ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 15 febbraio 2018

Nel mondo chiuso

IL RIMEDIO

Vaticano, papa Francesco sui blog che lo criticano: "Li conosco, ma non li leggo per la mia salute mentale"




Vaticano, papa Francesco sui blog che lo criticano: "Li conosco, ma non li leggo per la mia salute mentale"















Da cinque anni il pontificato di papa Francesco ha diviso in due anime ben distinte i fedeli cattolici e i teologi: c'è chi lo ama e c'è chi lo odia. Difficile trovare mezze misure, soprattutto nel vasto mondo di commentatori che criticano l'operato di Bergoglio sin dal giorno della sua elezione. Un mondo che ha inevitabilmente scatenato degenerazioni vicine all'insulto, attraverso ad esempio l'uso dei pettegolezzi, che è ciò che più lo ha colpito, come ha lui stesso confessato nei colloqui con i gesuiti del Cile e del Perù riportati su La Civiltà Cattolica e anticipati in estratto dal Corriere della sera.

Sabba suicidario


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Con la sospensione del processo a Marco Cappato si formula una nuova avvincente ipotesi: il suicidio è un diritto garantito dalla Costituzione se la decisione di suicidarsi è stata presa lucidamente e consapevolmente in totale autonomia e libertà. Miracoli del radicalismo, che ruba la morte ai ricchi per darla ai poveri.

Sacrilegi..involontari?


COMUNIONE IN MANO. UN ESPERIMENTO DOCUMENTA LA POSSIBILITÀ DI INFINITI SACRILEGI QUOTIDIANI E INVOLONTARI. PER CHI CREDE ALLA TRANSUSTANZIAZIONE.

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, vorrei tornare sul tema della comunione in bocca o in mano con un interessante articolo che ho trovato su Infovaticana, e che propone in maniera molto forte il problema di un involontario sacrilegio. Tutto questo, ovviamente, ha un senso se si pensa che l’ostia divenga realmente corpo di Cristo nella consacrazione; e se lasciamo a discussioni alambiccate e bizantine le tesi fumose di alcuni rozzi e verbosi professorini, influenzati da convinzioni luterane.
Come sappiamo negli ultimi cinquanta anni si è generalizzata la pratica di ricevere la comunione nella mano, per poi consumarla individualmente. In piedi, generalmente; tanto che di recente c’è chi ha lanciato una petizione affinché si torni a usare gli inginocchiatoi per la distribuzione dell’eucarestia.

Ludoterapia linguistica

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La Chiesa e il magico mondo dei giochi linguistici

    «Il matrimonio continua a essere indissolubile, ma non infrangibile». Così ha detto di recente un vescovo abile nel giocare con le parole. Geniale, davvero.
Fa piacere che anche nella Chiesa ci sia chi si diletta con i giochi linguistici, molto utili, fra l’altro, nel curare i disturbi dell’apprendimento.
Un altro bell’esempio arriva dai vescovi dell’Emilia Romagna, che nelle loro preziose «Indicazioni sul capitolo ottavo dell’Amoris laetitia», in particolare nella sezione intitolata «Il discernimento sui rapporti coniugali», dimostrano di essere già piuttosto avanti nell’uso della ludoterapia linguistica.

Quando si vuole negare un miracolo

Atti falsi per smontare il miracolo di Loreto




Quando si vuole negare un miracolo, perché i miracoli non devono esistere, è sufficiente utilizzare testimonianze «suggerite», documenti di dubbia veridicità o persino riconosciuti falsi, dettagli irrilevanti, e fare infine abili congetture.
Così è già stato fatto con i vangeli apocrifi o utilizzando le analisi fatte sui rammendi medioevali della Sindone.

L’ultimo tentativo si riferisce alla traslazione miracolosa della Santa Casa di Loreto che, essendo evento soprannaturale, per renderlo «credibile» si deve spiegare razionalmente.

Il tempo della prova doveva arrivare, ed è arrivato

MAI PERDERE LA SPERANZA



Non dobbiamo perdere la Speranza e pregare: sapevamo che il tempo della prova doveva arrivare, ed è arrivato. Fra le profezie più note si annovera un grande santo, Giovanni Bosco e "il sogno delle due colonne in mezzo al mare" 
di Francesco Lamendola  

  

Lo stato d’animo di gran lunga più diffuso fra le persone che conosciamo direttamente, e anche fra quelle che ci scrivono o ci telefonano da ogni pare del mondo, si può descrivere come una mescolanza di amarezza, frustrazione, sgomento, tristezza e fiera indignazione. Tutte si sentono colpite al cuore, si sentono ferite sino in fondo all’anima, si sentono tradite e abbandonate da coloro nei quali avevano fiducia: dai politici – verso i quali la fiducia era, ed era sempre stata, relativa – e dal clero, verso il quale la fiducia era sempre stata grande. Mai avrebbero immaginato che sarebbe arrivato il momento cui non solo non li avrebbero più capiti, non li avrebbero più riconosciuti, ma in cui loro, proprio loro, le pecorelle fedeli del gregge, sempre obbedienti e mansuete, e più che mai bisognose di ricevere guida e conforto in questi tempi così difficili e perigliosi, sarebbero state rimproverate con durezza dai loro pastori per il loro rifiuto di cambiare, di aprirsi, di aggiornarsi; in cui sarebbero state criticate, denigrate, insultate, con parole taglienti, dai loro vescovi e dal loro papa, in un crescendo d’irrisione e sarcasmo; in cui i loro sacerdoti le avrebbero snobbate, guardate con disprezzo, accusate di essere delle nostalgiche del passato. 

Dobbiamo rassegnarci ?

TRADITI DA STATO E CHIESA


Prigionieri della nostra civiltà ? e buonismo? siamo disarmati dal nostro umanitarismo, ricattati dai politici di sinistra e dai preti che non credono più al Vangelo ma alla "lotta di classe", traditi da chi dovrebbe difenderci di Francesco Lamendola  

 

Quel che è accaduto nella enclave spagnola di Ceuta, il 17 e il 21 febbraio 2017, e poi di nuovo, l’8 agosto, con il muro alto sei metri, che segna il confine con il Marocco, preso d’assolto, in maniera coordinata, da centinaia e centinaia di migranti provenienti dall’Africa sub-sahariana, parecchi dei quali sono riusciti a oltrepassarlo, oppure a tagliare e sfondare la rete, e passare, così, nel territorio dell’Unione Europea, tutto ciò potrebbe ripetersi, e in forme sempre meno pacifiche e sempre più allarmanti, nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Si tratta di persone che giungeranno sulle coste dell’Europa letteralmente disperate, non perché siano partite da situazioni disperate, ché, anzi, si tratta per lo più di possidenti terrieri pastori benestanti, gente che può permettersi di pagare migliaia di dollari per il “viaggio della speranza”; ma perché, per affrontare l’impresa, essi hanno venduto tutto, si son tagliati i ponti dietro le spalle e non hanno più nulla da perdere, se non la vita, e perciò sono sorrette da una incredibile, fortissima determinazione nel voler arrivare ad ogni costo. S’illudono che, una volta giunti in Europa, troveranno il Paese di Bengodi; così ha fatto credere loro una certa propaganda, una visione distorta ricavata dalla televisione, e, senza dubbio, una mano occulta, che si leva dalle parti di Dubai, di Riad e degli Emirati Arabi, carica di petrodollari e interessata a spingere quanti più islamici possibile in Europa, per favorirne la conquista incruenta da parte dei seguaci di Maometto. Questa è la verità, e non quella che ci raccontano quotidianamente Boldrini, Galantino, Gentiloni e Bergoglio, nonché la maggioranza dei giornali e delle reti televisive: il 95% dei cosiddetti migranti (un tipico neologismo creato ad hoc, per dare il senso della fatalità, della necessità e della inarrestabilità) sono, per usare un eufemismo, dei migranti economici: gente che non proviene da nessuna guerra, da nessuna carestia o altra calamità naturale, anzi, che avrebbe di che vivere più che dignitosamente, e che, nei rispettivi Paesi, viene considerata appartenente al ceto benestante, ammirata e invidiata.

mercoledì 14 febbraio 2018

Parla, il nemico ascolta

PUTIN, ORA PARLO IO


Non ho mai letto libri su di me so già tutto. Il libro descrive tutte le varie tappe della storia degli ultimi 30 anni circa. Alla morale omosessuale dell’occidente si contrappone la riscoperta delle radici cristiane della Russia 
di Maurizio Blondet  


È una biografia scritta da Hubert Seipel, giornalista di lungo corso. È stato corrispondente dall’estero per Stern e Der Spiegel, prima di dedicarsi alla televisione. È stata sua la prima intervista diffusa in tutto il mondo ad Edward Snowden. Dopo avergli dedicato un documentario trasmesso da ARD, la più importante TV pubblica tedesca, Seipel ha intervistato diverse volte Putin. Il libro è il frutto di anni di interviste, analisi, conversazioni, conoscenza. In Italia è stato pubblicato da Piemme.

Non ho mai letto libri su di me. So già tutto”

Il libro è avvincente. Descrive tutte le varie tappe della storia degli ultimi 30 anni circa. Tragedie dolorose come quella del sommergibile Kursk, per poi proseguire con le varie rivoluzioni colorate, a partire da quella della Georgia per finire con quella Ucraina. Al tema delle rivolte nell’est Der Spiegel dedicò due numeri intitolati “SRL DELLE RIVOLUZIONI”. Risalta il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche americane, e dei privati come Soros, in queste operazioni di sovversione.
Putin, personaggio politico che sa ascoltare, rivela subito una capacità di lettura della storia, della strategia e delle mire geopolitiche dell’occidente sulla Russia. Dopo la caduta del muro di Berlino e il successivo disfacimento dell’URSS ci furono parole di cooperazione tra l’occidente e la Russia. Furono discorsi verbali nei quali gli occidentali affermarono che la Nato non si sarebbe mai allargata ad Est per inglobare nella propria organizzazione i paesi che erano appartenuti al Patto di Varsavia. Tutti questi discorsi avevano ricevuto una credibilità dai leader della Russia di allora, quali Eltsin e Gorbaciov. “Sono stati superficiali e adesso non restano che parole al vento”, dice Putin degli ultimi leader dell’URSS. “Purtroppo i discorsi pubblici non hanno il valore di un accordo scritto”.

“Un’ora del millennio”

FILM DI UNA NEOCHIESA ERETICA


"Un bel tacer non fu mai scritto". La dichiarata predilezione di Bergoglio per il film del regista danese Gabriel Axel "Il pranzo di Babette": una sorta di caricatura dell’Ultima Cena, con un banchetto al cui centro c’è l’uomo 
di Francesco Lamendola  

 

Errare humanum est, perseverare diabolicum, si potrebbe dire, a proposito della dichiarata predilezione di Bergoglio per il film del regista danese Gabriel Axel Il pranzo di Babette, del 1987, tratto, a sua volta, dal racconto omonimo, del 1950, delle celebre scrittrice danese Karen Blixen (celebre per via di un altro film tratto da un altro dei suoi libri, La mia Africa; prima, nessuno s’era accorto che fosse una grande scrittrice, e adesso, nonostante il successo clamoroso del film, è tuttora lecito porsi la domanda se lo sia davvero).
Di quel film Bergoglio ha detto in svariate interviste che è il suo preferito; e subito i media lecchini e adulatori si sono gettati sulla sensazionale notizia, accostandola magna cum reverentia alle altre due grandi passioni del papa argentino, il tango e il pallone (se no, che razza di argentino sarebbe; l’ecumenismo va bene solo in ambito strettamente religioso e in funzione anticattolica). Pensate, si sono affrettati a ripetere tutti quanti, partendo da Famiglia Cristiana e arrivando a La Civiltà Cattolica: il papa adora il film Il pranzo di Babette; straordinario, non è vero? 

La neochiesa del vizio

 TROPPO FACILE TROPPO COMODO



Facendo leva sul vizio la neochiesa vuole cancellare la nozione del peccato ed instaurare "l’impero dei sensi" incassando il sostegno dei media, dei progressisti e riscuotendo l’entusiastica adesione dei "peccatori impenitenti" 
di Francesco Lamendola   


 

La caratteristica essenziale da cui si può riconoscere la falsa chiesa apostatica dalla vera Chiesa di Gesù Cristo è che la prima si muove secondo la direttrice di rendere agli uomini le cose più facili, più comode e più umane, nel senso di più materiali e senza confidare nella grazia soprannaturale, vale a dire senza aver veramente fiducia nella partecipazione dell’uomo alla vita divina, il che è puramente e semplicemente un tradimento nei confronti del cristianesimo. O si crede in Gesù Cristo, nostro Signore e nostro Redentore, o non ci si crede. Se ci si crede, si domanda a Lui tutto ciò che serve per combattere le tentazioni e per innalzarsi al di sopra del fango in cui siano quotidianamente immersi, come conseguenza del Peccato originale e della concupiscenza, la tendenza al male che abbiamo ereditato dai nostri antichissimi progenitori, dopo che ebbero disobbedito e si furono ribellati al Creatore amorevole. Se non ci si crede, allora si dispera di poter vincere le tentazioni e di potersi tirar fuori dal fango della palude; ed è allora che si concepisce l’idea, apparentemente furba, in realtà miserevole e squallida, di poter mutare lo statuto morale del peccato e dichiararlo non più peccato, ma lecita tendenza, spontaneo bisogno della natura umana; e, in nome del diritto della persona alla propria affermazione e alla propria realizzazione, si pretende che chiunque possa arrivare a un accomodamento con le pratiche peccaminose, magari con la benedizione della (falsa) chiesa, in modo da mettere a tacere, o meglio ancora prevenire, eventuali scrupoli di coscienza. 

Temono gli facciano le scarpe..?

San Benedetto nel XXI secolo. Ma "La Civiltà Cattolica" lo condanna al rogo

"The Benedict Option" ha ormai passato l'Atlantico ed è diventata una questione di respiro mondiale. Una questione non certo di poco conto, perché riguarda il futuro del cristianesimo in un'epoca sempre più postcristiana.
L'americano Rod Dreher, autore della proposta e del libro, sta percorrendo in questi giorni la Francia per un ciclo di conferenze e ha dato un'intervista fiume al mensile cattolico "la Nef". Il suo libro è stato tradotto in francese e presto lo sarà anche in altre lingue.
Ma è stato l'attacco frontale che "La Civiltà Cattolica" ha sferrato da Roma contro "The Benedict Option" ad alzare ancor più il livello della polemica.
Dreher non è cattolico. Lo è stato in passato, oggi è ortodosso russo. Ma è soprattutto in campo cattolico, e inizialmente nel cattolicesimo degli Stati Uniti, che la sua proposta ha fatto colpo e ha prodotto una discussione accesissima.
È una proposta, infatti, che chiama in campo – e mette tra loro in contrasto – sia l'attuale pontificato di Francesco, sia quello del suo predecessore Benedetto XVI.
Il Benedetto della "opzione" non è papa Joseph Ratzinger, ma Benedetto da Norcia, il grande santo del V e VI secolo che seppe generare una formidabile rinascita della fede e della cultura cristiane nel caos seguito al crollo dell'impero romano, quella rinascita che l'altro Benedetto, il papa, evocò magistralmente nel suo memorabile discorso del 12 settembre 2008 a Parigi, al Collège des Bernardins, proponendo in sostanza ai cattolici di oggi di raccoglierne e riviverne la lezione, nell'attuale passaggio di civiltà.

Misericordia: ah, che magnifica parola!

DISCUTERE COI SORDI FATICA VANA



Fatica vana discutere coi sordi, ciechi e presuntuosi. I nuovi arruolati della neochiesa bergogliana, per loro nessun pudore: si sentono, come è tipico di tutti i progressisti e di tutti quelli di sinistra "moralmente migliori" 
di Francesco Lamendola   
 

Avete mai provato a discutere con un cattolico progressista ed entusiastico ammiratore della ”riforma” di Bergoglio? Avete mai provato a confrontarvi con un sacerdote che stravede per questa chiesa: migrazionista, filo-protestante, filo-giudaica e filo-islamica, ma anticattolica, per la quale esiste un solo Concilio, il Vaticano II, e un solo papa degno di questo nome, Francesco? Avete mai provato a parlare seriamente del commissariamento dei Francescani dell’Immacolata, della non risposta ai quattro cardinali e ai settanta teologi e sacerdoti, delle bestemmie e degli stravolgimenti del Vangelo, degli abusi liturgici, dell’uso improprio e dissacrante delle chiese come dormitori, sale mensa e cessi pubblici, nonché della progressiva divinizzazione del papa e della corrispondente umanizzazione di Dio, fino al punto che ormai Bergoglio sembra essere dio e Dio sembra essere un uomo qualsiasi, vissuto tanto tempo fa, e che ancora credeva in quella cosa vecchia e superata che sono i Dieci Comandamenti, mentre ora è subentrato il nuovo comandamento di Amoris laetitia, che oltrepassa e sostituisce tutti gli altri?

Condizione di lotta

Nota Pastorale: “Vedevo satana cadere dal cielo…” Esorcismo e preghiere di liberazione

PREMESSA
  1. Dopo prolungata preghiera e attenta riflessione ho ritenuto opportuno pubblicare questa Nota pastorale che affronta la tematica della presenza e dell’azione di Satana che la Chiesa combatte e contrasta con tutto il suo essere e operare e, in maniera specifica, con il rito dell’esorcismo e con le preghiere di guarigione e di liberazione.
Già da alcuni mesi ho provveduto alla nomina di un gruppo di sacerdoti, abilitandoli a questo delicato ministero. Quello che mi ha particolarmente convinto a intraprendere questa strada è stata la presa di coscienza, maturata in tanti incontri, che un numero considerevole di persone soffrono a causa di Satana e invocano il ministero e la preghiera della Chiesa. Inoltre, alcune ricerche – peraltro pubbliche – descrivono il nostro territorio come popolato da persone dedite al satanismo. Comunque, al di là di dati che, per comprensibili ragioni, sono difficilmente verificabili, è fuori di ogni dubbio che esiste l’esigenza pastorale di venire incontro alle persone che chiedono la carità della preghiera della Chiesa per avere la salute dell’anima e ritrovare la serenità e la pace della vita. A darmi coraggio in questa scelta pastorale è stata soprattutto una frase di Gesù: “Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore” (Lc 10,18), pronunciata nel momento in cui i discepoli, pieni di gioia, raccontavano al Maestro i frutti raccolti nelle loro prime esperienze missionarie. Meditando questa frase del Signore, ho capito, in primo luogo, che l’annuncio del Regno di Dio è sempre una vittoria su Satana e, in secondo luogo, che l’edificazione del Regno è continuamente esposta alle insidie dello spirito del male. Lezione attualissima e capace di renderci avvertiti sulla condizione di lotta che è propria della vita del cristiano e della Chiesa (cf. Ap 12,7). Nello stendere questa Nota ho fatto spesso riferimento al Catechismo della Chiesa Cattolica che dedica al tema soprattutto i numeri 391-395.

Per i tempi cupi..

Quaresima e Ceneri da un Breviario del 1907


Vogliamo farci compagnia, in questa Quaresima, con una meditazione breve, che prendiamo da un Breviario del 1907 con tanto di imprimatur.
Leggeremo, fedelmente, la parte che riguarda prettamente la Quaresima, in modo particolare il Mercoledì delle Ceneri. Sapevate che la “colazione” nasce proprio da una norma nata durante la Quaresima? Questo ed altre piccole curiosità, sante, ci attendono. Per soddisfare anche alcune richieste di “non vedenti”, abbiamo provveduto a fare l’audio che vi invitiamo ad ascoltare.
Audio Player

Sia lodato Gesù Cristo; sempre sia lodato.
Ave Maria
L’antichità dell’istituzione della Quaresima ci è attestata da san Girolamo, da san Leone Magno, da san Cirillo d’Alessandria, da san Isidoro di Siviglia, e da molti altri. Vi furono poi, nell’applicazione, molte varianti.

martedì 13 febbraio 2018

Lex benedicendi

Benedizione delle coppie gay? Vescovi Usa contro la chiesa tedesca

Il vicepresidente della Conferenza episcopale di Germania, mons. Josef Bode,  si domanda se non sia venuto il momento di “essere più giusti, visto che c’è molto di positivo, buono e corretto” in questo tipo di relazioni
Un'immagine del Gay Pride di Glasgow del 2017

Roma. “Una condizione generale di base è questa: parlare chiaro. Nessuno dica ‘questo non si può dire’. Bisogna dire tutto ciò che si sente con parresia e ascoltare con umilità”. Erano le parole d’ordine del Papa in apertura del Sinodo straordinario sulla famiglia celebrato in Vaticano nel 2014, che avrebbe in un biennio reso manifesta la spaccatura profonda – è sufficiente consultare le tabelle con i voti dei singoli paragrafi della Relazione finale – della chiesa su questioni quali la morale sessuale e familiare. Chi oggi discute con franchezza è la chiesa tedesca, già capofila delle aperture poi confluite nell’esortazione Amoris laetitia. Il tema è diverso, solo lambito dalla doppia assise sinodale, ma che ciclicamente torna a farsi spazio nel dibattito non solo a porte chiuse: la benedizione delle coppie omosessuali.

Fino a prova contraria..

Zen: "Non sono ancora riuscito a capire per che cosa dialogano con la Cina"



Il cardinale Giuseppe Zen Zekiun, arcivescovo emerito di Hong Kong, ha pubblicato stamane sul suo blog, in cinese e in italiano – lingua che padroneggia molto bene –,  il seguente intervento. Le sottolineature sono sue.
Una traduzione in inglese è disponibile su Asia News, l'agenzia on line del Pontificio Istituto Missioni Estere:
*
NON SONO ANCORA RIUSCITO A CAPIRE PER CHE COSA DIALOGANO CON LA CINA
Risposta a “Ecco perché dialoghiamo con la Cina”, l’intervista che Sua Eminenza il Cardinal Parolin ha concesso a Gianni Valente (cioè l’intervista cucinata insieme tra i due).
Ho letto più volte l’intervista, ora la leggo di nuovo (anche se la lettura mi ripugna) per poter onestamente fare i miei commenti.
Sono grato a Sua Eminenza perché ha riconosciuto che “è legittimo avere opinioni diverse”.
(1)

Ecumenismo ritualista?

Papa Francesco fa campagna elettorale pro-immigrati: "Guardate i dati sugli stupri..."

Papa Francesco entra a gamba tesissima nella campagna elettorale, dove quello dell'immigrazione è uno dei temi più scottanti. "Tante volte i migranti sono sporcati dai commenti", "c'è un modo di presentare le cose che ti cambiano la verità". Così il Pontefice, in un lungo discorso a braccio ai partecipanti della Giornata mondiale di riflessione contro la Tratta di Persone. "Alcuni mesi fa - ha aggiunto - ho visto su un giornale un titolo...Una piccola città dell'Italia, si diceva: Questa è la città dove ci sono stati più stupri quest'anno e il 40% di stupratori erano migranti. È un modo di sporcare i migranti - ha sottolineato -. Io mi domando e l'altro 60% chi erano? Italiani...". 


Una pessima campagna elettorale



Se  è vero che la politica è la prosecuzione della guerra con altri mezzi (von Clausewitz), questa campagna elettorale  è stata finora  combattuta con mezzi sporchi: quelli di negare l'agibilità politica a forze parlamentari che dispongono di un loro elettorato, un bacino di utenza che li ha legittimamente e democraticamente eletti. Parlo della Lega di Salvini e di FdI di Giorgia Meloni. Ogni occasione è buona per i cespugli che fanno capo alla sinistra, per provocare e gettare tutto in  caciara. Lo scopo è sempre quello: trascinare nelle risse e nelle pesti per poi avere il pretesto di creare una reazione retributiva al danno, fare le vittime e poter dire: "Visto che sono fascisti? La nostra violenza è giusta, la loro no".
Lancio di pietre e molotov a Rovereto contro il comizio di Salvini

Magna et digere..!

"Magna cum laetitia" ..... per sorridere un po' ....

Finalmente un motu proprio sull’uso conviviale delle chiese ….!
Un nostro amico ed affezionato lettore, preso dallo spirito carnacialesco del martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale, ha ludicamente immaginato che l’odierno vescovo di Roma, .. anche lui in vena di far scherzi ai fedeli (e si sa che … a Carnevale, ogni scherzo vale), si fosse deciso finalmente (?) a pubblicare un documento col quale regolamentare l’uso, secolare e mondano, dei pranzi/cene nelle chiese, cattedrali e basiliche.
Per il momento, lo ribadiamo, si tratta di uno scherzo, di un gioco, di una burla, cioè di un componimento in tono scherzoso e faceto, a metà strada tra il latino ed il maccheronico. Lo stesso titolo «Magna cum laetitia» evoca nel gergo romanesco l'azione del “mangiare”.
Un componimento, dunque, scherzoso, ma che, nelle intenzioni dell’autore, dovrebbe far riflettere sulla presunta serietà delle motivazioni addotte dai sostenitori di quest’uso mondano dei luoghi sacri.
Poi, magari, chissà, il vescovo di Roma potrebbe trovare lo scritto così ben congegnato da trasfonderlo in un vero motu proprio. In quel caso, non ci sarà molto da ridere.
Per ora: buon divertimento … E, ovviamente, buon pranzo!


Cantano già vittoria..

MA HANNO FATTO MALE I CONTI



La buona battaglia: "Vogliamo restare europei e vogliamo restar cattolici". I signori del Nuovo Ordine Mondiale e della neochiesa del "falso papa" si fregano le mani e già cominciano a brindare? Ma hanno fatto male i loro conti 
di Francesco Lamendola  

  

Credono di avere ormai vinto; e cantano già vittoria. Le voci che si oppongono al Nuovo Ordine Mondiale sono sempre più rare e sempre più fievoli: si stanno spegnendo, una dopo l’altra. La maggior parte di esse è stata ridotta al silenzio semplicemente spegnendo i  microfoni: e senza microfono nessuna voce può arrivare oltre le dieci, venti persone. Oggi, per fare opinione, bisogna raggiungere i milioni, non le decine di persone: un Aristotele che ha venti studenti, pur se ha capito tutto, non influisce sulle vicende pubbliche quanto l’ultimo cialtrone che disponga di una rete televisiva o di un giornale a grande tiratura; i suoi raffinati ragionamenti, precisi e consequenziali come un teorema geometrico, non servono a nulla, in confronto al rozzo e demagogico strepitare del cialtrone, al quale i mezzi d’informazione fanno da cassa di risonanza. E siccome credono di aver già vinto, stanno abbandonando ogni prudenza e stanno lasciando cadere la maschera. 

E' proprio nei dettagli che il diavolo nasconde la coda

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Sulla balaustra e altri dettagli. Alla ricerca della liturgia perduta

      «Uno degli abbagli più estesi del post-concilio è stata l’eliminazione della balaustra. Un errore considerevole sul piano storico, liturgico, dottrinale, artistico e pastorale».
Don Enrico Finotti (Rovereto, 1953) scrive così a pagina 19 del libro Il suo e il vostro sacrificio. Il liturgista risponde (Chora Books), un’opera preziosa, da raccomandare a tutti coloro che hanno a cuore il retto modo di intendere e attuare il culto da rendere a Dio.
Vi sembrerà strano partire da un dettaglio come quello della balaustra, ma la liturgia è fatta di dettagli e ogni volta che se ne stravolge uno (com’è noto, è proprio nei dettagli che il diavolo nasconde la coda) è l’insieme a patirne le conseguenze. Inoltre la risposta di don Finotti fa capire di che pasta è questo prete che non gira attorno alle parole e va dritto al punto.

Nel Martedì di Quinquagesima

Volto Santo, contemplazione in vista della ricompensa

Pochi lo sanno ma oggi, nel martedì "grasso" di Carnevale che precede l’inizio della Quaresima, cade la festa del Volto Santo di Gesù, secondo la volontà divina che Nostro Signore rivelò ottant’anni fa alla beata Maria Pierina de Micheli (1890-1945). La festa è al momento celebrata solo in alcune parrocchie o congregazioni nate per diffondere il culto del Volto Santo, ma non è ancora estesa alla Chiesa universale, ragione per la quale possiamo invitare ogni fedele a impegnarsi, ciascuno secondo i propri doni, a propagare questa devozione tanto cara a Dio e che ci aiuta a comprendere meglio i ricchissimi significati dei tanti passi delle Sacre Scritture che si riferiscono al volto divino, come per esempio il Salmo 79: “Rialzaci, Signore, nostro Dio, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi”.

Di Loggia in Loggia..


CINA-SANTA SEDE. UN APPELLO DI CATTOLICI AI VESCOVI DI TUTTO IL MONDO. CHE LO SPIRITO DI CASAROLI ISPIRI LA TERZA LOGGIA…

 Asianews, il quotidiano online guidato da padre Bernardo Cervellera, del glorioso PIME, il Pontificio Istitutu Missioni Estere, ieri ha pubblicato una lettera aperta-appello ai vescovi di tutto il mondo affinché si adoperino per fermare un possibile accordo fra Santa Sede e Cina che sembra imminente e di cui si è parlato tanto nei giorni scorsi.
Questo è il link, in inglese e cinese, della lettera, per leggerla ed eventualmente aderire.
I primi firmatari sono professori, avvocati, attivisti per i diritti umani. Come scrive Asianews, l’accordo, nei termini attuali, di cui evidentemente i firmatari conoscono gli elementi, sarebbe “Un errore deplorevole e irreversibile”. Nella lettera si chiede perciò di fermare la firma dell’accordo, e di reimpostarlo con precise garanzie sulla libertà del pontefice di nominare i vescovi e con garanzie di una vera libertà religiosa per i cristiani e la società.
Stilum Curiae non ha seguito da vicino lo sviluppo delle trattative; ma c’è il timore, condiviso in non poche personalità di Chiesa, che giochino in questa vicenda vari elementi. Il primo sarebbe il desiderio di alcuni dei responsabili di ottenere un successo personale. Il secondo: il desiderio del Pontefice, così come è accaduto per l’incontro con il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, di far vedere che la sua politica ottiene risultati laddove per i suoi predecessori non era possibile; e naturalmente il desiderio, presente in ogni diplomatico, in talare o in borghese che sia, di legare il suo nome a un accordo. Quando molti anni fa cominciai a occuparmi di Vaticano, un amico della Segreteria di Stato, purtroppo scomparso, mi disse, parlando della Cina e della Santa Sede: “Se la pazienza dei cinesi è infinita, quella di Casaroli è eterna”. Casaroli era ovviamente il cardinale Segretario di Stato di Giovanni Paolo II. L’uomo della ost-politik, certamente non sospetto di simpatie reazionarie, o di non aperture verso i regimi comunisti. Eppure, sulla Cina e sulla libertà della Chiesa fu adamantino. Con buona pace di mons. Sorondo e degli altri cheerleaders osannanti, le nuove regole appena entrate in vigore su religioni e libertà non sembrano offrire molte speranze in quello che è il Paese più grande al mondo governato da una dittatura. Che lo spirito di Agostino cardinale Casaroli aleggi sulla Terza Loggia in questi giorni….