ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 24 maggio 2017

Sta arrivando la Madonna


Se la Madonna di Fatima arriva nel quartiere (con un ricordo di Fratel Ettore)

Dalle mie parti sta arrivando la Madonna di Fatima, e ovviamente Santa Subito è al lavoro. Ieri sera, tornato a casa, ho trovato sul ballatoio un pezzo di striscione, con parole scritte in azzurro su sfondo bianco. Un altro pezzo era nell’ingresso. Poi sul tavolo c’erano palloncini da gonfiare, e forbici, colla, nastro adesivo. Quando Santa Subito ci si mette non la ferma nessuno.
Da quanto sono venuto a sapere, la frase che apparirà sullo striscione è quella rivolta da Elisabetta a Maria: «A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?». Le lettere sono state tracciate in azzurro a colpi di pennello, un’opera notevole. Credo ci sia stato anche lo zampino di qualcuna delle nostre figlie, appositamente arruolate da Santa Subito.

Papizza?

Papa Francesco e Melania Trump

Albo signanda lapillo dies. Straordinario l’incontro in Vaticano tra Papa Francesco e la famiglia Trump. Delizioso il siparietto sulla popica (o popizza), quando Bergoglio chiede a Melania se per caso dà da mangiare al marito  il tipico dolce sloveno (chissà come fa a conoscerlo, sarà per gli istriani in Argentina?).

(video completo qui)

E tu vorresti calare le vele proprio ora?



ET – ET. UN LIBRO SU VITTORIO MESSORI. NEL TEMPO TRISTE DELLA CONFUSA CHIESA DELL’AUT – AUT.

Esce un libro su Vittorio Messori, che intende proporre una serie di “ipotesi” intorno all’importanza dell’attività̀ intellettuale di un maestro nel campo dell’apologetica Cattolica. E’ un libro, agile, di facile lettura, ripercorre queste “ipotesi”, vie all’annuncio Cattolico suggerite da Messori ha suggerito di percorre nel corso di una ormai quarantennale attività̀.
Aurelio Porfiri, autore dell’opera, racconta: “Quando ho accennato a Vittorio Messori la mia intenzione di scrivere un libro che lo riguardava, va detto per onestà, sono stato cortesemente dissuaso dal farlo. Questo, non per sfiducia o altro, ma per quel profondo senso di riservatezza che c’è in Messori e per la paura che l’attenzione possa essere spostata su di lui, quando invece egli stesso ha speso tutta la sua vita perché́ l’attenzione fosse per il Cristo (ed anche per Maria, sua Madre, per la quale solo abbastanza tardi ha scoperto una devozione tale da dedicarle libri impegnativi). Ho dovuto rassicurarlo, gli ho spiegato che non era un libro biografico in senso stretto, ma un libro in cui, attraverso il suo lavoro di scrittore, si cercava di fare luce sul mestiere dell’apologeta, del giornalista, sull’essere cattolico a cavallo di due secoli. Spero si sia convinto delle mie buone intenzioni. Comunque, il risultato è questo libro, scritto materialmente in Hong Kong durante 10 intensi giorni, ma pensato concettualmente nell’arco di una intera vita, la mia, vita in cui i libri di Messori hanno avuto una grande importanza”.

“La luce impietosa della verità…”

Sodoma e quel significato biblico cancellato dalla predicazione della chiesa moderna



La prima misericordia di cui abbiamo bisogno è la luce impietosa della verità…” (cardinale Giacomo Biffi in Pecore e Pastori)
Ribadendo che non ci occupiamo di politica, e che abbiamo a cuore la sorte degli uomini ossia la salvezza delle nostre anime, come ha raccomandato la Vergine a Fatima affinché avessimo questo scopo quale progetto delle nostre vite, in modo apologetico vogliamo approfondire una triste realtà: il termine biblico Sodoma, con il suo tremendo significato, è scomparso dalle predicazioni della Chiesa.
Certo, anche il termine proprio “sodomia” non c’è nella Bibbia, ma Sodoma è citata in ben oltre quaranta versetti quale testimonianza negativa del comportamento degli uomini e quale monito a riguardo della giustizia divina. Famosa la frase di Gesù: “In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città.” (Mt.10,15).
Dobbiamo subito chiarire, proprio perché qui si fa apologetica e non politicache quando parliamo del PECCATO la punizione che ne consegue ricade sempre non solo sull’uomo ma, in qualche modo, anche sull’intero cosmo e questo perché, il peccato, non è una cosa da nulla, ma è ROTTURA con l’ordine generato e creato da Dio, la cui creazione è perfetta. Il peccato compiuto dagli uomini (il nostro peccare) non rimane un danno solo a se stessi, ma ricade anch’esso e rovinosamente sugli altri e sulla natura. Il Peccato Originale ha dato origine a questa rottura che ha coinvolto anche la natura, per questo nasciamo con le “malattie” o quelle che chiamiamo deformazioni, o ci ammaliamo e moriamo, riconoscendo in queste una realtà INNATURALE, non creata da Dio… come spiega san Paolo ai Romani 8,19-23.

"Il demone meridiano"?

Lobby gay e spinta per la dissoluzione della morale cattolica
La deriva attuale nasce dalla separazione di sesso e fertilità, che evidentemente è diventata una prassi anche nella Chiesa. E guarda caso teologi e vescovi a favore della comunione ai divorziati risposati sono anche per la contraccezione, la fecondazione artificiale, alle unioni gay e sono muti sull'aborto. ma la valanga non si può fermare all'ambito morale: in discussione ci sono anche la Resurrezione, la transustanziazione eucaristica....

Il 9 maggio sulla NBQ Lorenzo Bertocchi dava un resoconto puntuale dello sviluppo teologico avviato dall'enciclica Amoris laetitia (AL). Riportava che le encicliche Casti connubii di Pio XI e Humanae vitae del beato Paolo VI sulla contraccezione, Veritatis splendor sulla morale generale, l'esortazione Familiaris consortio sulla morale coniugale, entrambe di San Giovanni Paolo II, sono ormai apertamente sotto accusa. La colpa, dicono alcuni teologi, è di avere introdotto "dei blocchi di pensiero e di azione nella Chiesa cattolica", un "massimalismo morale", una "discontinuità" e una "forzatura nella lettura delle fonti tradizionali" a cui Amoris laetitia avrebbe posto rimedio. 


Un’anti-creazione?


Intervista esclusiva al Cardinale Caffarra: “Quanto mi ha scritto Suor Lucia si sta adempiendo oggi”


(aleteia.org) Le parole profetiche di Suor Lucia sullo “scontro finale” tra il Signore e Satana, che avrebbe riguardato il matrimonio e la famiglia, “si stanno adempiendo oggi”, ha dichiarato ad Aleteia il Cardinale Carlo Caffarra.
Nel pomeriggio di venerdì 19 maggio il cardinale italiano è intervenuto al quarto incontro del “Roma Life Forum“, un appuntamento annuale che riunisce più di 100 esperti su vita e famiglia da oltre 20 nazioni per discutere su come difendere e rafforzare la vita coniugale e familiare nel mondo.
Il cardinal Caffarra è Arcivescovo emerito di Bologna e presidente fondatore del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia. È attualmente membro del Supremo tribunale della Segnatura apostolica, del Pontificio consiglio per la famiglia e della Pontificia accademia per la vita.
È stato creato cardinale da Papa Benedetto XVI nel marzo 2006. Il cardinal Caffarra è stato uno dei 45 delegati scelti da Papa Francesco per partecipare al Sinodo Ordinario sulla Famiglia nel 2015.
In quest’intervista esclusiva, rilasciata prima del suo discorso, il cardinal Caffarra descrive anche come Satana stia tentando di distruggere i due pilastri della creazione, in modo da modellare la propria “anti-creazione”, spiegando perché, in questa battaglia, la donna è “l’essere umano che deve essere difeso maggiormente”.

I credenti hanno una loro percezione della fede?


L’intervista a don Giordano Goccini, della curia di Reggio Emilia, a proposito della processione del 3 giugno in riparazione al gay pride. È tutto nella norma, tutto nell’ordinaria amministrazione della neochiesa della misericordia, dove anche il minimo elemento cattolico suscita semplicemente odio.

Mercoledì 24 maggio 2017
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E’ pervenuta in redazione:
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Caro Gnocchi,
anch’io ho visto l’intervista a don Giordano Goccini, della curia di Reggio Emilia, a proposito della processione del 3 giugno in riparazione al gay pride. Io sono un cattolico di quella diocesi, da tanti anni insieme con mia moglie cerco di dare tutto il mio impegno in parrocchia, tra catechismo, coro, campi estivi, riunioni a cui non manchiamo mai. Ma sono sempre più stanco e soprattutto sono scandalizzato. Quando un prete come don Goccini arriva a dire certe cose, come che un gay pride è semplicemente molto distante dall’idea cristiana, ha già detto tutto. Non si parla più di fede, ma di idea, così, come una opinione tra tante altre. Sono scandalizzato e mi trovo sempre di più da solo, perché sembra che sia diventato impossibile ragionare ancora da cristiani. Il parroco mi dice solo che non capisco i cambiamenti. Anche mia moglie non ne può più. Mi chiedo cosa possiamo fare, ma non saprei davvero cosa. Mi scusi, lei avrà già sentito mille di questi sfoghi, ma io credo che lei capisce la mia tristezza e soprattutto il fatto che non so davvero a chi chiedere aiuto.
La saluto tanto, anche a nome di mia moglie
Leandro C.
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Hanno tanto in comune?

Francesco e Trump, l’incontro fra populisti che hanno tanto in comune

Un murales a Roma che raffigura un bacio tra Donald Trump e Papa Francesco (foto LaPresse)

http://www.ilfoglio.it/chiesa/2017/05/23/news/francesco-e-trump-lincontro-fra-populisti-che-hanno-tanto-in-comune-136053/

Trump e Melania in Vaticano: stretta di mano con Bergoglio

Storica stretta di mano tra il presidente Usa e il Pontefice dopo i botta e risposta su muro del Messico e accoglienza

Dopo gli scontri a distanza - soprattutto sul tema del muro col Messico - durante la campagna elettorale per le Presidenziali Usa, Donald Trump e Papa Francesco si stringono la mano in Vaticano. 

martedì 23 maggio 2017

Benedetti sempre quelli che ti ricostruiranno

"Roma perderà la fede e diverrà la sede dell'Anticristo!" (La Salette, Fatima)

07:17


Gerusalemme, città santa, (Maria)

ti ha castigata per le opere dei tuoi figli,
e avrà ancora pietà per i figli dei giusti.
Dà lode degnamente al Signore
e benedici il re dei secoli;
egli ricostruirà in te il suo tempio con gioia,
per allietare in te tutti i deportati,
per far contenti in te tutti gli sventurati,
per tutte le generazioni dei secoli.

“Voi avete per padre il diavolo”

"Per padre il Diavolo":
introduzione al problema ebraico, secondo la tradizione cattolica
di Don Curzio Nitoglia
Invito alla lettura di Padre Pablo Natalucci
per-padre-il-diavolo-introduzione-al-problema-ebraico-secondo-la-tradizione-cattolica













 Per padre il diavolo – di Don Curzio Nitoglia       
Roma Invito alla lettura di Padre Pablo Natalucci – L’editore EFFEDIEFFE (Proceno di Viterbo) ha recentemente ristampato il libro di Curzio Nitoglia Per padre il diavoloIntroduzione al problema ebraico secondo la Tradizione cattolica, che ha avuto la sua prima edizione nel 2002 con la Società Editrice Barbarossa di Cusano MilaninoIl libro dopo 14 anni è ancora più attuale dato il 
                            progresso della preponderanza ebraica 
                    nella costruzione del “Nuovo Ordine Mondiale” 

Il ritorno del Rimosso

Nell’attuale clima ecclesiastico l’iniziativa del Comitato “Beata Giovanna Scopelli” di Reggio Emilia in occasione del  gay-pride non poteva che risultare urticante, soprattutto per l’insopportabile presunzione (perché di questo si tratta) di sostenere che Dio «E’». E se affermiamo l’Essere di Dio, non possiamo che confrontarci con la nostra creaturalità di uomini e con il primo dei nostri peccati: ‘the pride’, l’orgoglio.

di Giuseppe Fausto Balbo
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Nel 1514, in un celebre affresco nella stanza di Eliodoro in Vaticano, Raffaello Sanzio dipinse l’incontro tra san Leone Magno e il re Attila.  Si può discutere sulla precisione storica dell’avvenimento, quello che è certo è che c’è stato un tempo in cui, nell’immaginario ecclesiale, si è potuto ritenere possibile che un Vescovo andasse incontro ad un nemico temibile (e letale) con la Croce e le insegne episcopali.


Predica al mondo ma non a casa sua

I MURI VI APPARTENGONO

    I pappagalli mediatici ripetono di abbattere i Muri per aprire le porte agli immigrati: c’è un solo muro che non si può varcare a Roma dove il Regnante predica al mondo ma non a casa sua di abbattere i muri e accogliere tutti 
di Marcello Veneziani  







I pappagalli mediatici e politici ripetono ogni giorno che bisogna abbattere i Muri, per aprire le porte agli immigrati, ai gay, ai trans, ai tossici, ai delinquenti da redimere e reinserire.
A volte marciano contro i muri, come è successo sabato a Milano, più spesso ci marciano, ma il muro è diventata la parola chiave per murare la destra, per discriminare i movimenti e le persone che si ispirano alla tradizione, alla sovranità nazionale, ai principi conservatori, o semplicemente alla civiltà, alla cultura e alla natura dei popoli e delle persone.

Che Dio ci scansi!


S. PIETRO, PAPA OCCULTO?

… Come i primi 40 Papi … secondo i sedevacantisti,  ed i teologi “faidate”!
Dal momento che la presenza del Papa legittimo, Gregorio XVIII, canonizzato validamente dai “veri” cardinali di Gregorio XVII [per i pagani e massonizzati: il Cardinal Siri], costituisce una situazione che di colpo cancella la falsa chiesa del novus ordo, le deliranti e sconce elucubrazioni sacrileghe di eretici sedevacantisti, sedeprivazionisti, fallibilisti e cani sciolti vari in libera uscita, si è cominciata ad insinuare l’idea balzana che il Papa “occulto” non abbia nulla di lontanamente cattolico. Questo è assolutamente vero, e a ben vedere è un’etichetta che ben si addice ed è applicabile esattamente ai papaclown dell’attuale Vaticano, ove il Papa c’è [… secondo loro!] ma non si vede, o meglio: si vede, ma non c’è! Effettivamente trattasi di “papa” occulto, una definizione che solo a sentirla fa accapponare la pelle.

La legittima resistenza dei cattolici all’autorità

Fede e Tradizione 

Risultati immagini per Sant’Agostino che insegna. Dipinto di Benozzo Gozzoli.
 Sant’Agostino che insegna. Dipinto di Benozzo Gozzoli.«Le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri».

“Tradizionalisti”: è così che spesso sono chiamati i cattolici che si oppongono a certe dottrine imposte alla Chiesa dall’ultimo Concilio. Ma cos’è dunque questa Tradizione, punto di riferimento a cui si è così attaccati fino ad opporsi alle più alte autorità della Chiesa?

Che Cos’è la tradizione?

Essa si può definire come l’insegnamento di Gesù Cristo e degli apostoli fatto a viva voce e trasmesso dalla Chiesa fino a noi senza nessuna alterazione. Gesù ha predicato senza scrivere nulla di sua mano e gli apostoli hanno trasmesso di viva voce il suo insegnamento. Unicamente qualche anno dopo l’Ascensione di Gesù hanno scritti i Vangeli, come un riassunto della loro predicazione. Ne risulta che la Tradizione è una fonte della Rivelazione. Essa precede la Sacra Scrittura e ne è all’origine. Gli scrittori sacri, strumenti umani ispirati da Dio, attingono le loro conoscenze da ciò che hanno essi stessi ascoltato da Gesù o dagli apostoli. San Luca comincia così il suo Vangelo:«Poiché molti hanno intrapreso ad esporre ordinatamente la narrazione delle cose che si sono verificate in mezzo a noi, come ce le hanno trasmesse coloro che da principio ne furono testimoni oculari e ministri della parola, è parso bene anche a me, dopo aver indagato ogni cosa accuratamente fin dall’inizio, di scrivertene per ordine, eccellentissimo Teofilo, affinché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate». Gli eventi che si sono verificati e di cui san Luca si accinge a scrivere, sono stati prima trasmessi a viva voce da «testimoni oculari e ministri della parola». La Tradizione è quindi anteriore alla Sacra Scrittura e il suo campo è più vasto. Gesù rimase quaranta giorni con i suoi apostoli, dopo la resurrezione, per parlare con loro «delle cose riguardanti il regno di Dio». San Giovanni termina il suo Vangelo con delle parole molto chiare che indicano che i Vangeli non sono che un riassunto della Rivelazione cristiana: «Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù fece, che se fossero scritte ad una ad una, io penso che non basterebbe il mondo intero a contenere i libri che si potrebbero scrivere».

A volte ritornano?

Antonio Socci: ritorna Ratzinger e vuol decidere chi conta in Vaticano

Il ritorno di Benedetto XVI (che forse non ha mai lasciato il papato): questa è la sensazione di molti cattolici. Sono bastati due suoi sorprendenti interventi per provocare la rabbia dell' attuale establishment bergogliano e - dall'altra parte - l'entusiasmo dei tanti credenti (smarriti e confusi) che ora riconoscono finalmente la voce del vero pastore.
Tre settimane orsono, in un messaggio al convegno sul suo pensiero politico voluto dal Presidente della Repubblica della Polonia e dai vescovi di quel Paese, Benedetto XVI aveva centrato «una questione essenziale per il futuro del nostro Continente», cioè «il confronto fra concezioni radicalmente atee dello Stato e il sorgere di uno Stato radicalmente religioso nei movimenti islamistici». Papa Ratzinger aveva affermato che questa tenaglia fra laicismo (o ateismo marxista) e islamismo, due concezioni sbagliate, «conduce il nostro tempo in una situazione esplosiva, le cui conseguenze sperimentiamo ogni giorno. Questi radicalismi esigono urgentemente che noi sviluppiamo una concezione convincente dello Stato, che sostenga il confronto con queste sfide e possa superarle». Era un evidente richiamo al suo storico discorso di Ratisbona che - non a caso - aveva fatto infuriare un certo laicismo di casa nostra e un certo mondo islamista.

Una manifesta persecuzione.


Quando il silenzio non è quello di Dio


UnknownEsprimiamo il nostro rammarico per il silenzio delle autorità religiose rispetto alle accuse deplorevoli verso le nostre figlie, suore Francescane dell’Immacolata, ad opera del Signor Mario Castellano e pubblichiamo il testo della doverosa petizione, indirizzata a sua Eccellenza Reverendissima Mons J. R. Carballo, Segretario della Congregazione dei Religiosi e a Madre Noris Adriana Calzavara, Commissaria Apostolica del predetto Istituto religioso.
Non resteremo ad assistere passivamente a tutte quelle azioni che ormai, sempre più, sotto gli occhi di tutti, si configurano come una manifesta persecuzione.
Eccellenza Reverendissima,
siamo genitori delle Suore Francescane dell’Immacolata che, con profondo dolore, si accingono a redigere questa lettera.
Già da tempo assistiamo al linciaggio mediatico avverso alla buona reputazione delle nostre figlie, con lo scopo di oscurare primariamente la bontà dell’Istituto religioso cui fanno parte e delle numerose opere di evangelizzazione compiute da quando è sorto. L’opera di denigrazione in corso, tocca l’apice della scelleratezza quando verte sulla presunta corruzione morale delle suore.

lunedì 22 maggio 2017

Salverà il mondo solo per mezzo di Maria


Il “catechismo” di Fatima

Fatima riassume tutti i messaggi mariani degli ultimi due secoli in modo completo, semplice e coerente, presentando una visione tridimensionale della realtà della Fede che può essere divisa in tre aspetti differenti ma comunicanti tra loro: ossia quello catechetico, quello morale e quello profetico.
Alla Cova da Iria la “Bianca Signora” lascia un messaggio insieme semplice ma decisivo: invita fondamentalmente alla preghiera ed alla penitenza, ammonendo il mondo riguardo agli immensi pericoli che lo minacciano e rivelando che Dio ha scelto Lei come arma sicura e mezzo infallibile per il trionfo della Luce sulle tenebre. Chiedendo la consacrazione pubblica della Russia al Cuore Immacolato di Maria come unico mezzo per la sua eventuale conversione, Dio manifesta la volontà che tutti sappiano che userà misericordia e salverà il mondo solo per mezzo di Maria.

Il motivo della loro caduta.

Il mistero di Maria Santissima e la caduta di lucifero
La scuola francescana sostiene che il progetto divino dell’Incarnazione, finalizzato principalmente alla massima glorificazione di Dio, fosse stato mostrato agli Angeli affinché lo abbracciassero con slancio e ossequio, e che in questo sia consistita la prova degli Angeli all’inizio del tempo.
Attestato questo punto della conoscenza degli Angeli del piano dell’Incarnazione sin dalle origini, non ci resta che verificare se è stato questo il motivo della loro caduta.
Anche qui la Scrittura non è chiara. Ci dice soltanto che il diavolo cadde a motivo della superbia e dell’orgoglio e che fu roso dall’invidia nei confronti del genere umano. Tuttavia c’è una tradizione corroborata da diversi Padri che sostiene la tesi secondo cui l’origine della caduta di Lucifero fu proprio il rifiuto del piano divino dell’Incarnazione. L’origine di questa tesi risale ai giudeo-cristiani, che credevano vi fossero tre specie di angeli precipitati nel fuoco: Lucifero, la “stella mattutina” con i suoi seguaci, che si rifiutò di accogliere il piano dell’Incarnazione; i benê ‘Elohim, che sarebbero quelli che trascinarono l’umanità nei peccati della carne causando il diluvio; e infine Beliar con le sue armate, che combattendo alla fine dei tempi contro il Messia e i suoi discepoli verranno infine precipitati nell’inferno. Riguardo il secondo gruppo si tratta evidentemente di una cattiva interpretazione letterale di alcuni passi della Genesi ed è quindi da rigettarsi. L’ultimo gruppo, invece, va ricondotto al primo. Infatti, sono gli stessi angeli ribellatisi agli arbori della creazione a continuare la loro opposizione a Dio fino al loro definitivo scacco alla fine dei tempi.

Piccole frange cattoliche tradizionaliste

Marcia per la vita, un oscuramento che comincia dalla Chiesa
La manifestazione di sabato a Roma è stata snobbata da giornali e tv, tra cui la Rai che paghiamo per il servizio pubblico. Ma la Marcia per la Vita sconta il tabù che anche nella Chiesa si è ormai consolidato a proposito di aborto, eutanasia, ecc. E le nomine di questi anni lo confermano. Il problema non è ideologico, ma semplicemente  di riconoscere che il diritto alla vita è il fondamento di una società umana e giusta.

Snobbata e sostanzialmente oscurata da giornali e tv, salvo qualche rara eccezione. Parliamo della Marcia per la Vita svoltasi sabato a Roma. Un fatto ancora più rilevante se si pensa all’enorme spazio dato alla marcia milanese pro-immigrazione e alle buffonate di Beppe Grillo alla marcia Perugia-Assisi. Eppure tutto questo non ci sorprende, né al proposito ci si può fare illusioni solo perché, ad esempio, il presidente della Rai frequenta certi ambienti cattolici.

Il primo baluardo

 Il dramma della situazione presente. Intervento del card. Carlo Caffarra al Rome Life Forum il 19 maggio 2017

Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” [Gv12, 32]. “Tutto il mondo giace sotto il potere del maligno” [1Gv 5,19].
Accostando queste divine parole, abbiamo la perfetta conoscenza di ciò che sta realmente accadendo nel mondo, dentro la storia umana considerata nella sua profondità. La storia umana è lo scontro fra due forze: la forza di attrazione che ha la sua sorgente nel Cuore trafitto del Crocefisso-Risorto; il potere di Satana che non vuole essere spodestato dal suo regno.
Il campo sul quale avviene lo scontro è il cuore umano, è la libertà umana. E lo scontro ha due dimensioni: una dimensione interiore; una dimensione esteriore. Consideriamo brevemente sia l’una che l’altra.

Quale sorpresa ?

CEI, ASSEMBLEA, NUOVA PRESIDENZA. PERCHÈ MONS. GALANTINO PREFERIREBBE MONS. MARIO MEINI.


Porque esta vez no se trata de cambiar a un presidente… recitava una canzone della mia lontana gioventù che Luis Badilla, grande architetto del sito paravaticano di diffusione di notizie ad usum delphini “Il Sismografo” conosce bene. Parliamo della Presidenza della Cei, e dell’Assemblea che si apre oggi.
Il Presidente uscente, Angelo Bagnasco, non riproporrà la sua candidatura (potrebbe farlo in via eccezionale, avendo già svolto due mandati). I vescovi saranno chiamati a votare una terna di candidati, fra cui il Pontefice regnante sceglierà.
Il presidente, per Statuto, deve essere un vescovo diocesano ordinario, cioè avere la responsabilità di una diocesi. E questo esclude immediatamente l’attuale segretario della Cei, Nunzio Galantino, che avrebbe, qualche tempo fa declinato l’offerta di una importante diocesi meridionale. Certo, questo gli avrebbe permesso di correre per la posta più ambita, e il suo nome era corso con frequenza. Ma lo esponeva anche al rischio di non ricevere abbastanza voti da entrare nella terna; a quanto sembra anche nel suo campo politico i pareri su di lui sono variegati. Se avesse corso per la presidenza, e si fosse trovato fuori della terna, non gli sarebbe rimasto altro che la sua diocesi. Niente più Avvenire, televisione cattolica, contatti politici, scelta dei nuovi vescovi. Troppo rischioso.