ebbe inizio nel 1917. La Prima Guerra Mondiale stava infuriando da diversi anni ormai, senza mostrare alcun segno di una imminente e pacifica conclusione, perciò Papa Benedetto XV si rivolse con una supplica alla Beata Vergine Maria, per mezzo della Quale tutte le grazie vengono dispensate. Egli chiese urgentemente a tutti i Cristiani di implorare la Beata Vergine Maria per ottenere la pace nel mondo, e di affidare questo compito solenne a Lei solamente.

Il miracolo per una fede forte


II DOMENICA
DOPO L'EPIFANIA



Il miracolo per una fede forte
Omelia di don Alberto Secci
Vocogno, Domenica 15 Gennaio 2017


Non tutti gli argentini sono misericordiosi....


Padre Santiago Martìn e lo Scisma della Chiesa



15:54

Non tutti gli argentini sono misericordiosi....

Divieto di sosta

        #Estinzione biologica o teologica?


         

martedì 17 gennaio 2017

“Facciamoci la domanda: come sono io? come è la mia vita di fede? è una vita di orizzonti, di speranza, di coraggio, di andare avanti o una vita tiepida che neppure sa sopportare i momenti brutti? E che il Signore ci dia la grazia […] di superare i nostri egoismi perché i cristiani parcheggiati, i cristiani fermi, sono egoisti. Guardano soltanto se stessi, non sanno alzare la testa a guardare Lui. Che il Signore ci dia questa grazia”. (Papa Francesco a s. Marta, 17 gennaio 2016)
NOI NON SIAMO E NON VOGLIAMO ESSERE «CRISTIANI PARCHEGGIATI», PER QUESTO AMIAMO IL GIUDIZIO CHE NASCE DALLA FEDE!

Perché il papa Francesco non dice mai queste cose?

PECCATO E VITA DELL'ANIMA    


 Figlio hai peccato? Non farlo più e prega per le colpe passate. La questione del peccato è centrale vi hanno ingannati. La civiltà moderna è stata costruita sul mito aberrante della libertà assoluta e dei diritti incondizionati 
di Francesco Lamendola  




Il peccato, questo sconosciuto. Chi si azzarda a parlarne ancora, nella società materialista, edonista e relativista del terzo millennio? Paradossalmente (ma forse neanche tanto) non ne parla quasi più proprio chi dovrebbe parlarne, come ne ha sempre parlato, e non si vede perché oggi dovrebbe essercene meno bisogno: la Chiesa cattolica, nella persona dei pontefici, dei cardinali, degli arcivescovi, dei vescovi e, soprattutto, dei sacerdoti; nonché dei catechisti, delle suore che svolgono funzioni educative, degli insegnanti di religione cattolica nella scuola elementare, media e superiore; e, dulcis in fundo, dei teologi.
Già, i teologi: quelli stessi dai quali è partita l’infezione modernista, camuffata da “svolta antropologica”, al tempo del Concilio Vaticano II; quelli stessi che hanno preso, a partire da quell’evento, un ruolo di primo piano nella formulazione del Magistero ecclesiastico, un ruolo che non avevano mai avuto prima, diciamo pure un potere, una capacità di esercitare pressione, di spingere la Chiesa nel suo insieme in una certa direzione piuttosto che in un’altra. Senza dubbio gran parte della responsabilità in questo strano “silenzio” a proposito del peccato deriva dalle loro scelte, dai loro orientamenti, dalle loro indicazioni pedagogiche.

La "cattiva abitudine di fare parlare i morti" ?



Se Diogene cita Socrate contro Platone. Su un uso falso di citare Monsignor Lefebvre

Negli ultimi tempi è capitato soventemente di leggere lunghe citazioni dalle opere di Monsignor Lefebvre a riprova, nelle intenzioni dei compilatori di articoli e post, della sua oggettiva contrarietà a un accordo con le autorità romane.
La redazione del sito Riscossa Cristiana  ha recentemente fatto ricorso a questo espediente nel rispondere a un'affermazione recente di Monsignor Athanasius Schneider (vedi qui). Il coraggioso vescovo kazako in una recente intervista, dopo avere fatto la diagnosi della malattia grave che minaccia la Chiesa, ha infatti affermato di essere "convinto che nelle attuali circostanze Monsignor Lefebvre avrebbe accettato la proposta canonica di una prelatura personale senza esitazione". Benché questa dichiarazione sia evidentemente dominata da una visione soprannaturale e dall'esigenza di fare fronte comune all'eresia che si diffonde ogni giorno nel corpo della Chiesa, la redazione di RC vi sospetta la "cattiva abitudine di fare parlare i morti", e cerca di fare prevalere la realtà sulle ipotesi riportando un'omelia pronunciata a Lille nel 1976 da Monsignor Lefebvre.


SantaMarta closed!?

Chiese-ostello e applausi del mondo  



Chiesa trasformata in dormitorio per senzatetto. L'assistenza è opera sacrosanta, ma perché preti, frati, suore e laici appartenenti a movimenti ecclesiali, che gestiscono conventi e case di accoglienza sono più inclini a trasformare in dormitorio la casa di Dio anziché la propria? Così si passa dall'annuncio della fede all'esibizionismo della carità.

Da alcuni giorni tutti i telegiornali ci presentano con grande entusiasmo la notizia della trasformazione di una chiesa di Roma in dormitorio per i senzatetto, in difficoltà per il freddo; pare che anche in altre città italiane, invogliati dalla risonanza mediatica del fatto, parrocchie o gruppi vogliano imitare cotanto esempio. L’assistenza ai bisognosi, infreddoliti e affamati, è un’opera sacrosanta, e, se fatta per carità cristiana, è infinitamente meritoria; questo è fuori discussione. Il fatto che avvenga in una chiesa ancora adibita al culto divino, è invece discutibile e può essere giudicato più o meno opportuno; in ogni caso nessuno di noi, nemmeno chi la critica, ne vuole fare una tragedia. Questo fatto, però, è emblematico e offre lo spunto per alcune riflessioni di carattere più generale, che ci aiutano a capire a che punto siamo con l’evoluzione del modo di essere cristiani oggi.