ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 9 maggio 2017

Questa profezia non è condizionata

Fraternità Sacerdotale San Pio X Centenario delle Apparizioni di Fatima:13/14 Maggio 2017 Priorato di Albano Laziale


"Il Mio Cuore Immacolato Trionferà!". Questa profezia di Nostra Signora di Fatima, a differenza della maggior parte delle altre, non è condizionata: essa si compirà e niente potrà impedire che ciò accada. Il Trionfo è una certezza. Conseguirlo è lo scopo per il quale la Madre di Dio ci sta rendendo visita da così tanto tempo. Alla fine, ci assicura la Madonna, il Suo Cuore Immacolato trionferà. Al culmine della battaglia tra il bene ed il male, fra la Chiesa (specialmente Maria) e il Dragone (Satana e i sui seguaci), la bontà sarà totalmente trionfante sulla malvagità. La battaglia sarà terminata. Il Maligno verrà sconfitto, la sua testa sarà schiacciata dal calcagno di Maria. La Donna vincerà.



“Rigidi onesti” e i “rigidi ipocriti”

A proposito di rigidità


Qualcuno dirà che voglio fare le pulci al Santo Padre. Il fatto è che quando un Pontefice — con i suoi buoni motivi che non sarò io a contestare — decide di abbandonare quell’aura sacrale che aveva finora avvolto la sua persona, per mettersi al livello degli altri, è inevitabile che, cosí facendo, si esponga a possibili critiche. Penso che questo Papa Francesco lo abbia previsto e che, tutto sommato, non solo non gli dia fastidio, ma gli faccia pure piacere. È ovvio che, se un Papa non limita il suo magistero alle encicliche e ai discorsi ufficiali, ma ritiene utile tenere quotidianamente una meditazione a braccio sulla liturgia del giorno, qualcuno possa avanzare degli appunti alle sue riflessioni, che non sono — come ho avuto modo di dire in altra occasione — “magistero” propriamente detto, ma semplice esercizio del munus docendi della Chiesa, come nel caso di qualsiasi altro sacerdote. Ciò che conta è che, se si fa una legittima critica, essa si mantenga nei limiti della buona educazione ed entro i parametri previsti dal diritto:
In modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, [i fedeli] hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa; e di renderlo noto agli altri fedeli, salva restando l’integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l’utilità comune e la dignità delle persone (can. 212, § 3).

Falsi pastori che tradiscono il gregge

METICCIATO E FUTURO DELL'ITALIA

    Monsignor Perego non solo predice, ma prescrive il meticciato quale futuro dell’Italia. E' evidente che, se il popolo italiano si sta estinguendo, l’ingresso di un incessante flusso di migranti ne affretterà solo la fine 
di Francesco Lamendola  




Non perdono un’occasione per sparare le loro bordate; non trascurano il più piccolo spiraglio per andare all’attacco e imporre con prepotenza, e con assoluto disprezzo delle opinioni altrui, la loro visione della società futura, anche molto al di là e molto al di fuori dell’ambito di loro competenza, che è, o dovrebbe essere, quello spirituale e religioso: tale è lo stile dei cardinali e dei vescovi della neochiesa massonica al tempo di papa Bergoglio.
Le ultime bordate le ha sparate il nuovo vescovo di Ferrara, Gian Carlo Perego, che è anche il Direttore generale della fondazione Migrantes, organismo della Conferenza Episcopale Italiana che si occupa dei “migranti” e dei “profughi” – ci sia lecito virgolette queste due parole, visto l’abuso inaudito che se ne fa nel linguaggio corrente del buonismo politicamente corretto – che giungono in Italia. A Ferrara, monsignor Perego c’è andato in sostituzione del vescovo Luigi Negri, sostenitore di una linea più vicina al sentire del pontificato di Benedetto XVI e, dunque, rappresentante del “vecchio”; mentre Perego è un uomo del nuovo corso bergogliano, e papa Francesco ha voluto metterlo proprio lì per sottolineare una rottura, una netta discontinuità rispetto al suo predecessore.

«Risorgerà, vi dicevo…»

Summorum Pontificum compie 10 anni chi crede s’armi e combatta



Chi può non manchi: 14-17 Settembre a Roma per il Pellegrinaggio, al termine dell’articolo, il link al programma.
Chi ha seguito le vicende oramai storiche della così detta “Messa antica”, conosce perfettamente il travaglio che Essa ha subito. Qui vogliamo rivolgerci soprattutto al cuore dei nostri Lettori, a quanti sono a digiuno sui fatti, a quanti ben conoscono gli eventi che si sono succeduti anche per fare un bilancio che, è bene evidenziarlo, è tutto in positivo a cominciare proprio dal sacrificio e dalle persecuzioni contro chi ha lottato (e lotta) per il funzionamento di questo Rito “di sempre”, come ci piace giustamente chiamarlo.
In questo link, nel paragrafo “L’apostasia prese il sopravvento“, troverete la descrizione drammatica del gesuita Padre Malachi Martin, di cosa accadde da una domenica all’altra: «Quando la violenza dei venti fu passata e spuntò il nuovo giorno, la gente si guardò in giro e scoprì all’improvviso che il latino universale della messa non c’era più. Ma non era tutto: anche la messa non c’era più. Al suo posto c’era un nuovo rito che assomigliava all’antica messa come una capanna assomiglia a una dimora palladiana… (..) In molte chiese, membri della congregazione furono espulsi immediatamente per “disturbo alla celebrazione” perché avevano osato genuflettersi o, peggio, inginocchiarsi, per prendere la santa comunione. Per espellere coloro che non volevano allontanarsi fu chiamata la polizia.»

La lotta tra il bene e il male?

"Messa" luterana ispirata alla Saga Star Wars



01:02

Nel quartiere "Mitte" di Berlino, la chiesa protestante luterana di Zion ha sorprendentemente celebrato la consueta messa della domenica in tema con la popolarissima saga cinematografica "fantasy" per creare un parallelismo con la lotta tra il bene e il male. I due pastori hanno impugnato delle spade laser, mentre tra i banchi numerosi fedeli indossavano gli abiti e le maschere degli eroi "galattici"

www.repubblica.it/…/1


Senza vergogna

I teologi modernisti mostrano le carte: la lettura giusta di Amoris laetitia è contro Veritatis Splendor Lo ammettono. E' l'enciclica di san Giovanni Paolo II il vero "nemico" e la grande imputata colpevole di aver bloccato la teologia morale. Lo sostiene un fuoco incrociato di teologi à la page con in testa Andrea Grillo. "Veritatis splendor "sbaglia sugli assoluti morali e il rifiuto di un'etica della situazione e perché è un pronunciamento magisteriale sulla materia morale, che si vuole sganciata dalla Rivelazione. Amoris Laetitia interverrebbe per sanare la frattura". Ma le cose non stanno così perchè contraddirla significa intaccare l'unità della Chiesa.

Dopo il convegno “A un anno da Amoris laetitia. Fare chiarezza”, organizzato a Roma da La Nuova Bussola Quotidiana e dal mensile di apologetica Il Timone, c'è un fatto nuovo e interessante che si inserisce nel dibattito posto dai dubia che quattro cardinali hanno rivolto al pontefice sulle parti ritenute ambigue dell'esortazione apostolica. Un fatto e una domanda. Che meritano di essere conosciuti.

Ci sarà da vergognarsene?

LESSICO PAPALE
ovvero:l’omologazione al ‘politicamente corretto’


Non poteva non accadere anche questo, che, cioè, Papa Bergoglio ancora una volta si omologasse, con accenti veementi e risultati ameni, al ‘politicamentecorretto’. Diciamo di quel parlare, e pensare, che rifiuta termini di oggettiva, pertinente e talora forte connotazione sostituendoli con altri che tendono a sbiadirne ed edulcorarne l’impatto semantico e che, il più delle volte, sono perifrasi o diciture. Le classiche litoti.

Valga, ad esempio, il vocabolo “bidello” resuscitato come “operatore scolastico” o “cieco” – di cui è pieno il Vangelo – con “non vedente” o ‘prostituta’ con ‘donnina allegra’ e via elencando.



Sabato 6 maggio 2017, davanti ai ragazzi delle “Scuole della pace” ricevuti in Vaticano, riferendosi all’ordigno bellico statunitense, la famosa e funesta bomba MOAB (Massive ordnance air blast bomb), diversamente chiamata come “Mother of all bombs” (Madre di tutte le bombe e, probabilmente di tutte le bufale), il Papa si “è vergognato” dell’uso di ‘madre’, che è sinonimo di vita, accostato a una bomba. “La mamma dà vita e questa dà morte e noi diciamo mamma a quell’apparecchio. Che cosa sta succedendo?” (Il Giornale, 7 maggio 2017).
   

lunedì 8 maggio 2017

Una profezia incompiuta


FATIMA, DE MATTEI: LA PROFEZIA INCOMPIUTA. SEGRETO NON SVELATO. IL PERITO CALLIGRAFO CONFERMA: È LA MANO DI SUOR LUCIA.

Sabato prossimo, 13 maggio, cadono i cento anni dalla prima delle Apparizioni della Madonna a Fatima. Nelle settimane passate ci siamo occupati varie volte di questo tema, sia in relazione al libro di José Maria Zavala “El secréto mejor guardado de Fatima”, che al nostro “Il segreto non svelato. A cento anni dal futuro della Chiesa”, sia riportando un’intervista del cardinale Joseph Zen Ze-kiun. Oggi vi offriamo una breve intervista del prof. Roberto de Mattei sul significato attuale e futuro di Fatima; e qualche brano di un’intervista di Begona Slocker, il perito calligrafo del Tribunale di Madrid che ha eseguito una perizia sulla presunta parte non svelata del Terzo Segreto attribuendola alla mano di suor Lucia Dos Santos, la terza dei veggenti della Cova de Iria.

Senza che possa esserci alcun dubbio

Lettera aperta ai fedeli
di sette decani francesi della Fraternità San Pio X
e dei Superiori delle comunità amiche maschili
7 maggio 2017




La lettera è stata pubblicata sul numero di maggio del giornale Le Chardonnet ed è stata letta in diverse chiese e cappelle della Fraternità


Carissimi fedeli,

lo scorso 4 aprile, la Pontificia Commissione Ecclesia Dei ha reso pubblica una lettera del suo Presidente, il cardinale Müller, relativa ai matrimoni celebrati dai sacerdoti della FSSPX. Esplicitamente approvata dal Papa, che ne ha ordinato la pubblicazione, questo documento intende regolamentare i matrimoni celebrati nel quadro della Tradizione cattolica.

In seguito a questa lettera, una vasta campagna di comunicazione, proveniente da ambiti molto diversi, vuole lasciar credere che con questo gesto il Papa riconoscerebbe puramente e semplicemente i matrimoni celebrati da noi, e cioè riconoscerebbe la validità di tutti i matrimoni che abbiamo potuto celebrare fino ad oggi. La realtà, ahimè, è ben diversa.

Dal momento che questa questione vi tocca da vicino, riguarda le vostre famiglie, i vostri figli in età di matrimonio, il vostro avvenire, noi ci teniamo a chiarire le cose, tanto sulla portata reale di questo documento romano, quanto sulla nostra attitudine.


Nel mondo dei sogni..

Critiche islamiche contro Al-Azhar. L'altra faccia del viaggio di Francesco in Egitto

imam
A distanza di una settimana dalla visita di papa Francesco in Egitto, molto si è detto su ciò che ha fatto lui. Poco invece su ciò che è accaduto sull'altra sponda, quella dell'islam.
Qui ha fatto testo il discorso del grande imam di Al-Azhar, lo sceicco Ahmad Al-Tayyib, pronunciato in arabo e leggibile integralmente nella versione ufficiale in inglese, in quest'altra pagina:
Al contrario di Francesco, che nel suo discorso immediatamente successivo ha ricondotto le violenze compiute in nome della religione a una "falsificazione idolatrica di Dio", con un'allusione non esplicita ma trasparente al terrorismo e alle guerre di matrice islamica, Al-Tayyib ha sostenuto che "non c'è una sola ragione logica che giustifichi" tali violenze se non "il commercio e la vendita delle armi", più l'oblio che la "civiltà moderna" ha calato sulle "religioni divine e le loro etiche immutabilmente stabilite".

Insegnare il silenzio


“Animare” la liturgia? No, grazie. Meglio servirla

    Entro in libreria e vedo numerosi «sussidi per l’animazione liturgica». Di fronte a questi testi resto sempre un po’ perplesso. Che cosa mai ci sarà da animare nella liturgia? Se devo essere sincero, le nostre liturgie a me sembrano già fin troppo animate, nel senso che ci vedo molta umana fantasia e poco raccoglimento, una certa confusione e poca adorazione.
Il chiacchiericcio che c’è in chiesa, prima dell’inizio della celebrazione, è rivelatore. Possibile che le persone non riescano a stare in silenzio nemmeno qui? Possibile che non si riesca più a distinguere tra uno spazio e un tempo ordinari e uno spazio e un tempo sacri?
Più che sussidi per l’animazione liturgica pubblicherei sussidi per insegnare il silenzio.

Volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso

 Supplica alla Regina del SS. Rosario di Pompei


Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti in questo giorno solenne, effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie.

Dal Trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso, su di noi, sulle nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono.

O Madre, implora per noi misericordia dal Tuo Figlio divino, e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono.

Ave Maria

Acriter et fideliter

                    


GUARDIA SVIZZERA: UNA ROSA PER FRANCESCO, LA SVEGLIA DI GRAF

Sabato 6 maggio è stata rinnovata la tradizione del Giuramento delle nuove guardie svizzere, stavolta in numero di 40. Per l’occasione la presidente della Confederazione Doris Leuthard è stata ricevuta in udienza dal Papa, donandogli una piantina di rose molto particolare. Due discorsi ‘forti’ del colonnello Christoph Graf, comandante della Guardia. La cerimonia in presenza dell’assessore della Segreteria di Stato mons. Paolo Borgia.
Sono i 40 gli alabardieri che hanno prestato giuramento come nuove guardie svizzere nella tradizionale cerimonia del 6 maggio, anniversario della morte di 147 commilitoni caduti in difesa di Clemente VII durante il Sacco di Roma del 1527. E’ un numero rallegrante (anche se il reclutamento permane difficile), sensibilmente superiore non solo a quello del 2016 (23 le nuove guardie) ma anche alle cifre registrate precedentemente (solo nel 2008 si erano raggiunte le 38 unità). Tra i 40, quattro gli svizzero-italiani (tre ticinesi e un grigionese di lingua italiana); hanno giurato in tedesco 23 alabardieri, 13 in francese, nessuno in retoromancio. Da ricordare che le nuove guardie hanno partecipato per la  prima volta a un corso di quattro settimane di istruzione nel centro militare di Isone (canton Ticino – vedi in questo stesso sito, rubrica “Svizzera”, “Guardia svizzera: accordo storico con il Canton Ticino”, 2 ottobre 2016).  

Delirio d'onnipotenza

UN UOMO MOLTO PERICOLOSO

    Il video shock: "Macron est un psychopathe" un’analisi controcorrente del professor Adriano Segatori psichiatra e membro della sezione scientifica di “Psicologia Giuridica e Psichiatria Forense” dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi  



domenica 7 maggio 2017

La buona strada


Fatima. Il rinnegamento degli inganni della modernità...
A Fatima la Madonna propone una via di conversione radicale che si presenta come conversione dal naturalismo alla Fede soprannaturale, dal primato dell’immanenza al primato della trascendenza, dal primato dell’uomo al primato di Dio.

Se l’evangelico messaggio di Fatima è un nutrito e santificante programma di spiritualità cattolica, indica anche con estrema chiarezza che l’umanità deve preparare la strada a questo programma di santità offerto dagli appelli della Madonna e dell’Angelo della Pace (“pars construens”) applicando un rimedio previo necessario (“pars destruens”) se si vuole intraprendere la strada di un’autentica conversione di vita. Questo rimedio previo ha tutto il valore di una predisposizione imprescindibile ed è la necessità di rifiutare, di rinnegare gli inganni della modernità ritornando ad una concezione della vita sacrale, alla stregua di quella che caratterizzò la Civiltà cristiana del Medioevo.
Infatti «a Fatima la Madonna ha fatto una lettura decisamente negativa della modernità [...]. Dare ascolto alle parole della Madonna di Fatima significa [...] rigettare la mentalità che è alla base degli aspetti rivoluzionari del mondo moderno; vuol dire intraprendere un cammino di conversione, nel senso proprio della parola, cioè un tornare indietro salvo poi riprendere la buona strada laddove si era lasciata. E la buona strada non è altra che quella della Civiltà cristiana, che si tratterebbe dunque di restaurare» (1).

Chi nuoce e chi no..

Nuoce gravemente alla salute eterna

Postato da 

Contro l'acidità di stomaco


THE POLITICAL POPE. UN LIBRO NEGLI USA ANALIZZA CRITICAMENTE IL PONTIFICATO DI BERGOGLIO.


Ci sembra interessante rilanciare qualche brano dell’intervista che Maike Hickson, di OnePeterFive, ha fatto a George Neumayr, autore del libro “The Political Pope”, e il cui sottotitolo è: “Come papa Francesco sta deliziando la Sinistra liberal e abbandonando i Conservatori”. Il libro di Neumayr, che è uscito il 2 maggio scorso negli Stati Uniti, è un’analisi critica dei primi quattro anni del regno di papa Bergoglio. Non sappiamo se e quando uscirà in Italia; ma certamente è un contributo al dialogo sulla situazione della Chiesa far sentire una voce come quella di Neumayr.

Zitti e quatti

La fondatrice di Moas: "Indagini sulle Ong? In aula e con segretezza"

Regina Catrambone: "Se bisogna fare un'indagine ben venga, ma non gli stillicidi mediatici, facciamoli nelle aule dei tribunali con le porte chiuse e con la segretezza..."
"Io non lo vedo il procuratore Zuccaro. Noi vorremmo collaborare con tutti.

Tutti mi chiedono di questo procuratore, ma io non lo conosco e credo che lui non conosca né me né mio marito. Se bisogna fare un'indagine ben venga, ma non gli stillicidi mediatici, facciamoli nelle aule dei tribunali con le porte chiuse e con la segretezza...". Lo ha detto Regina Catrambone, fondatrice dell'Ong Moas, oggi a Catania, dopo lo sbarco di 394 migranti e del cadavere di un ragazzino trovato morto sul gommone ucciso da un colpo di arma da fuoco.

Disorientamento Pastorale



⇛⇛ DAL CANALE "thomaquinas" link qui ⇓⇓⇓ https://www.youtube.com/channel/UCIXD...
"L’ Autore del saggio - DANILO QUINTO (Bari 1956), giornalista e saggista. Dirigente per molti anni del Partito Radicale, se ne allontanò dopo la conversione alla fede cattolica, come egli stesso racconta nel libro-verità intitolato Da servo di Pannella a figlio di Dio (2012). Sugli argomenti di questo libro ha pubblicato vari libri, tra i quali il saggio intitolato “Ancilla hominis”: la Chiesa è il Corpo Mistico dell’uomo? (2015)."
⇛⇛⇛ https://www.youtube.com/watch?v=-0GT2...

Disorientamento Pastorale - Danilo Quinto - Firenze 2017

Altro che «effetto Bergoglio»!

La messa è finita: tre italiani su quattro non vanno in chiesa

A salvare piccole e grandi parrocchie restano soltanto gli anziani: sono il 40% dei fedeli


Roma - Don Gabriele da 25 anni presta servizio tra i residenti di Corviale, alle periferie occidentale della Capitale.

Se provate a chiedergli perché la parrocchia di San Paolo della Croce è sempre mezza vuota, allarga le braccia, sorride di un sorriso amaro, e risponde: «Qui non è che manca la fede. Qui il problema è che c'è troppa modernità e troppo cemento». I pochi residenti che frequentano le messe preferiscono prendere un autobus (anche se per la maggior parte di loro, vista l'età, è un sacrificio) e andare a prendere la comunione a San Girolamo, verso la Portuense, con la sua aria rassicurante fatta di tetto spiovente e facciata a cortina.

Ma Gesù avrà mai riso?

L’umorismo di Dio 


di Carla D’Agostino Ungaretti

“Signore, / dammi una buona digestione / e naturalmente anche qualcosa da digerire . / Donami la salute del corpo / e il buonumore necessario per mantenerla … /  Dammi, Signore, il senso dell’umorismo. / Concedimi la grazia di comprendere uno scherzo, / per scoprire nella vita un po’ di gioia e farne parte anche agli altri. / Amen”. (S. Tommaso Moro).
Quando molti anni fa lessi l’anticristiano, ancorché pregevole, romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa”, mi sentii stimolata ad andare alla ricerca del mio antico testo di religione del Liceo per rinfrescarmi un po’ la memoria in merito ad un problema  catechistico di cui avevo sentito parlare durante la mia formazione cristiana ma che, col passare degli anni, avevo finito per dimenticare.  Il problema riguardava l’umorismo nella Sacra Scrittura e suscitava un interrogativo davvero intrigante: “Gesù avrà mai riso?”. Ma anche allora le pressioni esercitate su di me dal lavoro e dalla famiglia mi costrinsero ad occuparmi di altre priorità, il tempo passò inesorabilmente e la mia curiosità si affievolì nel dimenticatoio.

Forse che si scotterebbero la lingua

GESU'E'IL SOLO CAPO DELLA CHIESA

    «Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa». A lui e solamente a lui è giusto e doveroso guardare, quando la fede vacilla; a lui e solamente a lui spetta di condurre la barca di Pietro, servendosi dell’opera umana 
di Francesco Lamendola  



In questo momento storico così delicato per la vita della Chiesa e per tutti i seguaci di Gesù Cristo, quando le folle appaiono sedotte da un pastore del gregge che non agisce da pastore, ma da lupo travestito da pastore, e che non si cura della salute delle sue pecorelle, ma che incessantemente ricerca l’applauso e la lode per se stesso, e intanto semina errori teologici e pessimi esempi pastorali, il tutto nella cornice di una liturgia che non ha più nulla di sacro ma che pare ideata apposta per allontanare la anime da Dio, si può trovare un grande conforto nella rilettura di quel poema in prosa che è anche un altissimo documento dogmatico, contenuto quasi al principio della Lettera ai Colossesi (1, 13-20), in cui san Paolo tocca uno dei vertici della scienza delle cose divine, ma anche della sua ricca, profonda e generosa umanità