ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 24 marzo 2017

Agenti dell’inferno.

Persino il Paradiso ha i muri
La ricetta di chi non vuole barriere mette a rischio l'Europa
Foto LaPresse/Xinhua

No ai muri. Qualsiasi cosa accada: no ai muri. Una strage? No ai muri. Uno stupro di massa? No ai muri. Un’ondata di rapine? No ai muri. Un’invasione? No ai muri. Ci sono persone che affermano di possedere un rimedio universale e questo rimedio è: No ai muri. Un campione degli antimuri è il vescovo Galantino: no ai muri sempre e comunque. C’era una volta il Decalogo, adesso c’è un solo comandamento: “Non alzerai un muro”.

Controriforma contro il nuovo paganesimo

“Miracolo della Russia” Genera il panico nelle élite americane ed europee

Una relazione del ( Ministero delle Finanze )  avverte il Consiglio di Sicurezza ( SC ) di aspettarsi “ una rapida punizione ” dall’Occidente dopo l’ultimo “ Miracolo della Russia ”  pagherà l’intero e ultimo debito dovuto dalla ex Unione Sovietica entro 45 giorni -questo ha gettato l’intera struttura d’elite di  europei, americani e occidentali nel “ panico totale ” ora che i loro cittadini scoprono cosa è stata capace di raggiungere la Federazione con politiche monetarie nazionaliste .
Secondo questo rapporto, il “ Miracolo della Russia ” è un termine usato per descrivere le politiche monetarie nazionaliste di ispirazione cristiana promulgate nella Federazione dopo il giogo crudele gettato sul popolo russo dal “ demoniaco anti-Cristo e la globalizzazione  ” a seguito del crollo catastrofico dell’economia nel 2008-2009 -e che molti in Occidente predissero che avrebbe portato alla completa distruzione dell’economia russa .
Come le “ leggi occidentali si scontrano con la natura morale dell’uomo ”,  ilPresidente Putin ha stigmatizzato l’eresia della nuova religione globalista  che ha colpito  l’Occidente e  ha dichiarato criticando il relativismo occidentale che “le politiche perseguite chemettono sullo stesso piano le famiglia numerose  e l’associazione tra omossessuali, la fede in Dio e le credenze di Satana … questo è  percorso di degrado “ e fa intendere che “Mosca oggi è la città divina e il posto di comando della controriforma contro il nuovo paganesimo”  – Mentre a quasi allo stesso tempo, il presidente Barack Obama ha dichiarato  sull’America:“Non siamo più una nazione cristiana ”.

Tanti Giuda e i loro fratelli

Sala stampa della Santa Sede
Oggi pomeriggio, alle ore 18.00, presso la Sala Regia del Palazzo Apostolico, il Santo Padre Francesco riceve in udienza 27 Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea, accompagnati dalle loro Delegazioni, in occasione del 60.mo anniversario della firma dei Trattati di Roma.http://ilsismografo.blogspot.com/2017/03/vaticano-udienza-di-papa-francesco-ai_24.html

Da Bergoglio lo slancio europeista che l'Unione sta cercando


Quando parlò a Strasburgo, nel 2014, nello storico discorso al Parlamento Europeo, Francesco parlò dell'Europa un po' come ad un nonna, visto che i vecchi ideali che hanno ispirato i padri fondatori, sembravano aver perso la forza iniziale. Oggi, in Vaticano, nella solenne Sala Regia, il Papa venuto da lontano ma con radici europee nel sangue, dice che l'Unione, quella che prese forma a Roma nel 1957, «non ha davanti a sé un'inevitabile vecchiaia, ma la possibilità di una nuova giovinezza». Le parole sono forti e Bergoglio conosce bene i tasti della politica, nulla del lungo discorso sull'Europa – il terzo di questa portata, dopo Strasburgo e Roma nel maggio di un anno fa, per il premio Carlo Magno – è una concessione alla retorica vuota che in campo europeo è spesso il filo conduttore.
E torna come ha già fatto più volte nell'ultimo anno sulle derive populiste. Parla lento, scandisce bene le parole quando ripropone di nuovo l'allarme contro il populismo dilagante, malattia infettiva delle democrazie. Solidarietà europea contro l'egoismo nazionale, apertura all'immigrazione, abbattimento di quei muri che stanno risorgendo, coraggio della classe politica: ai leader europei chiede di «non avere paura di assumere decisioni efficaci, in grado di rispondere ai problemi reali delle persone e di resistere alla prova del tempo».
Le necessità economiche (“i parametri”) non devono piegare ogni decisione, anche il lavoro è la priorità: «Non c'è pace laddove manca lavoro o la prospettiva di un salario dignitoso. Non c'è pace nelle periferie delle nostre città, nelle quali dilagano droga e violenza». Il tema dei migranti entra di forza nel lungo e articolato discorso del Papa. L'Europa, dice, «ritrova speranza quando non si chiude nella paura di false sicurezze». Del resto la sua storia «è fortemente determinata dall'incontro con altri popoli e culture e la sua identità è, ed è sempre stata, un'identità dinamica e multiculturale».
Insomma, «non ci si può limitare a gestire la grave crisi migratoria di questi anni come fosse solo un problema numerico, economico o di sicurezza. La questione migratoria pone una domanda più profonda, che è anzitutto culturale», e la paura spesso avvertita trova «nella perdita d'ideali la sua causa più radicale». Quindi in assenza di una vera prospettiva ideale si finisce per essere dominati dal timore che l'altro ci strappi dalle abitudini consolidate, ci privi dei confort acquisiti, metta in qualche modo in discussione uno stile di vita fatto troppo spesso solo di benessere materiale. Questo tema è una costante nella pastorale del Papa, che la riproporrà anche nella visita a Milano, dove incontrerà dei migranti in un quartiere periferico del capoluogo. Al termine del discorso una foto con i leader europei nella adiacente Cappella Sistina, dove ha conversato un po' con la Cancelliera Angela Merkel e con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, mentre con il presidente francese Francois Hollande il saluto ha visto anche un abbraccio, unico tra tutti i capi di Stato e di governo, in ricordo della vicinanza nata con la strage di Nizza.   di  http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-03-24/da-bergoglio-slancio-europeista-che-unione-sta-cercando-193128.shtml?uuid=AEYay7s&refresh_ce=1

“La Chiesa è convinta che ci sia bisogno di più Europa”, dice Angelo Bagnasco. Ma di che “chiesa” parla? 


Perdendo l’ennesima occasione per tacere, il presidente della CEI fa un bel discorso europeista nel quale scrupolosamente non nomina mai Gesù Cristo. Nomina con molta discrezione il Vangelo, ricordando che la “chiesa cattolica” è sempre disponibile a dare il suo contributo all’Europa con “grande rispetto e cordialità”. Qui non si tratta più di chiedersi “Dove va la Chiesa cattolica?”, ma piuttosto: “Dov’è la Chiesa cattolica?”.
di Paolo Deotto

55 anni di successi

I PROFETI DI SVENTURA AVEVANO RAGIONE



Son trascorsi oltre 50 anni dall’indizione e dalla conclusione del “Latrocinium Vaticanum II”, durante i quali doveva verificarsi l’attesa “nuova Pentecoste” e un folata di “aria fresca” nella Chiesa e nel mondo; una palingenesi, cioè, delle menti, dei cuori, della politica, della cultura, dell’economìa, a fulgido coronamento delle magnifiche sorti e progressive della società umana.  
<>Almeno questa era la finalità del Concilio che Giovanni XXIII intravedeva, con un senso antistorico dell’ottimismo talmente astratto, vuoto, candido, tracimante e tanto generoso quanto incauto, da indurlo a polemizzare, con documento ufficiale, con quanti andavano predicendo tempi oscuri, danni, lesioni, devianze dogmatiche e scollamento della comunità cattolica quali nefaste conseguenze del Concilio.

Non illudetevi

IL TEMPO DEL GIUDIZIO

    Allegorizzare la Bibbia? «Poiché è giunto il tempo che il giudizio cominci dalla casa di Dio». Chi non crede nel Giudizio non crede nemmeno che esso prima o poi arriverà tanto meno crede che possa essere imminente 
di Francesco Lamendola




  
Chi non crede nel Giudizio, non crede nemmeno che esso, prima o poi, arriverà; tanto meno crede che possa essere imminente, nonostante i numerosi passi del Nuovo Testamento che suggeriscono esattamente il contrario. Ma in fondo, è da duemila anni che i cristiani attendono questo famoso giorno del Giudizio, e ancora non è arrivato: evidentemente – dicono i cattolici modernisti, specialisti del “vangelo secondo me” – non bisogna prendere la cosa troppo alla lettera; deve trattarsi piuttosto di un’allegoria, di una specie di simbolo. Infatti: a forza di allegorizzare la Bibbia, a forza di leggere ogni cosa che vi è scritta in chiave puramente allegorica e figurata, costoro hanno smontato la Scrittura pezzo a pezzo, come un orologiaio smonta un orologio, una vite dopo l’altra, una molla dopo l’altra. Peccato che, alla fine, non siano più capaci di ricomporla: ciò che si trovano fra le mani è uno scritto inerte, uno strumento inservibile, o meglio (ciò che in effetti desiderano) utile per tutti i gusti e indossabile in qualsiasi stagione, estate o inverno, tanto va sempre ugualmente bene.

Cattomassi

Uno strano dialogo: «Noi cattolici noi massoni»          

Uno strano dialogo: «Noi cattolici noi massoni» (Atanòr, Roma 1980)
Da diversi decenni fino al presente, in Italia e all’estero, vari dignitari della Massoneria tentano di intrattenere con la Chiesa dialoghi miranti sia a una qualche forma di cooperazione filantropica e culturale, e sia ad una dichiarazione di compatibilità o di doppia appartenenza cattolico-massonica. Ovviamente i massoni cercano per lo più di agganciare ecclesiastici colti e “aggiornati” come quelli che ora vengo a presentare.
Nel 1980 l’editrice massonica Atanòr di Roma pubblica il libro «Noi cattolici noi massoni», a cura di P. Giovanni Caprile S.J. (1917-1993), Don Rosario Francesco Esposito S.S.P. (1921-2007), P. Michel Riquet S.J. (1898-1993),  tre sacerdoti protagonisti, dopo il Concilio Vaticano II, di dialoghi catto-massonici ambigui e fuorvianti. Tutti e tre hanno sostenuto la perfetta compatibilità tra la Chiesa Cattolica e la Massoneria sedicente regolare e tradizionale. Purtroppo quei tre studiosi non hanno condotto un’analisi critica di riti, rituali e scritti massonici di natura iniziatica, limitandosi invece ad accogliere acriticamente dichiarazioni e rassicurazioni di parte massonica.

L’eterno sconfitto

                     

È da tempo che desideravo scrivervi, illustri assassini della nostra santa Liturgia. Non già perché io speri che le mie parole possano avere un qualche effetto su di voi, da troppo tempo caduti negli artigli di Satana e divenuti suoi obbedientissimi servi, ma affinché tutti coloro che soffrono per gli innumerevoli delitti da voi commessi possano ritrovare la loro voce. Non illudetevi, signori. Le piaghe atroci che voi avete aperto nel corpo della Chiesa gridano vendetta al cospetto di Dio, giusto Vendicatore.

Il vostro piano di sovversione della Chiesa, attraverso la liturgia, è antichissimo. Ne tentarono la realizzazione tanti vostri predecessori, molto più intelligenti di voi, che il Padre delle Tenebre ha già accolto nel suo regno. Ed io ricordo il vostro livore, il vostro ghigno beffardo, quando auguravate la morte, una quindicina d’anni fa, a quel grandissimo Pontefice che fu il servo di Dio Eugenio Pacelli, poiché questi aveva compreso i vostri disegni e vi si era opposto con l’autorità del Triregno. Dopo quel famoso convegno di “liturgia pastorale”, sul quale erano cadute come una spada le chiarissime parole di Papa Pio XII, voi lasciaste la mistica Assisi schiumando rabbia e veleno.

Ora ci siete riusciti. Per adesso, almeno. Avete creato il vostro “capolavoro”: la nuova liturgia.

Pesce d’aprile?

Nuovo testo apocrifo su Fatima. Ma intanto quelli autentici sono sconvolgenti e sono ignorati 

apocalisseE’ appena uscito, in Spagna, un libro dello scrittore cattolico José Maria Zavala che sta già facendo rumore anche da noi. E’ intitolato “El secreto mejor guardado de Fatima”, il Segreto meglio custodito di Fatima, perché indaga sulla possibilità che il famoso “Terzo segreto di Fatima” non sia stato tutto rivelato nel 2000, quando il Vaticano lo pubblicò.
Per la verità l’autore propone addirittura lo scoop (presunto) del testo autografo di suor Lucia che sarebbe stato nascosto da anni.
Premetto subito, però, che a me, per molti motivi, non sembra un testo autentico della veggente di Fatima.Per questo, pur avendo ricevuto il Pdf del libro dall’autore, diversi giorni fa, non ne avevo scritto. Sennonché ieri il caso mediatico è scoppiato ed allora è necessario chiarire alcune cose.
Il testo pubblicato da Zavala – se fosse autentico – andrebbe insieme alla famosa visione del “vescovo vestito di bianco” pubblicata dal Vaticano nel 2000, quella che si conclude col martirio del vecchio “Santo Padre”, di ecclesiastici e fedeli, sotto una grande croce.
Ma già qui i conti non tornano perché il testo di quella visione fu scritto da suor Lucia il 3 gennaio del 1944 e il 9 gennaio fu informato il suo vescovo. Mentre il testo di Zavala porta la data 1 aprile 1944 (pesce d’aprile?) e commenta un’altra presunta visione che in realtà non è mai stata descritta in precedenza dalla veggente (oltretutto si tratterebbe di un commento della stessa suor Lucia, non della Madonna). Per cui presupporrebbe comunque un pezzo (il vero “quarto segreto”) mancante.

giovedì 23 marzo 2017

E sente puzza di trappola

“L’effetto Fra Cristoforo (articolo di OnePeterFive) e riflessioni sullo scopo del nostro blog” di Finan Di Lindisfarne



Un articolo di Steve Skojec su OnePeterFive è intitolato “Anonimato, disinformazione e fiducia: L’effetto Fra Cristoforo”.
Questo è il link: http://www.onepeterfive.com/anonymity-disinformation-trust-fra-cristoforo-effect/
L’articolo è in inglese ma potete tradurlo su Google Traduttore per comprenderne il contenuto.
Farò una sintesi con una mia personale riflessione.
Sarò sincero.
Questo giornalista è un serio cattolico e ha una posizione -dal suo punto di vista- onesta e ineccepibile.
Si domanda infatti come Anonimi della Croce abbia potuto raggiungere la notorietà e fare 700 mila visualizzazioni in due mesi (ce lo domandiamo anche noi…).
E sente puzza di trappola. Come se gli spifferi che riporta Fra Cristoforo fossero soggetti al “troppo bello per essere vero”.

L’ultima prova della Chiesa?

L’apostasia nella Chiesa secondo sant’Agostino: l’anticristo siederà nel tempio di Dio

L’apostasia nella Chiesa è stata predetta da san Paolo nella II lettera ai Tessalonicesi. I padri della Chiesa ne hanno spesso parlato, per cercare di capire.

Tra questi sant’Agostino, nel libro XX del De civitate dei.
Di seguito alcuni passi:
Noto che si devono tralasciare molti brani del Vangelo e degli Apostoli sull’ultimo giudizio di Dio, affinché questo libro non si estenda in un’eccessiva lunghezza, ma non si deve tralasciare affatto l’apostolo Paolo. Egli, scrivendo ai fedeli di Tessalonica, dice: Vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e della nostra comunione con lui
di non lasciarvi così facilmente confondere nel pensiero e turbare né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente, affinché nessuno v’inganni in qualche modo. Prima infatti dovrà venire l’apostata e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della rovina, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto fino a sedere nel tempio di Dio, ostentandosi come Dio. Non ricordate che, mentre ero ancora tra voi, venivano dette queste cose?

Il grano viene vagliato, e il pavimento spazzato.

EVVIVA LA … POVERTA’ DEI RICCHI!…

Crescita-consumo-e-ricchezzaGli errori di un impiegato di qualsiasi Istituzione, ecclesiastica o civile, sono da attribuire all’impiegato stesso, a meno che non ci sia stata una previa ed esplicita approvazione da parte dell’Istituzione.
Ciò vale anche per i Commissari. Finché le loro idee e parole non ricevano conferma esplicita dalla Santa Sede (non basta sia solo supposta o dichiarata verbalmente), rientrano nella loro personale responsabilità e libertà di azione.
         I Commissari possono fare delle scelte di governo sbagliate? Certo.
         Possono non capire il Carisma di un Istituto? Certo.
         Possono essere incapaci del compito affidatogli? Certo.
         Nel caso dei FFI, i Commissari, dopo 4 anni, hanno dato ai frati motivo per fidarsi di loro?
         Non sembra proprio.
         Hanno dimostrato di conoscere e di conoscere a fondo il Carisma specifico dell’Istituto?
         Non sembra, anzi pare certo il contrario.

Comunicare che cosa ? Il Nulla


PICCOLI SEGNI DI UNA CATASTROFE GRANDE


Mi viene tra mano una copia del Piccolo Missionario, mensile dei missionari comboniani destinato ai giovani. Precisamente, una copia del gennaio 2017, che celebra vistosamente il Novantesimo Anno della rivista (1927 – 2017).
Ricordo, con commozione e gratitudine, che io leggevo il Piccolo Missionario tra il 1950 e il 1960 (scuole elementari e medie), abbonamento donatomi da una anziana zia premurosa della mia formazione.  E infatti anche grazie a quella lettura imparai ad amare e ammirare i missionari cattolici e a considerare un dovere prioritario della Chiesa quello di evangelizzare i popoli pagani e di convertirli, e ancora penso così pur avendo un po’ di cultura in più.
Perciò tutto contento dell’occasione di tornare all’età bella, ho preso a sfogliare il giornaletto.  Ma che cosa ho trovato ?

Grande Ospedaliere da campo? ^

Cavalieri di Malta. Il mistero di quei 30 milioni di franchi svizzeri

Cavalieri
La saga dei Cavalieri di Malta si è arricchita di un nuovo capitolo, messo in scena dal Gran Cancelliere dell'ordine, il barone tedesco Albrecht Freiherr von Boeselager, in un'intervista sul diffuso quotidiano tedesco "Bild" del 16 marzo.
Nell'intervista, raccolta da Nikolaus  Harbusch, noto giornalista specializzato in reati finanziari, il Gran Cancelliere ha confermato che l'ordine ha incassato all'inizio di questo mese la prima tranche di una donazione di 30 milioni di franchi svizzeri, dopo aver verificato la corretta provenienza della somma e l'affidabilità della persona con la quale ha firmato il 1 marzo l'accordo per l'accettazione, identificata dalla "Bild" come "Ariane S." e fiduciaria del trust CPVG di Ginevra, registrato in Nuova Zelanda, che è il depositario dei denari.
Stando alle indagini della "Bild", tuttavia, il percorso di questo patrimonio continuerebbe ad avere dei punti oscuri. E lo stesso ordine di Malta aveva inizialmente denunciato alla magistratura di Ginevra per appropriazione indebita la fiduciaria del trust CPVG, denuncia poi ritirata poco prima dell'accordo quadro del 1 marzo scorso.
Qui di seguito è riportata integralmente l'intervista di Boeselager alla "Bild". Con subito dopo alcune annotazioni sugli interrogativi che fa sorgere.

e-vangel

QUINTO VANGELO DI DE ANDRE'

    È arrivato il quinto vangelo: secondo De André. Ai 4 Vangeli canonici, ormai un po’ troppo vecchiotti non più adeguati alla mentalità dell’uomo moderno se ne è affiancato finalmente un altro, assai più spigliato ed elastico 
di Francesco Lamendola  




Ai quattro Vangeli canonici, ormai un po’ troppo vecchiotti e non più sufficientemente attuali, non più adeguati alla mentalità dell’uomo moderno – perché, come è noto, è il vangelo che deve adattarsi ai modi di sentire e di pensare degli uomini, e non viceversa, come erroneamente ha creduto, per molto tempo, la Chiesa – se ne è affiancato finalmente un altro, assai più spigliato ed elastico, meno serioso, meno brontolone, più sorridente e più invitante, più in linea con questi nostri tempi giocosi e con questa nostra società intelligente ed ironica, che non può accontentarsi, come hanno fatto le passate generazioni, di credere senza vedere, e tanto meno di credere nell’invisibile. Più che affiancato, il nuovo vangelo si è gradualmente sostituito a quelli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni, come del resto era giusto che avvenisse, dato che noi siamo figli della civiltà del computer e della bioingegneria, non siamo più figli di una società di pescatori e di pastori, e ci troviamo a disagio con quelle parabole che parlano di pesche miracolose e di campi di grano infestati dal loglio. Ma i nostri bambini non hanno mai visto un pesce vivo, figuriamoci una pecora, e i campi di grano li vedono solo dietro i guard-rail dell’autostrada, quando finisce la scuola e si va in vacanza. Possiamo perdonare ai Vangeli di non essere dei film d’animazione, con tanto di effetti speciali, ma non di parlare un linguaggio obsoleto, con metafore e allusioni di una società patriarcale antica di duemila anni. Ed ecco qua pronto il nuovo vangelo, il quinto, quello che fa per noi: il bello è che l’avevamo già sotto il naso da parecchi anni, però non ce n’eravamo accorti.

mercoledì 22 marzo 2017

Sotto l’apparenza di bene, si cela più facilmente l’inganno.

«L’ecumenismo lascia gli uomini negli errori, li conforta in essi, lasciando credere che potranno essere salvati grazie all’ausilio delle loro false religioni».

Risultati immagini per incontri ecumenici

La nuova base dottrinale su cui tali cambiamenti si fondano si può riassumere in una parola: ecumenismo. Il termine ecumenismo designa il movimento, nato in gruppi di non-cattolici nel XIX secolo, che ha per scopo la collaborazione e l’avvicinamento delle diverse confessioni cristiane. Questa corrente giunse nel 1948 alla fondazione del Consiglio ecumenico delle Chiese e gli stessi princìpi hanno condotto in seguito al dialogo interreligioso con le religioni non cristiane. La Chiesa ne prese subito le distanze e Papa Pio XI pubblicò, già nel 1928, l’enciclica Mortalium animos, in cui lo condannava, non soltanto perché inopportuno a causa delle circostanze, ma perché i princìpi a cui faceva appello sono contrari alla fede e alla buona dottrina, poiché inducono la confusione nelle anime ed il relativismo, lasciando credere che ogni religione possa contribuire alla salvezza. Questa enciclica è molto chiara e direi quasi profetica, perché con essa il magistero della Chiesa condanna in anticipo gli errori attuali. Ne riproduciamo i passaggi più significativi: «Dove, sotto l’apparenza di bene, si cela più facilmente l’inganno, è quando si tratta di promuovere l’unità fra tutti i cristiani.

I “guardiani bendati” a difesa delle mura leonine

Il segreto di Fatima mai rivelato, bufala o verità?

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Sta facendo molto discutere il testo pubblicato nel libro del giornalista e scrittore spagnolo José María Zavala dal titolo  “El secreto mejor guardado de Fatima”, il Segreto meglio custodito di Fatima. In Italia a parlarne per primo è stato il noto vaticanista Marco Tosatti dalla pagina web de La Nuova Bussola Quotidiana, riportando il presunto scoop che lo scrittore spagnolo avrebbe riportato nel suo libro: il testo del terzo segreto di Fatima non rivelato nel 2000 da Giovanni Paolo II. È voce diffusa tra gli specialisti e non che la rivelazione sul terzo segreto di Fatima sia stata parziale, ovvero, sia stata volutamente omessa una parte del testo perché non ritenuta attendibile come le altre. Ovviamente di ciò non c’è alcuna prova documentata, anche se il giornalista e scrittore Antonio Socci tentò nel 2006 di compiere una vera e propria indagine giornalistica su questa pagina misteriosa della Chiesa  pubblicando il libro “Il quarto segreto di Fatima”. Dal web il sociologo Massimo Introvigne e il vaticanista de La Stampa, Andrea Tornielli, hanno manifestato tutto il loro disappunto sulla opportunità di pubblicare quella che definiscono, senza mezzi termini, una vera e propria “bufala….che fa male a Fatima.

Un vangelo con la lettera minuscola

UN CATTOLICESIMO SNATURATO

    Si vuol ridurre la fede a una cosa soltanto umana. E' l’orgoglio umano che vuole abbassare il Mistero di Dio per poterlo maneggiare con disinvoltura: che farsene di una religione evirata del mistero e senza il peccato? 
di Francesco Lamendola  





Vogliono ridurre la fede, e, con essa, anche la Chiesa, ad una realtà puramente umana: questo è l’obiettivo dei preti progressisti e dei vescovi e cardinali modernisti: vogliono abbassare la sfera del divino sempre di più, sino a farla coincidere con l’umano, con la scusa di “umanizzare” il messaggio e di “contestualizzare” il vangelo. Un vangelo con la lettera minuscola, però, perché il vero Vangelo, quello di Gesù Cristo, non è un prodotto di questo mondo: le cose di questo mondo si devono contestualizzare, attualizzare, umanizzare; la Verità divina, no. È quella, e quella resta e resterà, nei secoli dei secoli. Splende immutabile, come il Sole che illumina la terra; non ha bisogno dei nostri ritocchi, dei nostri adattamenti; e non ne abbiamo bisogno neanche noi. Dobbiamo solo imparare ad essere umili, a ricevere la luce nella nostra limitatezza di creature. Ricevere la luce, ripetiamo: non prendere la luce. Noi siamo soliti dire: vado al mare a prendere un po’ di sole. Ma il Sole della Verità divina, non può essere “preso”: siamo noi che lo riceviamo.

Il popolo del Grillo parlante del papa


Il papa non abita più qui

Il papa non abita più qui

All’apparire di Francesco sulla loggia di S. Pietro, quella sera del 13 marzo di 4 anni fa, e all'ascolto del suo primo discorso, così forte e così toccante, così nuovo e così antico, ci sembrava di sognare. Troppi elementi venivano a sovrapporsi e a dar forma reale a un presentimento, cresciuto da decenni, per quanto minacciato da ostacoli, da dimenticanze e da tradimenti.
La luna di miele di Francesco con la Curia romana già allora era destinata a durare un battito d'ali, ma quella con il popolo di Dio sembra proprio perpetuarsi senza fine. 
La Curia – almeno in una sua parte – aveva subito registrato un gesto simbolico potentissimo, percependolo come altamente minaccioso. Aveva capito in un lampo: il papa non abita più qui. Resta periferico, anche stando al centro. Lavora con la Curia, ma non ne fa parte. Resta extraterritoriale, non controllabile, non addomesticabile. Presta servizio, ma resta libero.

Scolapiatto

Card. Scola: «La sveglia di Papa Francesco»

Ricevo queste riflessioni di Andrea Mondinelli a proposito dell'intervista del Card. Scola a Repubblica: “Papa Francesco ci ha dato la sveglia, ora la Chiesa si lasci cambiare”
Caro don Gabriele,
dopo avere letto l’intervista di Repubblica a Scola, mi sorgono spontanee alcune domande e chiose.

• Dice Scola: “Come all’inizio del cristianesimo siamo chiamati ad annunciare la gioia del Vangelo a tutti, nessuno escluso. Abolire coi fatti ogni forma di esclusione”. Cosa significa “Abolire coi fatti ogni forma di esclusione”? Esclusione da che? Dall’annuncio o dalla Chiesa? Siccome, mi risulta, che la Chiesa annunci il Vangelo da circa duemila anni e non abbia mai escluso nessuno da tale annuncio, l’affermazione significherebbe abolizione di ogni forma di esclusione dalla Chiesa. Siccome chi non crede ai dogmi è fuori dalla Chiesa, allora eliminiamo i dogmi?

Pastoral shit

Insulti ai cardinali e "nuova Chiesa del popolo"

Contestazione per il cardinale Muller a Trieste, insulti ai cardinali dei Dubia. L'aria si fa sempre più pesante nella Chiesa, e si capisce il perché: i "papisti" e censori di oggi (vedi Melloni e Bianchi) sono gli stessi che contestavano apertamente san Giovanni Paolo II nel 1989. Della Chiesa e dell'unità intorno al Papa non gliene frega niente, pensano solo a fare avanzare la loro idea di "nuova Chiesa".
C'è un’aria sempre più pesante nella Chiesa: chiunque osi soltanto mostrare qualche perplessità su alcuni interventi di papa Francesco o semplicemente ribadisca le verità di fede che la Chiesa ha sempre annunciato, finisce nel mirino dei nuovi giacobini. L’ultimo in ordine di tempo a fare le spese di questo clima è il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Gerhard Muller, che sarà questa sera a Trieste per un incontro nel quadro dell’iniziativa della cattedra di san Giusto.

Una trappola per screditare?

Il mistero della visione “inedita” di suor Lucia
Web scatenato dopo la pubblicazione del libro di Zavala su uno scritto attribuito a suor Lucia che parla di apostasia nella Chiesa. Date, perizie, l'ombra della "polpetta avvelenata": ma le ragioni per dubitare dell'inattendibilità si affiancano ai salti logici che portano a pensare che su Fatima non sia stato detto tutto.

Come era prevedibile il libro di José Maria Zavala, uscito ieri in Spagna, “El secreto mejor guardado de Fátima”, di cui abbiamo parlato ieri, ha provocato un’ampia discussione sul web. In particolare per la parte relativa a una presunta lettera di Suor Lucia, che potrebbe essere la parte “mancante” del Terzo Segreto. Un testo analogo a quello pubblicato da Zavala nel suo libro è apparso per la prima volta nel 2010, sempre in formato digitale (cioè nessuno ha mai visto o può dire di aver avuto nelle mani un originale cartaceo) sul sito “Tradition in Action”, gestito da  un brasiliano, Atila S. Guimarães, che sosteneva di averlo ricevuto il 27 aprile 2010, da uno dei suoi lettori.

Più è grossa e meglio passa?

Il cardinale Müller vorrebbe lottare contro il modernismo… 




Il cardinale Müller, ex super progressista e attuale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, avrebbe chiesto alla Fraternità San Pio X di «rafforzare» la Chiesa per lottare contro il modernismo. Tali sono le dichiarazioni riportate ufficialmente da Mons. Fellay, il Superiore generale della Fraternità.

La novità è grossa, enorme, stupefacente! Ma sembrerebbe che, come dice l’adagio: più è grossa e meglio passa! Poiché, in questa manipolazione rivoluzionaria che ha il solo scopo di imbrogliare le carte, è bene ricordare chi è realmente il cardinale Müller che, come con un colpo di bacchetta magica, sarebbe diventato un conservatore desideroso di lottare contro il modernismo!

martedì 21 marzo 2017

Quella tremenda invenzione del Nazareno.

Dio...Punirà il mondo di ( Padre Paul Kramer )




55:02

Perché Dio ...punirà I'intera umanità ( conferenza di Padre Paul Kramer )

Il piano diabolico che Satana ha rivelato durante un esorcismo (dopo le dimissioni di Benedetto XVI!)

RIPORTIAMO LA TRASCRIZIONE DI UN ESORCISMO AVVENUTO IN DATA 11 FEBBRAIO 2013!
(Questo scritto non è materia dogmatica perciò non vincola le coscienze ad aderirvi)
SATANA MOSTRA E SPIEGA IL SUO DIABOLICO PIANO IN SEGUITO ALLE DIMISSIONI DEL PAPA!

Perché succede?


La “divagarite” e la medicina per guarirla

Sempre più spesso, ascoltando i discorsi degli uomini di Chiesa o leggendo i loro testi, mi accorgo che non parlano delle cose essenziali relative alla fede e alla salvezza delle anime, ma si occupano d’altro. Lo fanno anche bene, dimostrando una certa preparazione. Ma non parlano, o parlano molto poco, o non in prima istanza, di Dio e della rivelazione divina. Non si occupano di quelli che un tempo si chiamavano i «novissimi»  (morte, giudizio, inferno, paradiso), ma preferiscono  parlare d’altro, delle cose terrene.
Definirei questo atteggiamento «divagarite». Significa che queste persone divagano.  Per esempio fanno sociologia, discettano di temi ecologici, affrontano alcune questioni economiche, scendono in campo sul piano dei diritti umani.
Non sto dicendo che siano temi di poco conto, né che la Chiesa non se ne debba occupare. Sto dicendo che, privilegiando questi temi, e trascurando Dio, la Trinità, la rivelazione, il giudizio divino e il destino dell’uomo dopo la morte, di fatto viene messa in atto una specie di autocensura. Che può essere conscia o inconscia. Ma c’è.