ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 28 marzo 2017

Il sorriso è un dono divino fatto all’uomo

Aldo, Giovanni e Giacomo: «Caro Papa, grazie: hai trasformato ogni milanese in un terrone»

CITTÀ DEL VATICANO - L’attore del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, ringraziando Papa Francesco per la sua visita a Milano, attribuisce a Bergoglio un autentico «miracolo».

«Caro Papa ti sei reso conto che hai trasformato un milione e mezzo di milanesi, in un milione e mezzo di terroni?» L'attore in un messaggio diffuso dalla diocesi milanese allude al tifo che si respirava nelle strade, all'aeroporto, in piazza Duomo, a San Siro, a Monza. 

«Sei riuscito a tirare fuori il napoletano che c’è in ogni milanese». 

Venghino signori venghino, "senza tante filosofie" *

* Lettura sconsigliata ai minori non accompagnati da genitori

Medjugorje, Lo Bue (Ass. L'Emmanuele): ''Ecco la mia vita in attesa di Papa Francesco''


Dopo la diatriba scatenatasi in seguito alle dichiarazioni del vescovo di Mostar, Ratko Peric il quale ha negato l'autenticità delle apparizioni della Madonna a Medjugorje, si è scatenata una vera e propria bufera, che ha avuto eco in tutto il mondo. IntelligoNews ha chiesto a Emanuele Lo Bue, fondatore dell'associazione 'L'Emmanuele per la nuova evangelizzazione' che ogni anno organizza pellegrinaggi al Santuario, come stia cambiando il panorama del momento e come questa e altre vicende abbiano influito sui pellegrinaggi e sull'indotto ad essi relativo. 

Medjugorje, Lo Bue (Ass. L'Emmanuele): ''Ecco la mia vita in attesa di Papa Francesco''
Abbiamo letto la diatriba scatenatasi dopo le dichiarazioni del vescovo di Mostar. Questa faccenda ha influito sui pellegrinaggi e sull'indotto? 

''Il dato del 2015 parla di un milione e ottocentomila pellegrini circa all'anno, cifra desunta dalle comunioni effettuate nelle parrocchia di Medjugorje, unità di misura delle presenze che si muovono attorno al Santuario. Dal 2015 si è avuta una flessione verso il basso per via di diversi motivi, e uno è di sicuro quello relativo alle diatribe di cui si parla, che non fanno bene al fedele, perché lo mettono un po' in confusione.

UN ‘ANGELUS MISERICORDIAE’?


I ciechi non vedono e non capiscono

Chiese vuote e pochi preti. E' la crisi del modello religioso italiano 

(Matteo Matzuzzi) "Piccole parrocchie, sacerdoti in età avanzata, quasi nulle le ordinazioni di nuovi sacerdoti. Viene deciso l' accorpamento di parrocchie con un solo parroco e altri sacerdoti collaboratori. Ma non si possono cancellare per decreto mille e più anni di storia di tante realtà e identità parrocchiali", sbottava un paio d' anni fa don Achille Lumetti, parroco di Madonna di Sotto, nel modenese. Ce l' aveva con le "integrazioni", con le nuove unità pastorali che i vescovi un po' dovunque stanno facendo nascere per tenere in piedi una presenza cristiana in paesi di mille (o meno) anime che costellano l' Italia da nord a sud. Che poi sia un tentativo di fermare un fiume in piena con una diga di carta velina, questo lo dirà il tempo. 
Per ora si va avanti come si può, tra progetti (tanti) e speranze che con l' andare degli anni qualcosa cambi, che magari la secolarizzazione arretri e che, chissà, le arche in cui rifugiarsi della cosiddetta Opzione Benedetto costruite in attesa che la marea secolarizzante passi (è da poco uscito negli Stati Uniti il saggio The Benedict Option, di Rod Dreher di cui ha dato ampio conto su questo giornale Mattia Ferraresi) possano rientrare nei porti e dare inizio alla rievangelizzazione dell' occidente.

Piacere agli uomini

UNA BASSA DEMAGOGIA

    Quanta bassa demagogia nella visita del papa ai detenuti milanesi di San Vittore. Certo ha fatto benissimo a vistarli ma il punto è la catechesi le parole che ha rivolto ai carcerati in quella occasione: eccone un estratto 
di Francesco Lamendola  





Come è noto, il cuore della visita di papa Francesco all’arcidiocesi di Milano sono state le due ore e mezza che ha trascorso fra i carcerati di San Vittore. Certo, ha fatto benissimo a vistarli: è una delle sette opere di misericordia corporale. Gesù in persona lo ha raccomandato:  Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, Ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi (Mt., 25, 34-36). Il punto, però, non è la visita in sé, ma la catechesi che l’ha caratterizzata; il punto sono le parole che il papa ha rivolto ai carcerati in quella occasione. Eccone un estratto, riportato dalla stampa di tutto il mondo:

Vi ringrazio dell’accoglienza. Io mi sento a casa con voi… Gesù ha detto: “Ero carcerato e tu sei venuto a visitarmi”. Voi per me siete Gesù, siete fratelli. Io non ho il coraggio di dire a nessuna persona che è in carcere: “Se lo merita”. Il Signore ama me quanto voi, lo stesso Gesù è in voi e in me, noi siamo fratelli peccatori. Pensate ai vostri figli, alle vostre famiglie, ai vostri genitori. Passo tanto tempo qui con voi che siete il cuore di Gesù ferito. Grazie tanto e pregate per me.

Come sempre, come è nello stile di questo abilissimo gesuita, il suo discorso è stato in apparenza perfettamente ortodosso: per capire quel che in esso non va, bisogna darsi il disturbo di approfondire le ragioni di un qualcosa che non convince tuttavia del tutto, di un qualcosa che stride con tutto quel che ha sempre insegnato il Magistero fino ad oggi, oltre che con la lettera e lo spirito vero del Vangelo. Si sente che qui c’è qualcosa di diverso; qualcosa di sottile, il più delle volte ben nascosto (qualche volta, invece, qualcosa di tremendamente paradossale e quasi di sfrontato); qualcosa che il Buon Pastore, quello autentico, non avrebbe mai detto.

Neosantimartiri

1517-2017:
500 anni di sovversione protestante


1517 – 1617 – Un secolo di luteroterrorismo



Il carnefice che pensa di essere la vittima


Il caso non è unico, ma tra i protestanti esso riveste dimensioni grandiose. Visto nel suo insieme, il quadro è perfino sorprendente.

-    Hanno messo a ferro e fuoco l’Europa per più di un secolo, suscitando dappertutto guerre civili (solo l’Inquisizione permise all’Italia e alla Spagna di venire risparmiate) (1).
-    Si sono stabiliti col terrore in tutti i paesi in cui sono riusciti a dominare.
-    Dovunque hanno perseguitatotorturato e massacrato sacerdoti e fedeli cattolici, il cui solo crimine era di conservare la fede che avevano ricevuto.

Ma per uno stupefacente prodigio, come un lupo che riesce ad infilarsi nella pelle dell’agnello che ha sgozzato, il protestantesimo ha saputo darsi, dopo tutti i suoi crimini, un’aria di rispettabilità. Meglio ancora: si è fatto passare, ed esso stesso lo pensa, per un povero perseguitato.

Pap A e Pap B*

Kirill denuncia e condanna un'eresia globale


Il Patriarca ortodosso Kirill: la Chiesa deve combattere un 'eresia globale' senza precedenti che rivendica il diritto di peccare


Mosca, Russia, 23 marzo 2016 ( LifeSiteNews ) - Il leader di 200 milioni di cristiani ortodossi della Russia dice che il mondo moderno è intriso di eresia come mai prima.

L ' "eresia" contro cui egli parla è "adorare l'umano" sancendo leggi che danno il "diritto" di peccato, che il Patriarca chiama "la nuova idolatria che rimuove Dio dalla vita umana."

E avverte che le conseguenze di questo moderno eresia "possono diventare apocalittiche".


Salvate la g/matta Ipazia

RISPOSTA AI DUBIA DEI CARDINALI? IL SOMMO PONTEFICE RISPONDERÀ ATTRAVERSO GLI SCISMATICI LEFEBVRIANI …

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La mancanza di diritto, sostituito con la emotività, il sentimentalismo ed il singolo arbitrio, oltre alla mancanza di senso comune, ed a tratti anche alla mancanza di comune senso del ridicolo, è la migliore, ma sotto certi aspetti anche peggiore risposta, che i quattro Cardinali autori dei dubia rischiano purtroppo di ricevere.
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Ariel vescovo di Laodicea
            S.E. Mons.              Ariel S. Levi di Gualdo Vescovo titolare di Laodicea Combusta

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lunedì 27 marzo 2017

Il tormentone primaverile?

Il “fenomeno” Don Minutella 


Non si combatte il caos con altro caos. Don Minutella vuole combattere il modernismo e al contempo esalta il Concilio Vaticano II e dimentica ciò che è accaduto nella Chiesa nell’ultimo cinquantennio. Le chiare parole di Don Maffei sui “conservatori conciliari”
di Cristiano Lugli
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In genere i “tormentoni” sono estivi, ma abbiamo un anticipo primaverile. Impazza da due giorni il video-appello alla “resistenza cattolica” lanciato da don Minutella, prete palermitano che gestisce un canale Facebook chiamato Radio Domina Nostra.
Fino alla comparsa in rete di questo video, don Minutella era, almeno per chi scrive, uno sconosciuto, ma interessandosene si scopre che il personaggio in questione ha un grande seguito ed è chiamato in più località italiane a parlare, a tenere conferenze. L’interesse per il don Minutella rimane ad ogni modo lo stesso che precedeva la scoperta di questo video tormentone, con una piccola variante però: l’urgenza di un approfondimento critico, visto il fenomeno che si è creato

La farina per le camole

L'ATEISMO? COLPA DEI CATTOLICI

    No non è l’ultima sparata papale ma una constatazione: gli atei gli piacciono parecchio da Scalfari alla Bonino; ma non gli sfiora mai l’idea che forse è il suo modo di essere cattolico che ne spinge tanti fuori dalla Chiesa 
di Francesco Lamendola  




Se nel mondo moderno c’è l’ateismo, la è colpa dei cattolici. No, non è l’ultima “sparata” di papa Francesco; forse – e non è una malignità, ma una pura e semplice constatazione – perché gli atei, a papa Francesco, piacciono, e anche parecchio: tanto è vero che si circonda di amici atei, da Eugenio Scalfari a Emma Bonino, da Marco Pannella a Raul Castro. No; il concetto in questione è di uno dei più “insigni” protagonisti della stagione del Concilio Vaticano II, del quale avevamo avuto già l’occasione di occuparci: il teologo domenicano Edward Schillebeeckx (cfr. Schillebeeckx e i teologi progressisti: non riforma del cattolicesimo, ma distruzione, pubblicato su Il Corriere delle Regioni il 16/03/20017). Ma è dal suo sacco che viene la farina che spinge tanti cattolici odierni, tutti debitamente progressisti e modernisti, a profondersi in scuse e a percuotersi il petto per tutto il male che la Chiesa ha inflitto all’universo mondo, agli omosessuali, agli ebrei, ai musulmani, ai luterani, agli scienziati, alle donne, ai negri, agli ortodossi, nonché all’ambiente inquinato e alle piante e agli animali minacciati di estinzione.

Ipazia da patmos a guam?



Ariel S. Levi di Gualdo, al teatro d’arte … molto drammatica

QUELLE BRUTTE STORIE DEL VATICANO II CHE NESSUNO RACCONTA PER NON INTACCARE IL SUPERDOGMA … 


Siamo alla “caduta dell’impero” e tra non molti anni la Chiesa Cattolica come sino ad oggi l’abbiamo conosciuta e intesa non esisterà più; esisterà “altro”. Il nostro sistema ecclesiale ed ecclesiastico si è già sfasciato dall’interno, ed attualmente è in corso una inquietante trasformazione. Purtroppo, sia nel Collegio Episcopale sia nel Collegio Sacerdotale non abbiamo un numero neppure minimo di elementi in grado di fronteggiare questo progressivo decadimento
«Se non vogliamo nasconderci nulla, siamo senz’altro tentati di dire che la Chiesa non è né santa, né cattolica: lo stesso concilio Vaticano II è arrivato a parlare non più soltanto della Chiesa santa, ma della Chiesa peccatrice; se a questo riguardo gli si è rimproverato qualcosa, è per lo più di essere rimasto ancora troppo timido, tanto profonda è nella coscienza di noi tutti la sensazione della peccaminosità della Chiesa».
Joseph Ratzinger, Introduzione al Cristianesimo, 1968

Sogno o son desto?

Un progetto sbagliato



Un paio di settimane fa Aldo Maria Valli ha pubblicato sul suo blog un bel post, in cui, attraverso l’allegoria del sogno, esprime la nostalgia per una normalità che nella Chiesa odierna sembrerebbe divenuta cosí rara da essere costretti a sognarla. Si tratta di venti punti sui quali è difficile non trovarsi d’accordo: sono cose talmente ovvie (o, almeno, tali erano fino a pochi anni fa), che non ci dovrebbe essere bisogno di “sognarle”. Che i parroci debbano stare vicini alle coppie che decidono di sposarsi in chiesa; che le parole del vangelo siano chiare (e sicure) e vadano interpretate nel loro evidente significato; che la liturgia abbia la sua sacralità, e quindi tutti, dal Papa fino all’ultimo chierichetto, debbano assumere un atteggiamento consono; che le pontificie accademie debbano farsi promotrici dei piú autentici valori morali, ecc. ecc., sono cose scontate per ogni buon cattolico. Talmente scontate che non dovremmo star qui a parlarne. E invece, nel momento storico che ci troviamo a vivere, sono diventate oggetto di nostalgia, visto che la “normalità” è diventata un’altra, e coincide con l’opposto di tutte quelle ovvietà (che pertanto finiscono per essere considerate eccezioni, stravaganze, singolarità). Grazie, perciò, a Valli per averci ricordato che molto di ciò che oggi viene spacciato per normale, normale non lo è affatto.

E le finestre?

Né muri né ponti per i migranti, ma porte. Per aprire e per chiudere, con discernimento

migrazioni
"È la tragedia più grande dopo quella della seconda guerra mondiale": così papa Francesco ha definito pochi giorni fa il fenomeno delle migrazioni, che gli sta straordinariamente a cuore e sul quale interviene senza posa.
L'accoglienza è il suo dogma, sia pure in proporzione alle "capacità" di ciascun paese di "integrare" i nuovi venuti. E "non muri ma ponti" è la parola d'ordine che ripete spesso, come monito alla Chiesa e agli Stati.
Ma quanto vale questa immagine, pur suggestiva? Il monaco Giulio Meiattini, dell'ordine di san Benedetto, sostiene che un'altra immagine, quella della porta, sarebbe più appropriata, per meglio esprimere che cosa fare con i  migranti.
Ha pubblicato le sue riflessioni sull'ultimo numero della rivista "La Scala", trimestrale di spiritualità dell'Abbazia della Madonna della Scala, a Noci, alla quale appartiene.

κακός αγγἐλιον

Ma su confini e povertà non convince

Su alcuni temi i sogni di Papa Franceso sono nutriti di slogan e pie esortazioni svincolate dal buonsenso

Certo, vedere un milione di persone in piazza a Milano per il Papa allarga il cuore. Nel momento in cui a Roma va in scena l'Europa dei leader subissata dai cortei di protesta, a Milano il popolo mostra davvero da che parte sta.
Questo Papa è realmente popolare, qualcuno ha azzardato che è pure pop.

Certo che é lui, no doubt..!?

BERGOGLIO: MA E' LUI DIO ?

    Vien da chiedersi se Dio sia lui o se sia quell’Altro: il papa non sta predicando il Vangelo di Cristo ma "il suo". Che ha una tonalità tutta umana ma non eleva verso Dio di questo l’accusiamo altro che gabinetto chimico 
di Francesco Lamendola  




A vedere le folle strabocchevoli, e soprattutto scomposte, che osannano papa Francesco, vien da chiedersi se Dio sia lui o se sia quell’Altro, quel Gesù Cristo che si è fatto uomo ed è morto per amore degli uomini, e più precisamente per rimettere i loro peccati, al fine di strapparli al mondo malvagio (cfr. san Paolo, Galati, 1, 4); e vien da chiedersi se il Vangelo abbia trovato il modo di riconciliarsi con il mondo, sicché questo non è più il nemico irriducibile, che deve essere vinto, e, possibilmente, convertito, oppure lasciato alla sua perdizione, se non vuol convertirsi, bensì un interlocutore più che valido, con il quale si deve comunque “dialogare”, qualsiasi cosa ciò significhi, ma non tentare di convertirlo, perché ciò sarebbe irrispettoso della sua “libertà”. Un concetto di libertà, questo, che non è cattolico, e nemmeno cristiano, se è vero, come è vero, che il Magistero ha sempre insegnato che la vera libertà non può essere mai disgiunta dalla verità, e che fuori della Verità di Cristo (Io sono la via, la verità e la vita) non esiste alcuna libertà, ma, semmai, solo licenza e confusione.

Se sbaglia lo corrigeranno?

I dubia e la correzione Una fake news
Una conferenza negli Stati Uniti di Burke viene usata nel mondo anglosassone per confermare l'intenzione di presentare una correzione formale a Papa Francesco sulla vicenda dei Dubia. Ma il cardinale non ha detto affatto questo. Si è limitato a prendere atto che in assenza di risposte bisognerà considerare il magistero precedente. Insomma: una fake news.

Soprattutto nel mondo anglofono gira sul web quella che è ora di chiamare con il suo nome, e cioè una fake news. Si tratta della faccenda della possibile “correzione formale” del Papa evocata in qualche occasione da parte del cardinale Raymond Leo Burke a proposito del capitolo VIII di Amoris laetitia.
La questione è nota, il cardinale Burke è una delle quattro porpore che hanno presentato i famosi cinque dubia, dubbi, a proposito di alcuni passaggi di Amoris laetitia, in particolare riferiti al possibile accesso all'Eucaristia per le coppie cosiddette irregolari. I dubia, tecnicamente, pongono quesiti a cui si risponde con un “sì” o con un “no”, al fine di fare chiarezza su aspetti che vengono ritenuti poco chiari; i cinque dubia vanno al cuore della dottrina morale cattolica.

domenica 26 marzo 2017

Le nostre liturgie appaiono stanche

La liturgia c.d. tradizionale ed i gruppi Summorum Pontificum. Il senso di una presenza

Testo dell’intervento tenuto a Brindisi presso l’hotel Virgilio, giovedì 9 marzo 2017 dal dott. Antonio Alò, moderatore della sezione Liturgia della Scuola Ecclesia Mater.

La Scuola Ecclesia Mater è una realtà regionale e nasce dalla volontà dell’ecclesiologo e compianto p. Garuti, del canonista p. Jaeger e del teologo don Nicola Bux, per dare visibilità e attuazione alle scelte di Benedetto XVI in campo liturgico.
Mi permetterete di dire che chi aderisce alla Scuola Ecclesia Mater non è seguace dei fondatori, come qualcuno può pensare, ma vuole essere cooperatore della Verità, per la cui diffusione non disdegna il dialogo, ma anzi lo cerca: ad intra ad extra della Chiesa.
Ad intra: soprattutto con chi non comprende le ragioni del Motu proprio Summorum Pontificum cura di Benedetto XVI;ad extra: con chi, pur non essendo cattolico, è affascinato dal linguaggio del bello della Chiesa.
Il Beato Schuster scriveva: «Spesso nelle chiese, infatti assistono dei protestanti, degli ebrei, delle persone senza alcuna religione. L’esperienza dimostra che un coro ben eseguito, delle funzioni celebrate con ordine, con maestà e con devota pompa possono fare su quelle anime una profonda impressione».

Era tutto troppo prevedibile?

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Eleison Comments DVI
DECLINING  SLOWLY  –  I

Lento declino - I
Qui di seguito una testimonianza, abbreviata, giunta dagli Stati Uniti, che centra bene diversi problemi: -

Alla Fraternità San Pio X è stata data una nuova immagine, non è più com’era prima. Come la FSSPX originaria apparteneva alla Chiesa cattolica, così la Neofraternità appartiene alla Neochiesa. Per coloro che sono abbastanza vecchi da ricordare, è come se il Vaticano II tornasse di nuovo, solo in peggio, perché questa volta non vi è alcun attacco dottrinale diretto, né un Concilio generale, questa volta la rivoluzione si sta diffondendo lentamente, con un’impercettibile trasformazione sociale.

Mentre le apparenze della Tradizione vengono mantenute, il movimento tradizionalista sta lentamente cambiando da dentro. Esteriormente e materialmente le cose sembrano avere più successo che mai, con l’aumento della mole di denaro e degli edifici, ma interiormente e spiritualmente vi è decadenza, perché la malattia del modernismo ne ha impercettibilmente infettato i ranghi. Diversi sintomi indicano che si tratta dello stesso modernismo: per esempio, i nuovi giovani sacerdoti dalla faccia felice della Fraternità, sono esattamente come i “preti di pace” degli anni ‘60 e ‘70, come li chiamava il grande cardinale Mindszenty. A molti manca la mascolinità, a differenza della precedente generazione di sacerdoti, e sono fin troppo simili ad alcuni dei più importanti insegnanti laici della Neofraternità.

Nuovi tradizionalisti*?

Don Luca confessa dal pulpito: «L’infiltrato che fa le corna? Sono io»

Il personaggio immortalato dai fotografi al parco di Monza, prima della messa del Papa, è un parroco «di frontiera» brianzolo, don Luca Raimondi, 50 anni. Domenica mattina durante l’omelia ha spiegato il motivo del suo gesto scherzoso


Braccio sinistro alzato, la mano che mostra indice e mignolo. E lo sguardo a prima vista truce. Per chi ha visto le foto della messa di papa Francesco, il tizio con la veste bianca e il berretto variopinto che fa le corna nel pratone del parco di Monza appariva decisamente «fuori dal coro» nel gruppo dei sacerdoti in attesa dell’arrivo del Santo Padre. Tanto che è diventato «l’infiltrato». Ma infiltrato non è. Ha tutto il diritto di starci, quell’uomo con la coppola a scacchi. È un sacerdote a tutti gli effetti: don Luca Raimondi, responsabile di quattro parrocchie di una Comunità pastorale che comprende tre paesi della Brianza. Parroco di frontiera, di quelli che la Curia manda quando c’è da fare il lavoro duro, come risollevare una parrocchia e avviare nuovi progetti.

Io speriamo che..

BURKE: SPERO ANCORA CHE IL PAPA RISPONDA AI DUBIA. LA CONFUSIONE È DANNOSA PER LA CHIESA. INSISTEREMO.


La sera del 24 marzo il cardinale Raymond Burke parlava nella parrocchia di Saint Raymond di Peñafort a Springfield, Virginia, e ha risposto ad alcune domande relative ai “Dubia” presentati da quattro cardinali, e alla possibile correzione formale che un’eventuale mancanza di risposte da parte del Pontefice potrebbe rendere necessaria.
Il parroco di Saint Raymond, padre John De Celles, ha posto alcune domande al cardinale. Ecco qualche brano de colloquio.

Cuori spenti

Verità e Amore, un linguaggio da ritrovare

Dio è Verità e Amore, ma prima di tutto Verità. Si insegna giustamente che la Verità può dirci cos’è l’Amore, ma l’Amore, da solo, non può dirci cos’è la Verità.
C’è una profezia di Nostro Signore Gesù Cristo che vale per gli ultimi tempi (Lc 18, 8): «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Guardiamo adesso l’umanità che abita sulla terra. La fede è quasi scomparsa, perché nella Chiesa Cattolica, la Chiesa universale, si crede in un dio inventato dall’uomo, un dio che giustificherebbe il peccato.
Molti di più non credono affatto, oppure adorano un dio che non è Padre (i non cristiani) o satana stesso (gli occultisti).

Ormai sicuri di aver vinto la partita

IL DIAVOLO COMINCIA A MOSTRARSI

    Il diavolo comincia a mostrarsi apertamente. Stiamo parlando dei suoi seguaci dei suoi servi sciocchi ormai sicuri di aver vinto la partita: che cosa significa il nuovo aeroporto internazione di Denver? È un tempio del Male? 
di Francesco Lamendola  





La beata Katharina Emmerich (1774-1824) riteneva, in base alle sue visioni, che l’umanità stesse entrando nell’era del diavolo; a lungo, però, il diavolo ha giocato a nascondino con gli uomini, seguendo la strategia intuita da Baudelaire, quella di far credere ad essi che egli non esiste: ora, però, qualcosa è cambiato e i tempi, evidentemente, sono maturi perché egli getti l’ultima maschera e cominci a mostrarsi apertamente, beffardamente, senza più nascondersi, anzi, ostentando con protervia la sua presenza inquietante.
Non stiamo parlando, è ovvio, del diavolo in se stesso, il cui vero volto nessuno conosce, anche perché, se qualcuno lo conoscesse, ne morrebbe di spavento; stiamo parlando delle azioni dei suoi seguaci, quelli consapevoli e quelli inconsapevoli, dei suoi servi sciocchi (sono tutti sciocchi, perché chiunque si mette a servire il grande ingannatore, non può che restare beffato, oltre a perdere la propria anima) e della loro recente sfacciataggine, palese nella sicumera che li spinge a mostrare alla luce del sole quel che stanno facendo, e per conto di chi. Sono ormai talmente sicuri di aver vinto la partita (poveri sciocchi: non sanno di averla persa comunque, loro, e fin dall’inizio) che non temono le conseguenze di una simile audacia; non hanno più paura di niente di nessuno. In parte, contano sul processo di assuefazione degli uomini alle cose più turpi e più inverosimili, processo che è stato scientificamente studiato e calcolato, poi messo in atto mediante l’azione congiunta e concentrica di tutti i mass media del pianeta, asserviti, in un modo nell’altro, al grande disegno diabolico (vedi la “finestra di Overton”); in parte ritengono che ben poche persone possiedano sufficiente autonomia di giudizio e spirito critico, e sufficiente senso morale, per capire davvero quel che significano le loro opere. Tuttavia ritengono di non correre alcun rischio, perché quei pochi non verrebbero creduti, mentre loro godono di aderenze, sostegni e protezioni a tutti i livelli del potere: politico, economico, finanziario, giudiziario, militare e poliziesco.

Il Papa della porta accanto

Papa Francesco usa un bagno chimico e la gente lo fotografa

Fuori programma durante la prima tappa della visita di papa Francesco a Milano, al complesso delle Case Bianche di Via Salomone. Il Pontefice si è fermato qualche minuto a una toilette chimica ai lati della strada: decine i fedeli che hanno voluto immortalare la scena con i loro smartphone.


Selfie, baci e scherzi: ecco a voi il Papa della porta accanto

Fa battute sulle suocere, usa i bagni chimici e telefona in ospedale a chi non è potuto esserci

sabato 25 marzo 2017

L'ira di Dio viene, e "queste sono le cose" per le quali essa viene

L'IRA DI DIO E' VICINA

    «Che nessuno v’inganni! Poiché per queste cose piomba l’ira di Dio». Chi illude i cattolici con una falsa dottrina porta su di sé una responsabilità immensa: quella di tutte le anime che si perdono per causa sua 
di Francesco Lamendola  





Qualcuno sta ingannando il popolo dei fedeli? Qualcuno sta illudendo i cattolici con una dottrina falsa ed eretica, secondo la quale la salvezza è assicurata a tutte le anime, indipendentemente dai meriti e anche senza il pentimento dei peccati? Se è così, la cosa è gravissima, perché la Chiesa, per la prima volta nella sua storia due volte millenaria, starebbe guidando le pecorelle non verso i pascoli del Signore, ma verso il baratro spalancato sulle fiamme dell’inferno.
Ammoniva san Paolo circa il peccato e le sue conseguenze, nella Lettera agli Efesini (5, 1-17):

Siate dunque imitatori di Dio come si conviene a figli diletti; e camminate nella carità, a esempio di Cristo che ci ha amati, e per noi ha dato se stesso, quale oblazione e sacrificio di soave odore a Dio. Fornicazione e qualsiasi altra impurità o avidità, neppure si nominino tra voi, come si addice a santi; né oscenità e discorsi vani, o facezie ambigue, tutte cose indecenti, ma piuttosto ringraziamenti a Dio. 
Poiché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impudico, o avido, che val quanto idolatra [perché la cupidigia è una forma di idolatria delle cose, come il paganesimo: nota nostra], sarà erede del regno di Cristo e di Dio.
nessuno vi inganni con vani ragionamenti, poiché per queste cose piomba l'ira di Dio sui figli della disobbedienza; non vogliate dunque avere a che fare con costoro.